4 agosto 2015, Dortmund.
"Allora, sei pronta?" domandò Max.
"Sì, dammi solo cinque minuti che metto le ultime cose in borsa!" urlò la ragazza dalla sua camera, mentre lui la aspettava impaziente seduto sul divano.
"Ti serve una mano? Posso esserti utile in qualche modo?" chiese il biondo.Sofía apprezzava quel lato dolce e premuroso del ragazzo, e a dire la verità ci era ancora poco abituata.
Stava finendo di preparare le sue cose perché Max l'avrebbe portata per qualche giorno a Monaco, una delle città che lei da sempre sognava di visitare, ma che per diverse ragioni non aveva mai avuto l'opportunità di vedere."Eccomi, eccomi ci sono! Visto? Ce l'ho fatta anche senza il tuo aiuto" scherzò la ragazza dandogli un leggero pugno sulla spalla.
"Bravissima, ora andiamo" replicò Max mettendole una mano intorno alle spalle.I due uscirono dall'appartamento di Sofía e iniziarono il loro viaggio in macchina che sarebbe durato circa 5 ore.
"Quanto sono comodi questi sedili!" esclamò la ragazza sistemandosi sul sedile anteriore della macchina di Max.
Il ragazzo sorrise guardandola, era bello vederla così spensierata e allegra. Non aveva ancora scoperto cosa si celava dietro la sua maschera, ma non lo considerava poi così grave, in fondo tutti indossiamo maschere, pensava. Ci sarebbe stato tutto il tempo necessario per scoprirla e per farsi scoprire. Chissà, magari quel breve viaggio sarebbe stato utile.
"Comunque non mi hai ancora dato le informazioni più importanti..." disse ad un certo punto Sofía, con quell'accento spagnolo che faceva impazzire il ragazzo.
"Informazioni, tipo?" domandò lui."Tipo dove staremo, cosa faremo in questi giorni, quante soste pipì faremo..." elencò la ragazza.
In effetti, quella breve vacanza a Monaco era stata un'idea di Max dell'ultimo minuto e lei aveva detto di sì senza pensarci due volte, dimenticandosi persino di chiedere dove avrebbero dormito.
"Dunque, parto dalle cose più importanti: per le soste pipì non ti preoccupare, ci fermeremo tutte le volte che vorrai. Il programma di questi giorni l'ho già pianificato, ti farò scoprire ogni angolo della città. Ah, e staremo in uno degli appartamenti dei miei" spiegò Max divertito.
"Giusto, dimenticavo che i tuoi genitori sono ricchi sfondati e hai case in tutto il mondo, che sbadata" fece la ragazza portandosi scherzosamente una mano sulla fronte.
"Già, è sempre stato un vantaggio avere case in tutto il mondo, sai, per portarci tutte le ragazze che conosco..."
Sofía lo guardò malissimo.
"Ma dai, scherzavo!" si discolpò subito lui.
"Beh, comunque deve essere bello poter viaggiare quando e come ti pare" continuò Sofía "te lo dice una che non ha mai avuto la possibilità di farlo e ha passato la vita in una piccola casa di Mallorca condividendo una stanza minuscola con il suo fratellino".
La spagnola si rattristò un po' parlando della sua famiglia. È vero, era cresciuta in condizioni economiche precarie, non aveva mai viaggiato, aveva dovuto lavorare per aiutare i suoi genitori, ma non avrebbe mai cambiato la sua famiglia per niente al mondo.
Max, notando che la ragazza si stava incupendo, decise di smorzare la tensione.
"Ah, e poi ho una super sorpresa per domani sera!" esclamò.
"Oddio, cos'è? Dimmelo ti prego, dimmelo, dimmelo!" fece Sofía saltellando sul sedile.
"Non fare la bambina, se te lo dico ora che sorpresa è?" replicò Max divertito.
STAI LEGGENDO
Filo rosso. // Marco Asensio
FanfictionSecondo la leggenda orientale del Filo Rosso, ogni persona porta, sin dalla nascita, un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega in modo indissolubile alla propria anima gemella. Il filo è lunghissimo, indistruttibile e invisibil...