~Steve Earle - Feel Alright ~
Bobby era piuttosto allarmato dalla situazione, qualcosa stava succedendo ai cacciatori e non avevano la più pallida idea di cosa fosse.
Lui e i ragazzi avevano già trovato altri quattro cacciatori uccisi nelle loro case, fatti a pezzi e mutilati. In tutte le abitazioni avevano trovato le stesse cose, sale sulle finestre e rilevatori EMF accessi, ma nessuno di loro aveva mai visto un fantasma smembrare i corpi in quel modo.
«Senti, io so solo che non sono stato tastato da un angelo» esclamò Dean mordendo il suo panino.
Sam continuava a insistere su quella assurda storia del messaggero celeste, mentre lui avrebbe semplicemente voluto trovare una teoria un po' meno fantasiosa.
«Perché pensi che questo Castiel dovrebbe mentirti?» chiese Sam cercando di far ragionare il suo cocciuto fratello.
«Se gli angeli fossero veri qualche cacciatore, da qualche parte, ne avrebbe visto uno».
Dean si rifiutava di credere che potessero esistere davvero gli angeli, soprattutto dopo quello che aveva scoperto su Alex e che non aveva detto a nessuno.
«Si, tu l'hai appena fatto Dean» rispose Sam «Bobby ha trovato un sacco di leggende che dicono che solo un angelo può strappare un'anima dall'inferno».
«Ammettiamo che gli angeli esistano. C'è un Dio? Un Dio che permetterebbe tutto questo?» chiese Dean al fratello riferendosi a quello che stava accadendo nella loro vita «Pensi che ci sia un Dio là fuori a cui frega veramente qualcosa di me, personalmente?».
«Perché no?» chiese Sam.
«Perché ha scelto la persona sbagliata! Ho salvato delle persone, immagino che questo pareggi i furti e lo scaricare le ragazze, ma sono solo un ragazzo normale» esclamò Dean.
A lui non piaceva nemmeno essere al centro dell'attenzione durante i compleanni, figurarsi se era Dio in persona a considerarlo.
«A quanto pare Lui non la pensa così!» gli rispose Sam «Fattene una ragione».
«Non ci riesco, Sammy!» urlò Dean «Non posso pensare di essere di nuovo qui mentre».
Si bloccò e strinse il volante così forte che le sue nocche diventarono bianche «Non ne voglio parlare. Argomento chiuso».
Sam non disse nulla per qualche minuto, sapeva che la cosa che più feriva il fratello era sapere di essere tornato da solo. Avevano cercato Alex in lungo e in largo ma non l'avevano trovata da nessuna parte, erano persino andati da qualche sensitiva, ma di lei non c'era nessuna traccia nel mondo degli spiriti e nessuno ne aveva mai sentito parlare. Alex era ancora morta.
«Perché torniamo da Bobby?» chiese Sam.
«Perché qualcosa sta accadendo ai cacciatori ed è meglio se stiamo uniti» rispose Dean «Qualche problema?».
«No» disse Sam «Solo, non mi sembrava il caso di stare da lui».
«Lo so che tu e Bobby avete avuto dei problemi, Sam. Ma è una questione di prudenza».
«E da quando noi saremmo prudenti?» chiese Sam voltandosi verso il fratello.
«Allora oggi hai voglia di litigare?!» esclamò Dean «Metti da parte il rancore per come ti ha trattato e vai avanti. Ha perso sua figlia, aveva tutto il diritto di avercela con noi».
Dopo la morte di Alex e Dean, Bobby aveva cercato di essere di supporto per Sam, aveva provato a fare il padre che lui non aveva più, ma tutte le volte che guardava quel ragazzo vedeva il corpo di Alex steso per terra accanto a quello di Dean. Non avrebbe mai voluto incolpare il ragazzo per quello che era successo, ma una parte di lui continuava a farlo e per quanto provasse a nasconderlo, Sam lo aveva notato e questo lo aveva spinto ad allontanarsi più di quanto già stesse facendo.
«Anche io ho perso Alex, e avevo perso anche te» urlò Sam «So che è colpa mia, so che Bobby lo ha pensato fin dal primo momento. Ma lui sa anche che io non avrei mai voluto accadesse una cosa del genere».
«Ma è successo» urlò Dean per sovrastare la voce del fratello «E, diavolo, se è colpa nostra! Ma non lasceremo Bobby in mezzo a tutto questo casino. Glielo dobbiamo».Sam si era fermato per fare benzina e aveva lasciato dormire Dean in macchina mentre andava in bagno.
In quella piccola stazione di servizio dimenticata nel nulla Sam si prese un momento per perdersi nei suoi pensieri. Alex gli mancava ogni giorno e Dean non faceva altro che ricordargliela, in più stavano per tornare a casa di Bobby e fare un bel tuffo nel passato tutti insieme. Quella situazione non era facile.
Sam alzò lo sguardo dall'acqua che scorreva quando cominciò sentire uno strano freddo. Poteva vedere il suo stesso fiato svanire nell'aria e lo specchi difronte a lui gelare in modo innaturale. Tolse il leggero strato di brina dal vetro con la mano e riflesso alle sue spalle vide Henricksen.
L'agente era morto da sei mesi, eppure era proprio dietro di lui, con quel suo sguardo impassibile e la cravatta ben stretta.
«Salve, Sam» disse l'agente del FBI «È un po' che non ci si vede».
«Henricksen, tu eri...» disse Sam voltandosi verso l'uomo morto in un'esplosione causata da Lilith.
«Non ne sono uscito vivo» disse l'agente prima che la sua figura sfarfallasse, come se una piccola interferenza stesse disturbando la comunicazione.
«Mi dispiace» balbettò Sam.
Era chiuso e disarmato in un bagno, con uno spettro vendicativo a pochi passi e Dean che dormiva in macchina «Se avessimo saputo che Lilith stava arrivando» disse il cacciatore scusandosi per l'accaduto.
«Non avreste lasciato che sei persone innocenti morissero in quella centrale di polizia al posto vostro» disse Henricksen in tono impassibile.
«Siete stati voi a farmi questo» continuò lo spettro dell'agente «È stata colpa vostra. Dava la caccia a voi e io ne ho pagato il prezzo».
Sam sapeva già che era così, non c'era certo bisogno che uno spettro tornasse dall'aldilà per ricordarglielo, perché lui ricordava ogni persona che non erano riusciti a salvare.
«Ci avete lasciato morire!» urlò Henricksen mentre afferrava Sam per il giubbotto e lo sbatteva contro la parete del bagno.
Dimostrando una forza disumana l'agente sollevò il ragazzo e lo mando a sbattere contro lo specchio.
Sam cadde in ginocchio davanti al lavandino e la mano di Henricksen lo afferrò per la nuca e spinse la testa del ragazzo contro la fredda porcellana del lavello almeno due volte.
Dean entrò nel bagno con il fucile già carico e sparò allo spettro, poi aiutò il fratello ad alzarsi e lo caricò in macchina, sfrecciando il più lontano possibile da quel posto.
STAI LEGGENDO
The Price Of Freedom // Supernatural
FanfictionTerzo libro della serie: On The Road// Supernatural. Dean aveva la gola incredibilmente secca e dolorante, deglutire era impossibile, non aveva saliva da mandare giù. Provò ad aprire quella cassa, ma qualcosa di pesante la teneva bloccata; granelli...