Capitolo 12

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Le due amiche si erano rifugiate nel bar Quintá, proprio di fianco al Bernabéu.
Entrambe erano ancora scosse dalla notizia della presentazione di Marco, nessuna delle due aveva seguito le news calcistiche dell'ultimo periodo.

"Accidenti... Ne ha fatta di strada Marco, eh?" domandò ad un certo punto Blanca per rompere lo strano silenzio che si era creato.

Sofía, però, non rispose.
Continuava a fissare il suo café con leche, incapace di dire qualsiasi cosa.

Aveva Marco a pochi metri da lei e non sapeva come sentirsi al riguardo, non sapeva come avrebbe reagito lui se lo avesse saputo. Ma probabilmente non gli sarebbe interessato più di tanto, pensò la ragazza.

"Sof, lo so che è una situazione complicata. Che non vi vedete né parlate da Natale dell'anno scorso e che il vostro ultimo incontro non è stato dei migliori. E so anche che tu non hai superato questa cosa. Però parlarne con me può solo farti bene, sfogati, non sei obbligata a tenerti tutto dentro come sempre. Cos'hai intenzione di fare?" continuò Blanca.

"Io non... non lo so, Bi" rispose Sofía alzando gli occhi dalla tazza e guardando la sua migliore amica "non lo so perché è tutto così complicato. Il mio istinto mi dice di correre da lui e abbracciarlo perché Dio solo sa quanto mi manca, se ci penso non riesco neanche a respirare" si fermò, gli occhi le si stavano riempendo di lacrime.

Blanca mise una mano sopra quella della sua amica e la strinse, cercava di darle la forza necessaria per affrontare quella situazione.

"Però la mia testa mi dice di non farlo" continuò Sofía facendo un respiro profondo "perché potrei trovarlo lì, mano nella mano con Marina, che sicuramente non ha voluto perdersi un giorno così importante. E non potrei affrontare una cosa del genere, non un'altra volta. È istinto di sopravvivenza, capisci?"

La sua amica la guardò intenerita, sapeva quanto stesse soffrendo e il fatto di non poter alleviare il suo dolore, faceva star male anche lei.

"Accendi la televisione su Real Madrid tv, José! C'è la presentazione di Asensio" esclamò ad un certo punto il cameriere al ragazzo che stava dietro al bancone.

Sofía e Blanca si voltarono verso la televisione che era stata prontamente accesa da José.
Subito venne inquadrata la sala stampa dove stava iniziando la presentazione.

Florentino Pérez iniziò a parlare di Marco, di come vestire la maglia del Real Madrid fosse sempre stato il suo sogno e lo ringraziò per aver scelto il club blanco. Poi raccontò un aneddoto: un giorno, molti anni prima, Marco stava passeggiando con la sua famiglia in un porto di Mallorca dove si trovava Florentino sulla sua barca. Allora Marijke, la mamma di Marco, si avvicinò il più possibile al presidente del Real Madrid e gli disse "questo è mio figlio Marco e un giorno giocherà nel Real Madrid".

Sofía sorrise, se lo ricordava bene quel giorno.
Lei e Marco avevano all'incirca 8 anni e dopo aver saputo che Pérez, il presidente del loro amato Real Madrid, era a Puerto Portals, il porto a due passi da casa loro, avevano pregato i genitori affinché li portassero, anche solo per vederlo da lontano. E così avevano fatto, avevano visto Florentino da lontano, avevano scattato qualche foto e poi Marijke aveva detto quella frase al presidente, che aveva sorriso.

Poi prese la parola Marco e nonostante Sofía sapesse che guardarlo l'avrebbe fatta star male, non riusciva a staccare gli occhi dalla televisione.

"Ciao a tutti" iniziò il maiorchino "per me è un giorno molto emozionante ed è un privilegio il poter essere qui perché è qualcosa che sogno da quando sono piccolo. Per questo voglio ringraziare la fiducia che il presidente e il club mi hanno dimostrato dal primo giorno che sono qui. E ora lavorerò duro affinché possa continuare ad indossare questa maglia per molti anni.
Infine, vorrei ringraziare mio padre, mio fratello, Horacio, e mia madre..." fece un respiro profondo tra gli applausi dei presenti "che so che mi appoggia sempre dall'alto" concluse il ragazzo tra le lacrime.

Filo rosso. // Marco AsensioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora