~ Mother Superior - Did you see it? ~
Dopo essere stato salvato da Sam e aver seminato i fantasmi di due gemelline che non era riuscito a salvare molti anni prima, Bobby aveva portato i ragazzi nel bunker che aveva in cantina.
Le pareti erano tutte rivestite di ferro e sale, l'acqua corrente periodicamente benedetta, il condotto di areazione conteneva ogni tipo di trappola per demoni e sacchetti contro i più svariati tipi di maledizioni erano murati nelle pareti.
Bobby stava facendo ricerche sullo strano simbolo che Sam aveva visto sulla mano di Henricksen e Dean su quella di Meg, mentre i due ragazzi riempivano pallottole di sale.
«Ecco perché non credo in Dio» esclamò Dean rompendo il silenzio nella stanza «Se non esistesse ok, lo schifo capita alla brava gente, lo posso accettare. Ma se Lui esiste, che problema ha?».
«Dean» disse Sam un po' a disagio.
«Dove diavolo è Lui quando gli innocenti vengono fatti a pezzi? Come fa a conviverci? Insomma, perché non interviene?» continuò a dire Dean arrabbiato.
«Che cosa succede?» gli chiese Sam sapendo che da quando erano nello scantinato suo fratello non stava completamente bene.
«L'ho vista, Sam. Ho visto Alex».
«Cosa?» chiesero in coro Sam e Bobby.
«È comparsa dal nulla, ma non era come Meg o come Henricksen. Non era arrabbiata, non voleva vendetta. Sorrideva» disse Dean schiarendosi la voce.
«Non è possibile» disse Bobby incredulo.
Non poteva essere davvero quella ragazza, probabilmente era un trucco per fargli abbassare la guardia.
Dean scosse la testa, era sicuro che Alex fosse stata accanto a lui.
«L'ho cercata in lungo e in largo, lei o il suo spirito non erano da nessuna parte. Quindi fatti passare il trauma cranico o stai zitto!» disse il vecchio arrabbiato.
«Ha detto che non è colpa nostra. Che dobbiamo andare avanti» insistette Dean sperando che almeno Sam gli credesse.
Quelle parole erano esattamente quello che Alex avrebbe detto in un'occasione simile e tutti e tre lo sapevano.
Bobby diede le spalle ai due fratelli mentre Sam continuava a fissare incredulo Dean.
Il vecchio cacciatore appoggiò le mani sulla scrivania di ferro e fece alcuni respiri profondi poi si ricompose.
«Ho trovato il simbolo. È Il marchio del testimone. Nessuno di loro è morto in modo naturale. Gli spiriti sono stati costretti a risorgere, in agonia e come cani rabbiosi».
«Chi li ha fatti tornare?» chiese Sam ignorando a fatica quello che il fratello gli aveva detto poco prima.
«Ti sembra che io possa saperlo?» gli rispose Bobby «Ma chiunque sia stato ha usato un incantesimo così potente che ha lasciato un segno sulle loro anime».
I tre cacciatori continuarono le ricerche e scoprirono alcune cose che avrebbero preferito non sapere.
L'incantesimo era chiamato "Resurrezione dei testimoni", citato in un'antica profezia nel libro dall'Apocalisse che parlava dei segni che avrebbero portato al giorno del giudizio e il ritorno dei testimoni era uno di quelli.
Bobby aveva anche trovato un incantesimo per rispedire i testimoni nell'oblio e lo stava già traducendo, ma continuava ad avere dei dubbi. Se Dean avesse avuto ragione, praticare quell'incantesimo voleva dire eliminare ogni possibilità di rivedere Alex ancora una volta.I cacciatori lasciarono il bunker per dirigersi in soggiorno dove il camino avrebbe permesso di compiere il rito sul fuoco vivo, così come diceva l'incantesimo.
Una volta raggiunto, i cacciatori accesero il fuoco e disegnarono una striscia di sale sul pavimento per tenere lontani i testimoni dalla scrivania di Bobby. Il padrone di casa diede istruzioni ai ragazzi su dove trovare tutto quello che gli serviva per l'incantesimo e i due si divisero.
Gli spiriti di altre persone che non avevano salvato continuavano a saltare fuori dal nulla, sempre più arrabbiati e numerosi.Mentre Dean era in cucina a rovistare nel doppio fondo del cassetto delle posate, Henricksen comparve davanti a lui.
«È colpa mia se siete morti» disse Dean cercando di quietare lo spirito «Vi ho abbandonati e nel momento in cui ho saputo dell'esplosione, ho pensato "avrei dovuto immaginarlo"».
«Tu pensi di essertene andato, che sia arrivata Lilith e che noi siamo tutti morti in una bellissima esplosione di luce bianca?» chiese Henricksen spostando il tegame di ferro che Dean stava provando ad afferrare.
«È durato quarantacinque minuti. Lilith voleva divertirsi un po' e la segretaria è stata la prima. Lilith ha strappato via la pelle di Nancy pezzo per pezzo davanti a noi, costringendoci a guardare. Nancy non ha mai smesso di urlare» disse lo spettro mentre continuava ad avvicinarsi.
Dean non sapeva cosa dire, il senso di colpa lo attanagliava e non riusciva a pensare a una vera scusa per aver permesso che loro morissero.
«Spiegami come può essere giusto. Tu sei stato salvato dall'inferno e io sono morto. Perché tu meriti una seconda possibilità, Dean?» mentre diceva queste parole il braccio del fantasma entrò nel petto di Dean e la sua mano si strinse attorno al cuore del ragazzo.
Dean sbarrò gli occhi e sentì quella morsa che impediva al suo cuore di battere, sentiva l'aria cominciare a mancargli e le forze abbandonarlo.
«Perché non sei tu a decidere» disse la voce di Alex alle spalle di Henricksen, poi la ragazza spinse via il testimone dal ragazzo e sbatté la testa dell'agente contro la credenza di ferro.
Dean era per terra che cercava di ricominciare a respirare normalmente, nessun segno della ferita era sul corpo del ragazzo, come se nulla fosse successo.
Alex stava ancora una volta in piedi davanti al cacciatore.
«Sono già due volte che ti salvo il culo» disse al ragazzo «Mi puoi spiegare perché sono ancora qui?».
«I testimoni, qualcuno ha fatto risorgere le persone morte per cause sovrannaturali, quelle che i cacciatori non sono riusciti a salvare, e li ha sguinzagliati come cani rabbiosi» rispose il ragazzo mentre si alzava «Perché tu non sei arrabbiata come loro?».
«Oh lo sono, non ti preoccupare» disse Alex alzando le sopracciglia e incrociando le braccia al petto «Ma non con voi. Con Lilith».
Sam entrò nella stanza con il fucile alzato, aveva sentito la voce del fratello provenire da oltre la porta ma non c'era nessuno nella stanza oltre a Dean.
«Stai bene?» chiese Sam.
Dean lo guardò, poi si voltò verso Alex, ma la ragazza non c'era più.
«Era qui» disse «Giuro che era qui un istante fa».
«Chi?» chiese Sam abbassando l'arma.
«Alex».
«Dean, qui non c'è nessuno» gli disse Sam. Sapeva che il fratello si sentiva in colpa per la morte della ragazza, ma non poteva continuare così. Doveva smetterla di vedere cose che non c'erano.
«Se ti dico che è stata qui, è stata qui. Dannazione!» urlò Dean prima di lasciare la cucina con le cose che Bobby gli aveva chiesto.
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The Price Of Freedom // Supernatural
FanfictionTerzo libro della serie: On The Road// Supernatural. Dean aveva la gola incredibilmente secca e dolorante, deglutire era impossibile, non aveva saliva da mandare giù. Provò ad aprire quella cassa, ma qualcosa di pesante la teneva bloccata; granelli...