Ch 8

541 65 27
                                    

-...Ah, ma allora tra voi due è una cosa seria!-

-Cosa?- Lance si voltò verso Pidge, mentre mangiava la sua cena.

Erano atterrati da un po' e avevano usato la giornata per sistemare bagagli e attrezzature. Adesso dopo tutta quella sfaticata si stavano godendo la cena in pace.

-Sì, tra te e il Signor Fotografo.- ridacchiò la ragazza.

-L'aereo ti deve aver scombussolato il cervello...- borbottò il cantante continuando a mangiare.

-Allora restituiscigli il giubbotto.- lo sfidò Pidge.

Lance si guardò addosso. Era da quando Keith glielo aveva dato che non se l'era ancora tolto.
Non che avesse freddo... ma lo faceva sentire bene... Anche se non ne capiva ancora il perchè.

-Sì, dopo cena...- mormorò appena aggrappandosi nel mentre alla pelle rossa del giubbotto.

___________________________________

-Keith...?-

-Hm?-

-Quel... parka... non è tuo, vero?-

Keith rispose al fratello facendo spallucce.

-Lo hai rubato a Lance? Dannazione Keith, capisco che ti piaccia quel ragazzo, ma non c'è bisogno di impadronirti illegalmente del suo guardaroba!- lo rimproverò Shiro alzando un sopracciglio.

-N-non l'ho rubato!- sbottò Keith in risposta -Io... gli ho dato il mio e lui mi ha dato il suo... tutto qui...- mormorò capendo già da subito che Shiro doveva aver inteso la sua risposta in un altro modo.

-Quindi... Hai fatto colpo su di lui?-

Il moro diventò porpora -No! È che gli serviva un travestimento per non farsi riconoscere dai fan! Tutto qui!-

-E perchè ti ha dato il suo?-

-Perchè pensava avessi freddo...-

Shito continuava ad osservarlo con un sopracciglio alzato, come se la cosa non gli tornasse poi più di tanto -Certo...-

_________________________________

-Aspetta!-

Keith si voltò sulle scale: stava tornando alla sua stanza d'albergo.
Un Lance col fiatone stava sulle scale come se avesse corso una maratona per raggiungerlo.

Notò con una certa soddisfazione che aveva ancora addosso il suo giubbotto.

-Puoi... Tenerlo...-

-Cosa?-

Il cantante riprese fiato -Il mio parka... puoi tenerlo se ti va... sta meglio a te che a me...- poi aggiunse in un balbettio -Se... se non ti piace buttalo pure... è piuttosto vecchio...-

-...Se vuoi puoi tenere il mio. Anche se non posso dire che addosso a te stia bene...- ridacchiò il ragazzo.

-Ehi! Addosso a Lance McClain sta bene qualunque cosa! Anche questo!- Lance si esibì in una posa da fotomodello, come se stesse pubblicizzando il giubbotto rosso di Keith.

Keith rise. Era davvero buffo quel tipo.

-Lance... posso chiederti un favore?-

La voce del fotografo catturò l'attenzione del cantante -Dipende... cosa vuoi?-

-Per il concerto di domani sera volevo mettermi dei jeans... ma hanno le tasche bucate... mi chiedevo se... essendo una specie di sarto tu potessi... accomodarle...-

Lance notò subito che Keith era piuttosto imbarazzato nel chiederglielo e decise di infastidirlo -Mi hai preso per il tuo sarto personale? Ricucire le tasche è una cosa da mamme! Ah, io, importante uomo di stile... costretto a ricucire tasche per un mezzo delinquente!- assunse una posa teatrale nel dirlo.

-Sei insopportabile. Se non volevi bastava dirlo...- borbottò l'altro in risposta.

Lance rise -Stavo scherzando Keef! Ti farò questo piacere. Portami quei jeans e lascia fare al maestro!- indicò sè stesso e poi salì le scale, diretto alla propria camera.

__________________________________

-Sono davvero orrendi.-

-È sì e no la terza volta che lo dici.-

-Beh, è perchè lo penso davvero!- borbottò Lance mentre cuciva una delle tasche dei jeans di Keith.

Nella camera c'era il completo silenzio anche perchè Lance stava cucendo a mano.

-Quindi... Come mai non vuoi che ti fotografi mentre crei?- Keith spezzò il silenzio.

Il cantante sbuffò pesantemente e gli rivolse un'occhiataccia, interrompendo per un attimo il suo lavoro -Hai usato la scusa dei jeans per tormentarmi con le tue domande?-

-Non mi hai risposto quando eravamo in aereo.-

-Beh, non ho voglia di risponderti... Quindi, arrangiati.- borbottò in risposta con aria snobbosa.

Keith aggrottò le sopracciglia e si sedette su una sedia davanti a Lance -Me ne starò qui finchè non parlerai.- e detto ciò incrociò le braccia.

-Sei un bambino viziato. Ecco cosa sei.- il castano rigirò i jeans e glieli riconsegnò -Adesso vai via. Devo dormire.-

Keith non li prese e non disse nulla, fissando gli occhi sul ragazzo.

Lance sospirò esasperato -Davvero Keef? Vuoi combattermi così? Facendo il bambino imbronciato?-

Vedendo che Keith non si muoveva di un millimetro, l'altro si sedette sulla scrivania a cui aveva lavorato fino a quel momento e guardò il soffitto con aria annoiata, sperando di sfiduciare il fotografo.

-Ti vergogni.-

Lance spostò lo sguardo sul moro che aveva appena parlato.

-Perchè ti vergogni? Sei bravissimo a cucire...-

-Tu non puoi capire.- rispose secco il castano -Non puoi capire... Quando tutti ti ridono dietro... perchè la tua passione è insolita e... femminile... Tu fai delle bellissime foto... E tutti... Tutti pensano che siano fantastiche e... E ti elogiano! Io mi sono preso solo insulti e risate!-

-Lance!-

Il cantante smise di parlare e si coprì il viso con le mani -S... Scusa...-

Keith sospirò e si sedette accanto a lui, appoggiandogli una mano sulla spalla - Fregatene di chi ti ride dietro... Se fai una cosa che ti piace... E che ti riesce meravigliosamente... In cui ti diverti... Devi continuare e andarne fiero.-

-E se... ai miei fan non piacesse...?- singhiozzò tra le sue mani.

-Allora sono degli idioti. Lance tu hai talento! Sono sicuro che non solo piacerà questo tuo aspetto ai tuoi fan, ma ne guadagnerai degli altri!-

Lance alzò il viso dalle proprie mani, dopo essersi asciugato gli occhi con le maniche della sua maglia.

-Dannazione, sei tremendamente convincente... Avresti dovuto fare il politico, non il fotografo.-

Keith rise e Lance fece altrettanto.

Dopo poco il fotografo si alzò e si avvicinò alla porta -Devo andare ora... grazie per avermi riparato i jeans... E per avermi risposto...-

-Non c'è di che... Grazie a te piuttosto... Mi hai davvero motivato...- Lance gli sorrise -Notte, Keithy.-

-N-notte!- Keith uscì velocemente dalla stanza richiudendosi la porta alle spalle.

Era rosso in volto.
Sia per il fatto che Lance gli aveva augurato la buonanotte con un suo bellissimo sorriso.

Sia perchè era stato la sua spalla su cui piangere e sfogarsi.

Sia perchè grazie a lui adesso Lance aveva più fiducia in sè e nella sua passione.

Probabilmente d'ora in poi avrebbe sorriso di più... e avrebbe sorriso veramente.





Ps. Un po' di intimità tra i due!

Dopo la 3 stagione ormai per me si fanno a vicenda da spalla su cui piangere. 💙❤

Take a photo while I singDove le storie prendono vita. Scoprilo ora