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Arrivo a scuola senza voglia di fare nulla stamattina. Sono ancora frastornato e dolorante per quello che è successo stanotte. Dopo non ho chiuso occhio, ho pianto tutta la notte. Mi faccio schifo, sono una persona sporca, un poco di buono. Sono solo a combattere tutto questo schifo, nessuno può aiutarmi, per nessuno valgo la pena. Sono sicuro che se sparissi non sarebbe una grande perdita. Mio padre ha Catherine e andrebbe comunque avanti, ai miei amici non importerebbe nulla e Matthew smetterebbe di tormentarmi. Sospiro raggiungendo il cortile. Davanti all'ingresso ci sono Liam, Zayn e Niall, non ho nessuna voglia di vedere quest'ultimo ma almeno vorrei parlare con Liam e Zayn, forse loro non sono poi così male, sono pur sempre i miei migliori amici. Mi avvicino, sono girati di spalle e non mi vedono, parlano fra di loro, come al solito d'altronde
"É diventato una palla al piede, uno sfigato, hanno ragione quelli che lo prendono in giro. Ieri sera per poco non piangeva solo perché l'ho fatto venire con me allo speed date"
"Dobbiamo allontanarci da lui se non vogliamo perdere la nostra popolarità"
"Peter me l'ha detto, mi fa entrare nella squadra di rugby della scuola se smetto di frequentare quello sfigato" stanno parlando di me e ogni loro parola mi fa piú male di qualsiasi insulto o pugno degli altri ragazzi. Non posso crederci, come ho fatto tutti questi anni ad essere loro amico? Come ho potuto credere che mi volessero bene?!.
Con una freddezza che non mi appartiene mi avvicino ancora di più a loro picchiettando sulla spalla di Zayn
"Hey Lou!!" Si scambiano un'occhiata fra loro e mi sorridono fintamente
"Per la cronaca, sono io che non voglio essere vostro amico, meglio sfigato che falso, cattivo e coglione come voi. Sono contento di essermi liberato di voi, anche Josh me lo dice sempre che devo lasciarvi perdere perché mi trattate male. Grazie per esservi mostrati per la merda che siete"
"Louis noi siamo popolari, tu no. Al liceo la popolarità é tutto" Liam non prova nemmeno a scusarsi, anzi si giustifica
"Io poi voglio entrare nella squadra di rugby da tanto e sinceramente tu non sei più così importante per noi. Siamo sempre noi tre, tu non esci mai e sei noioso"
"Se siete sempre voi tre, Zayn, é perché siete voi ad aver escluso me. Nella vita conta tanto essere qualcuno al liceo, oh certo, solo così vi potete realizzare e diventare i futuri presidenti degli stati uniti d'America. Ma fatemi il piacere"
"Louis hai 16 anni, non 40, sei vecchio e morto dentro" forse Niall per una cosa ha ragione, sono morto dentro
"Meglio essere vecchio che una puttana come te che lo prende in culo da tutti. Chiediti perché sei popolare e tutti ti vogliono, solo perché sei uno facile. Mi fate ridere. Buona fortuna per le vostre vite super piene" non voglio più sentire i loro discorsi. Me ne vado via rifugiandomi nel bagno. Mi siedo a terra, con la testa alle ginocchia e piango. Non me lo sarei mai aspettato da quelli che credevo fossero i miei migliori amici, ma d'altronde dovevo capirlo. Non mi hanno mai aiutato, mai difeso e non mi sono stati accanto nemmeno quando è morta mia mamma, la mia bellissima e amata mamma che mi manca ogni giorno di più
"Tomlinson, ti ho visto entrare, so che sei tu che piangi come una femminuccia, esci" qualcuno batte con i pugni sulla porta del bagno e già inizio a tremare
"V vai via"
"Ohoh sto tremando! Cosa fai se non me ne vado? Chiami il paparino? Oh piccolo povero Louis" con un pugno più forte sfonda la porta non stabile e riesce ad entrare. É un ragazzo del 4 anno, Brandon
"Piangi? Chi ti ha fatto male? Che cattivi" mi prende in giro prendendomi per il collo, mi costringe ad inginocchiarmi a terra e mi spinge la testa nel water. L'acqua mi arriva nel naso, nella bocca, non riesco a respirare. Mi alza la testa per poi spingermela di nuovo giù, così un altro paio di volte, penso davvero di sentirmi male
"Adesso sei tutto pulito, Tomlinson" mi sbatte con la schiena alle piastrelle e mi sputa addosso. Chiudo gli occhi e cerco di respirare, un calcio, una risata e poi se ne va. Riapro gli occhi, mi alzo a fatica e uscendo dal bagno incrocio Liam
"Che ti hanno fatto?"
"Niente che ti interessi"
"Sei proprio uno sfigato Louis e ormai non puoi farci niente".












Sono fortunato perché a quest'ora a casa non c'è nessuno. Papà e Catherine sono a lavoro e Mattew è al college. Sono corso via da scuola, non potevo rimanere lì. Sono tutto bagnato, puzzo e ho del sangue che mi cola giù per le gambe, sporcandomi il pantalone. Il calcio che mi ha dato Brandon ha fatto riaprire le ferite ancora fresche di stanotte. Arrivo davanti casa mia e per precauzione controllo se sul vialetto ci sono le macchine di papà o di Matt, bene, tutto vuoto. Sto per aprire la porta quando mi sento chiamare
"Louis?" Mi giro e vedo Harry, il cugino di Josh, l'uomo di ieri sera
"Harry?"
"Ciao Louis! Cosa ci fai da queste parti?" Il suo sguardo mi mette a disagio, dopo le cose che mi ha detto Josh ieri sera, non riesco ad essere tranquillo con Harry. É un uomo grande, ha 23 anni più di me, perché non mi lascia in pace?
"Veramente ci abito"
"Davvero? Anche io! Mi sono appena trasferito, proprio nella casa accanto alla vostra"
"Che strano, anche un amico di mio padre verrà ad abitare nella casa accanto alla nostra, a questo punto in quella dall'altro lato, credo" fa un sorrisino strano e mi guarda. Non mi sento per niente tranquillo ad averlo accanto
"A quest'ora non dovresti essere a scuola?"
"Ehm si, ma ho avuto un imprevisto e sono tornato a casa"
"Sei tutto bagnato, hai gli occhi rossi e una macchia di sangue all'altezza del ginocchio, stai bene? é successo qualcosa?"
"Si sto bene, non è successo nulla, sono semplicemente caduto, adesso vado, buona giornata" come mio solito scappo rifugiandomi in casa, ho bisogno di una bella doccia e di disinfettare le ferite. Stasera devo fingere bene perché viene l'amico di mio padre a cena e tutto deve andare nel migliore dei modi. Papà ci tiene tanto.

You saved me, I saved you ❀ L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora