Capitolo 7

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È venerdì, è passata una settimana dall'incontro con Ghali.
Non c'è stato istante in cui io abbia smesso di pensarci. Quel ragazzo ne ha fatta di strada per rimanermi impresso nella mente. La sua risata contagiosa, i suoi occhiolini maliziosi, il mistero che lo avvolge ogni volta che posa gli occhi su qualcosa, il suo sguardo magnetico, il suo essere come pochi. Ho pensato a tutto questo e mi è mancato un bel po' ma non ho messo mai da parte il mio orgoglio e non ho trovato forze per perdonarlo.
È la prima volta forse, dopo la morte di mia madre, che una persona mi entra dentro il cuore in così poco tempo e poi mi ferisce. Ho bisogno di ricucire le mie ferite a poco a poco.
Ghali ha tentato più volte un contatto visivo all'uscita di scuola, mentre aspettavo Dedo, ma ha avuto scarsi risultati perché non sono riuscita mai a reggere il peso di quello sguardo. Mi sento in colpa per quello che ho detto ma sento che la cosa migliore sia passarci sopra.
E poi, diciamocela tutta, è felicemente fidanzato con Amanda ormai.
Cosa cerca da me? Forse voleva solo un'amica e io da sciocca ho frainteso tutto. Forse, invece, voleva me, la mia persona, la mia allegria, ma non ha saputo gestirmi..e non ha tutti i torti, non lo biasimo. Sono un tipo alquanto complesso io. Questi dubbi mi mettono in crisi ogni volta che ripenso a quelle scene e mi mangiano lo stomaco.
Meglio spegnere la luce e cercare di dormire, è stata una giornata stancante. Teo sgattaiola in camera credendomi addormentata e fa per darmi un bacio sulla fronte ma io lo costringo a restare. Poggia la sua testa sul cuscino sinistro e mette la sua mano sul mio fianco. Emana calore, è rassicurante. Teo profuma di casa, casa mia. Sorrido nel buio e mi addormento tranquilla, pensando che chi mi abbraccia non sia l'amico di sempre ma il ragazzo imprudente che mi ha superato in macchina giorni fa.
È il momento, siamo pronti. Papà prende le chiavi e gli occhiali e chiudiamo casa. Dedo è già al palazzetto, questa è la sua prima partita da quando ha ripreso a giocare. È fondamentale la nostra presenza, il nostro tifo. Teo ci aspetta in tribuna, sa perfettamente quanto siamo ritardatari papà ed io messi insieme. Ci accoglie con un saluto caloroso e libera i posti che ha tenuto occupati.
G. Allora?
T. Sono sotto di tre punti.
G. Cacchio!
P. Stai tranquilla chicca, vedo Dedo in forma!
T. Puoi dirlo forte Ale, ha messo a segno cinque tiri da tre nel giro di pochi minuti.
Papà si gira verso la tribuna con fare altezzoso e commenta:
P. È mio figlio quello! Sì, è proprio così. Sangue del mio sangue, quel campione!
Teo scoppia in una risata e non posso fare a meno di seguirlo. La partita non ha punti morti, è tesissima in ogni secondo che scorre. Durante l'intervallo decido di uscire a fumare una sigaretta e Teo decide di lasciarmi sola. La sua scelta non mi convince ma non ho beccato Ghali in giro, dunque ho scampato ogni pericolo. Esco fuori nel parco e comincio a camminare per sgranchire un po' le gambe, troppo tempo seduta. Accendo la solita Marlboro e mi allontano da ogni pensiero. È come se mi immergessi in un'oasi di piacere in cui rilasso mente e corpo senza pensare. Qualcuno appoggia una mano sulla spalla sinistra e agitata torno alla realtà. È Ghali.
Gh. Ciao.
G. Che ci fai qui?
Gh. Volevo vederti. Sapevo di trovarti alla partita oggi, era l'unica occasione che avevo per parlarti.
G. Ghali, di cosa dobbiamo parlare ancora?
Gh. Voglio che mi ascolti un attimo, va bene?
G. Ci sono, parla.
Gh. Guardami mentre ti dico queste parole.
Alzo lo sguardo in direzione dei suoi occhi.
Gh.Mi dispiace, okay? Sono stato un coglione a comportarmi in quel modo. Avrei dovuto dirti di Amanda e non illuderti di una possibile storia tra di noi. Le voglio bene, davvero. Non voglio ferirla.
G. Non ferire lei nel piano comporta ferire altre persone tipo me? Come funziona?
Gh. Senti, mi dispiace. Davvero io non so come fare per dimostrarti la mia sincerità. Per favore cerca di capire e non chiuderti in te stessa. Sei una bella persona e io non voglio perderti.
G. Cosa vuoi da me?
Gh. Io..n-non lo so di preciso. Sento che siamo legati da un filo invisibile che vuoi o non vuoi ci porta sempre a scontrarci. Tu ci credi nel destino?
G. Visto come vanno a finire le mie storie direi proprio di no.
Gh. Magari dovevano andare così per darti una lezione.
G. Mi è bastata la morte di mia madre per apprezzare la vita e le sue lezioni. Mi basta così.
Gh. Sc-scusami..io n-non ero al corrente di questa cosa..
G. Va' tranquillo, non sei né il primo né l'ultimo che non è informato su questa cosa. Non preoccuparti.
Gh. Sono sicuro che tua madre sia stata una persona meravigliosa e che abbia tirato su una figlia con un sorriso da farti rimanere incollati gli occhi per ore. Io ho bisogno di una persona come te nella mia vita.
G. Io no! Tu puoi solo farmi del male adesso.
Gh. Dammi una possibilità per recuperare. Me la devi, lo sai. È una delle regole che tua madre ti ha insegnato quando eri bambina.
G. E tu..
Gh. Teo è stato di grande aiuto, è un amico vero.
G. Bastardo..
Gh. No, ti vuole bene e vuole il meglio per te. Come lo voglio anch'io quindi dammi opportunità di rimediare. Ti prego.
G. Vedremo.
Gh. Lo prendo come un si.
Mi sorride debolmente.
Gh. Ora vieni qua e fatti abbracciare.
Mi avvicino, insicura se ricevere quell'abbraccio o meno, sono rimasta ancora più confusa a causa delle sue parole.
Lui decide per me e mi stringe tra le sue braccia. Ha un profumo buonissimo, un misto di cannella e vaniglia. Mi fa impazzire. Lo stringo forte anch'io e sento che posa le sue labbra sulla mia nuca, baciandola dolcemente.
Mi confonde, questo ragazzo fa crollare tutte le mie certezze.
Mi fissa e si morde il labbro.
Gh. Domani passo a prenderti, voglio portarti in un posto.
G. E Amanda?
Gh. Per lei è okay, un'amica è un'amica!
G. Se lo dici tu..
Gh. Ho già il tuo numero, colpa di Teo. Ti scrivo appena posso. Riposati, sarà una giornata lunga domani.
G. Si ma i-io..io..
Gh. Non hai altri impegni, se è così annullali. Domani siamo io e te. Stop.
Teo mi sta chiamando al telefono e decido di rispondere trovando una scusa per allontarmi. Ghali mi saluta con un cenno e un sorriso dolcissimo e non posso far altro che ricambiare.
T. Com'è andata?
G. Sapevi tutto? Ti odio!
T. Dai, rientra. Dedo sta cacciando numeri su numeri.
G. Arrivo!
La partita è finita bene, la prima di campionato è vinta. Decidiamo di festeggiare tutti insieme con una pizza a casa. Sono persa nelle solite chiacchiere tecniche tra papà e Dedo quando lo schermo del cellulare si illumina.
Un nuovo messaggio.
Panico.
Lo apro cercando di non dargli troppa importanza, sapete è così che si fa quando non si vuole rischiare di rimanere delusi.

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Spero che tra di noi le cose possano cambiare davvero e che tu capisca quanto io tenga a te. In poco tempo hai stravolto ogni mio piano, voglio valere la pena per te, voglio che tu tenti. A domani piccola, Ghali :)

Fisso quel messaggio più e più volte e non riesco a non sorridere per le belle parole appena lette.
Ghali rende tutto migliore, cura ogni mia ferita. Forse mi avrà reso incerta più che mai, è vero, ma questa volta sì, voglio che lui ne valga la pena!

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Ciao dolcezze, oggi sono stata un po' impegnata e solo ora sono riuscita a rivedere l'ultima parte del settimo capitolo! Spero possa piacervi. Quello che vi chiedo, come sempre, è di lasciare un commentino ino ino che possa aiutarmi e stimolare la mia voglia di andare avanti con questa storia😊

P.S. Ma quindi, Ghali e Gaia cosa sono?😏

Liberté (Sì, GHALI è un protagonista!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora