Io: Zayn rallenta
Dissi poggiando una mano sulla sua.
Di scatto rallentò, e io mi lasciai sfuggire un lamento di sollievoZayn: scusa
Eravamo in macchina, e da quando era partito non ha fatto alto che correre come un pazzo.
Arrivati a casa mi prese per mano e mi portò in camera sua
Io: Zayn?
Zayn: si
Io: ma Erika e Natalia non dovevano venire anche loro alla festa?
Zayn: saranno sicuramente li con i loro fidanzati
Io: ok...
Mi sedetti sul suo letto ammirando la sua stanza.
Non l'ho mai guardata attentamente e devo dire che è una delle più belle.
La camera è fatta in modo particolare, il letto è posizionato davanti a una parete e su esso c'erano tanti cuscini di colore blu e nero, le coperte color nero e poi vi erano cuscini più grandi rossi, davanti al letto un immensa vetrata coperta parzialmente da tende spesse.
Più in là del letto c'erano due porte e infine due mobili piccoli vicino a esso
Zayn: ti piace?
Io: mh?
Mi girai verso di lui e lo guardai
Zayn: vedo che stai osservando la mia camera
Io: oh, si mi piace molto
Zayn: anche a me
Andò verso una delle due porte, è poco dopo tornò con solo dei pantaloni di tuta grigi e una maglietta nera.
Deduco sia la cabina armadio
Zayn: stasera dormi qui
Io: oh no io dormo in camera mia
Zayn: non era una domanda
Si avvicinò a me per poi farmi alzare
Zayn: girati
Feci come disse e lentamente portò la zip del vestito verso il basso.
Mi abbassò le maniche del vestito per poi lasciarlo cadere ai miei piediZayn: ti preferisco senza niente
Sussurrò vicino al mio orecchio, sfiorando con le labbra la mia spalla.
Era molto più altro di me, mi sovrastava di gran lunga nonostante avessi i tacchi
Zayn: andiamo a fare un doccia
Mi prese per mano e mi portò nella seconda porta, il bagno.
Rimasi ferma sulla soglia mentre lui si avvicinò al box doccia e accese l'acqua.Si girò verso di me e rimase a guardarmi mentre io lentamente mi abbassai e tolsi i tacchi
Zayn: sei proprio nana
Lo guardai male e lui sorrise leggermente
Zayn: avvicinati
Andai con passo felpato verso lui, che mi guardava mentre si mordeva il labbro.
Eravamo a si e no due cm di distanza e potevo perfettamente sentire il suo alito sbattere sulla mia pelle.
Mi sarebbe piaciuto poter sentire il calore del suo corpo, il suo alito caldo sbattere contro la mia pelle, ma non potevo perché lui non era umano.
Eravamo due creature della notte, fredde, senza un cuore che batteva, che non provavano dolore, che si nutrivano di persone, che non avevano sangue e ne calore nel loro corpo, eravamo dei morti viventi
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...SE NON È PORNO NON È AMORE...(Z.M)
FanficGuardai davanti a me,trovando il bosco in tutta la sua grandezza. Rimasi ferma ad ascoltare attentamente il rumore che proveniva dal bosco...passi...erano dei passi lenti...e sicuramente di un uomo... Con una velocità impressionante mi arrampichai...