Capitolo 13

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Sono giorni in cui mi alzo dal letto piena di me, non mi sentivo così da anni ormai! Papà lo ha notato e sembra che questa mia allegria inaspettata abbia contagiato anche lui e Dedo. Come d'abitudine anche questa mattina incomincio la solita routine, colazione tutti e tre insieme e poi dritta verso l'università. Ho un esame alle porte e sono sempre più in ansia, ma per fortuna ho Ghali che mi aiuta a sciogliere la tensione. Da quel giorno passato insieme sono cambiate molte cose nel nostro rapporto e, nonostante lo studio eccessivo in questo periodo, troviamo sempre del tempo da dedicarci. Le sue coccole mi fanno sentire viva, le sue attenzioni provocano in me dolci sensazioni. La situazione è ancora in bilico, Amanda è molto legata a Ghali e lui non sa come gestire questo sentimento così forte che lei prova nei suoi confronti.
Una pausa ora la distruggerebbe e il tunisino cerca in ogni modo di starle accanto. Che ruolo gioco io in questo momento? Non saprei spiegarlo nemmeno a me stessa ma mi sta bene così, la cosa più importante ora è avere Ghali nella mia vita.
Mi ha stravolto ogni piano. Teo mi rassicura ogni giorno dicendomi che presto le cose tra di noi andranno meglio e che tutto si risolverà.
Cerco di convincermi che in un futuro molto vicino avrò un ragazzo tutto per me ma le mie insicurezze riaffiorano ogni volta che i suoi occhi si allontanano dai miei.
Ho paura di perderlo come non ne ho avuta mai. Penso che tra noi possa finire questo sentimento, visto che nulla ci lega al momento.
Tiro su col naso e sorrido ad un bambino che aspetta il treno in stazione con la sua mamma. Qui si gela, in questi giorni il freddo entra nelle ossa e non è semplice sopportarlo. Mi è entrato un po' anche nel cuore ma cerco di mantenere la mia solita positività.
La giornata universitaria scorre in maniera molto veloce perché il mio pensiero è sempre fisso su Ghali e sul voler tornare a casa da lui. Quando sono sulla via di ritorno arriva una sua chiamata.
Gh. Ciao dolcezza! Come stai?
G. Ehi..bene, molto stanca.
Gh. Com'è andata oggi?
G. È stata dura seguire la lezione, visto le ore piccole che ho fatto ieri sera.
Gh. Chissà come mai..
Rido.
G. Dai, smettila stupido! Pensi sempre male. Sono stata a studiare fino a notte fonda.
Gh. Penso male? Ma chi? Io? Ehi pupa io sono geloso di te.
Arrossisco leggermente.
G. Addirittura, signorino?
Gh. Sei di mia proprietà ormai.
G. Non credo, sai? Ci vorrà del tempo per conquistarmi.
Gh. E se ti conquistassi questa sera a cena? Solo io e te?
L'emozione è alle stelle. Una cena solo io e lui. Wow, mi suona strano.
G. Mmmh..ci devo pensare.
Gh. Dai stupida, ti porto in un posto bellissimo. Fidati di me.
G. Ci provo..
Gh. Passo a prenderti alle 8? Che ne pensi?
G. Controllo in agenda se ho posto per te e ti dico.
Gh. Va bene signorina d'affari, attendo sue notizie e le mando un bacio grandissimo.
G. Anche io signorino Amdouni. A dopo.
Gh. A dopo principessa!
Chiudo la chiamata e continuo a fissare il paesaggio dal finestrino. Sono come ipnotizzata dai colori dell'inverno.
Un sorriso rimane fisso sul mio volto, sono una persona fortunata.
Ora ho tutto ciò di cui ho bisogno e non voglio che nulla cambi.
Ghali Amdouni, sei la mia rovina più grande.
Rido da sola mentre penso a questa sera e vado nel panico più totale quando penso a cosa indossare per fare colpo su di lui.
Compongo un messaggio e avviso il ragazzo che ci sarò. Il tempo vola e il sole va in letargo, la sera sta scendendo.
Arrivata in stazione c'è Teo ad aspettarmi. Devo dedicargli del tempo, in questo ultimo periodo ci siamo sentiti poco. Lui ha i suoi giri, i suoi libri da studiare ed entrambi ci siamo chiusi un po' nella nostra quotidianità. Entriamo in un bar e ci accomodiamo su un divanetto. Thè verde per me, cioccolata calda per lui. Passiamo le restanti ore a parlare dei nostri progetti futuri, di come ci immaginiamo da grandi, seduti sempre su quel divanetto ma con grandi responsabilità addosso. Tra una risata e un'altra decidiamo di fare una passeggiata in centro. Mi soffermo a guardare una vetrina di un negozio in cui è esposto un vestito bellissimo. Teo continua a parlarmi della sua vita ma sono come rapita dall'eleganza e dai colori di quel capo.
T. Che dici? Lo provi o no?
Lo guardo ridendo e mi fa cenno con la testa di entrare.
G. Scusami, stavi parlando e io ho completamente rimosso tutto quello che hai detto.
T. Ho notato..allora? Entri o no?
G. Va bene.
Uscita dal camerino, il mio amico è lì ad attendermi per darmi un giudizio. Mi guarda come fosse incantato e deduco che mi stia molto bene addosso.
G. Allora? Parli o no?
T. Wow..non so che dire. Sei bellissima Gaia.
Divento rossa in un attimo e le mie guance cominciano ad emanare calore.
G. Non esageriamo.
T. Non esagero, devi prenderlo.
G. Cosa? No, costa troppo.
T. È per te, fallo per te. Sembri diversa così. Più..
Si ferma a pensare.
G. Più?
Lo guardo con curiosità.
T. Più donna. Caspita sembri proprio tua madre!
Questa sua affermazione mi convince a comprare il vestito.
Ora so cosa indossare per stupire Ghali.
Torniamo alla macchina e Teo mi lascia sotto casa augurandomi una buona serata.
Lo bacio sulla guancia e scendo in fretta.
Sono in ritardissimo, come mio solito.
Mi butto sotto la doccia e mi lascio travolgere dal calore dell'acqua che scende sul mio corpo. Ripenso a Ghali e al nostro momento magico, cominciato proprio qui. Qualcuno bussa alla porta e mi riporta alla realtà.
D. Hai finito? Ho bisogno del bagno Gaia!
È Dedo.
G. Si Dedo, esco!
Indosso l'intimo ed esco dalla stanza velocemente.
Lo schermo del telefono mi avvisa che sono le 8.05 e sono in netto ritardo.
Un messaggio di Ghali compare sulla schermata e mentre sto per leggerlo arriva una sua chiamata.
G. Lo so scusami, sono un disastro. Mi muovo.
Gh. Calma calma dolcezza, non preoccuparti. Sono in ritardo anche io. Ti stavo avvisando.
Tiro un sospiro di sollievo.
G. Okay, posso farcela allora.
Gh. Faccio un po' di ritardo, riesci ad arrivare al locale da sola?
G. Si, non preoccuparti. Vengo con la macchina.
Gh. Mi dispiace rovinarti la sorpresa piccola.
G. Fa' niente Ghali.
Gh. Sicura?
G. Si, davvero.
Gh. Ti mando la posizione, ci vediamo lì. A dopo.
G. A dopo.
Prendo dalla busta il vestito e corro in camera per indossarlo. Infilo i collant e gli anfibi e in un attimo sono di fronte allo specchio. Prendo i trucchi necessari e inizio a truccarmi. È una serata speciale, non voglio deluderlo.
Applico la tinta rossa sulle mie labbra e mi fisso allo specchio.
Sembro davvero mia madre.
Papà entra in camera e mi guarda con un sorriso.
P. Signorina, come siamo belle questa sera!
G. Dai papà, smettila!
P. Dove vai?
G. A cena.
Mi fissa curioso.
P. Con chi? Immagino sia importante.
G. Ma va, è solo un amico.
P. A giudicare dall'abito non sembra.
G. Dai papà! Sono in ritardo.
Mi avvicino verso di lui e lo bacio sulla guancia. Lui ricambia e mi da una pacca sul sedere.
P. Fagli vedere chi sei!
Lo guardo e sbuffo, lui se la ride guardandomi scendere le scale con passo svelto.
Metto il cappotto di mamma e sono pronta per uscire.
Un'ultima sistemata ai capelli, oggi troppo ricci e incontrollabili, e sono fuori casa. Accendo il motore e collego il telefono alla radio. Il navigatore mi guida a destinazione.
Sono su una collinetta poco distante dal centro e salendo su per una stradina mi ritrovo davanti a un ristorante ultra mega lussuoso.
Ma dai, Ghali! Che gesto carino, penso.
Aggiusto i capelli ancora una volta e scendo dalla macchina. Dentro il ristorante l'atmosfera è molto intima, ci sono pochi tavoli. Chissà quanto pagherà per questa cena!
Un cameriere si avvicina e dandogli il nome del ragazzo mi accompagna al tavolo.
Mi siedo e mi guardo intorno. La lunga vetrata mette in risalto le luci della città e il panorama mi lascia davvero senza parole.
Ha davvero fatto centro questa volta. È riuscito a conquistarmi.
La mia attenzione viene richiamata da una figura che si avvicina con fare lento. Sono pronta a scattare in piedi ma noto che non è Ghali.
Il cameriere di prima mi avvisa che il mio ragazzo, se così possiamo considerarlo, ha lasciato detto di intrattenermi con un bicchiere di vino.
C. Cosa preferisce?
G. Un bianco, grazie.
C. Il pecorino della casa può essere di suo gradimento?
G. Assolutamente si!
Si congeda con un sorriso, che io ricambio, e nell'attesa torno a guardare il paesaggio intorno a me.
Ci sono diversi tavoli occupati e mi guardo in giro alla ricerca di Ghali. L'orologio fa ormai le 8.45 e di lui nessuna traccia.
Il cameriere torna al tavolo e mi porge il bicchiere di vino. Lo ringrazio e comincio a degustarlo mentre con insistenza fisso l'entrata del locale.
Il ragazzo ancora non si fa vivo.
Per far passare del tempo chiamo Dedo e lo informo che zia Mati ha lasciato per lui e papà la parmigiana nel forno. Seguo dal telefono le sue mosse e chiudo la chiamata abbastanza innervosita.
Ma dove è finito? Provo a chiamarlo ma dopo uno squillo la segreteria attacca il suo solito discorso.
Mi ha riattaccato? Forse sarà qui a momenti.
Indosso nuovamente il cappotto ed esco fuori per fumare una sigaretta. Devo scaricare la tensione.
L'orologio segna ormai le 9.20 e sono nel panico più totale. E se fosse successo qualcosa? Rientro dentro per provare a richiamarlo ma nuovamente la segreteria parte in sottofondo.
È la seconda volta che chiude la mia chiamata.
Finisco in un sorso il vino nel bicchiere e il cameriere si avvicina per riempirmelo nuovamente.
C. È tutto okay signorina? Posso aiutarla?
G. Non si preoccupi, aspetto ancora un po'.
C. Le riempio il bicchiere.
G. Si, forse è meglio.
Lo guardo accennando un sorriso debole.
Sono arrabbiata, agitata, delusa.
Sì, ecco. Sono delusa.
Se tutto questo è uno scherzo è la volta buona che lo ammazzo. Spero vivamente che esca da qualche porta nascosta, ma ormai sono quasi le dieci di sera e comincio a pensare che non venga più.
Mi guardo intorno spazientita e una lacrima calda riga il mio volto.
Mi avvicino al bancone e il cameriere mi fissa con aria confusa.
C. Tutto bene?
G. Si, non si preoccupi.
Mi guarda meglio indagando il mio viso.
C. Ma lei sta piangendo..
G. Ci sono abituata. Quant'è?
Indico con la mano il tavolo.
C. È tutto offerto dalla casa, per così poco.
G. Ah..grazie.
Un'altra lacrima scende sul mio viso, non riesco ormai a trattenere il dolore interiore.
Mi aggiusto con la mano il trucco e mi avvicino all'uscita.
C. Signorina!
La voce mi costringe a girarmi in sua direzione.
C. Ehm..mi scusi. Volevo solo dirle che l'ho vista piangere, sono sicuro che non sia successo nulla di grave.
G. Lo spero..
Chiudo la porta e un'ultima volta poso il mio sguardo su quella vista mozzafiato.
È tutto così bello qui fuori, è tutto così doloroso dentro di me. Ma dove sei finito?
Salgo in macchina e parto a tutta verso casa. Non controllo più le mie lacrime.

Liberté (Sì, GHALI è un protagonista!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora