~Styx - Renegade~
Alex era in piedi davanti alla finestra. Dal soggiorno di Bobby non si vedeva nient'altro che l'autorimessa piena di vecchie carrette arrugginite e un cielo grigio piombo che minacciava pioggia. Era tornata a casa dopo quella notte terribile e non era riuscita a dire una parola da quel momento. Era arrabbiata, ferita e delusa. Sentiva un turbinio di sensazioni eppure era vuotata.
Aveva tanta voglia di piangere ma aveva finito le lacrime. Sam aveva scelto un demone e Dean era scomparso nel nulla.
Bobby osservava la ragazza che sembrava solo l'ombra di se stessa. Erano passati quasi tre anni da quando i Winchester erano tornati stabilmente nella loro vita e cominciava a chiedersi se non avesse dovuto pensare prima al bene di Alex che a quello dei due ragazzi, ma sapeva che non avrebbe mai potuto farlo davvero. Quei tre testoni e combina guai erano come dei figli per lui e sapere che la morte e il dolore li seguivano ovunque senza dargli tregua, lo rendeva l'uomo più triste e arrabbiato del mondo.
«Alex» disse rimanendo seduto sulla sedia a guardare la schiena della ragazza «Devi dirmi cos'è successo. Così non posso aiutarti».
La ragazza si voltò e lo guardò con gli occhi pieni di lacrime, Bobby si alzò e le andò in contro abbracciandola e accarezzandole i capelli. Alex si aggrappò a quella stretta con tutta la forza che aveva e per alcuni istanti si lasciò andare alle sue debolezze sommerse da lacrime e singhiozzi, poi si staccò dall'uomo e prese una sedia.
«È meglio se ti siedi. Sarà lunga».
Alex raccontò tutto nei dettagli evitando solo di parlare del bacio tra lei e Dean, quello non era importante.
«Quindi Sam è con Ruby e stanno per uccidere Lilith mentre Dean è svanito nel nulla?» disse Bobby fregandosi le mani sui jeans «Riesce sempre a essere peggio di quello che penso».
Alex rimase zitta aspettando che l'uomo metabolizzasse le notizie.
«Adesso chiami Sam e torvi un modo per collaborare» disse Bobby mentre si dirigeva verso la libreria «Io cerco di capire cosa può essere successo a Dean».
Alex scosse la testa decisa.
«Non lo chiamerò. Non questa volta» disse con voce ferma «Gli siamo corsi dietro per tutta la vita. Adesso basta. Ha fatto una scelta, ha scelto quel demone invece che la sua famiglia. Non perderò tempo a cercare di convincerlo mentre Dean è disperso».
Bobby si voltò di spalle mentre cercava di mantenere il controllo, ma la rabbia ebbe il sopravvento.
«Cosa ti aspettavi ragazzina? Che questa vita fosse quella del grande eroe che salva tutti e si prende la gloria? No, non funziona così. Hai insistito per cacciare e hai voluto farlo con i Winchester, beh queste sono le conseguenze!» urlò l'uomo arrabbiato alla figlia.
«Io non so nemmeno se lui sia ancora Sam!» urlò Alex di rimando «Non hai visto in che condizioni era Dean, non hai visto che razza di lividi gli ha lasciato Sam mentre cercava di strangolarlo» aggiunse mentre la sua voce si face più flebile a causa del magone.
«Dean a fatto bene a dirgli di non tornare».
«Siete due idioti. Tu e Dean vi state comportando come John, lo state allontanando. Io ho fatto questo errore già una volta e non lo farò più. Dovete dargli un motivo per restare e per scegliere voi!» esclamò l'uomo imprecando.
«E qualunque cosa stia accadendo tra voi tre ragazzi vedete di risolverla prima che diventi troppo tardi. Certe cose non rimangono segrete per sempre» aggiunse prima di uscire sbattendo la porta.
Alex si lasciò cadere sul divano ferita dalle accuse che avevano un fondo di verità e dubbiosa su cosa Bobby avesse voluto dire con quell'ultima frase. Lei non gli aveva mai raccontato nulla ed era sicura che nemmeno Dean l'aveva fatto, eppure l'allusione pareva proprio riferirsi a loro due.Dean si guardava intorno, era sicuro di non essere mai stato in quella stanza prima e non sapeva nemmeno come c'era arrivato. Un secondo prima aveva Alex tra le braccia e un secondo dopo era lì, circondato da arredi barocchi con rifiniture d'oro.
Sul grande tavolo di marmo lucido al centro della stanza, un vassoio pieno di cheesburgher e una ciotola con ghiaccio e birre rendevano la situazione molto allettante, se non fosse stato che non aveva la ben che minima voglia di finire in una trappola.
«Ciao, Dean» esclamò una voce alle sue spalle.
Zaccaria era nello stesso involucro umano che indossava l'ultima volta che il cacciatore l'aveva visto e pochi passi dietro di lui si trovava Castiel immobile come un soldatino sull'attenti.
«Dove sono?» chiese Dean saltando i convenevoli.
«Puoi chiamarla Stanza Verde. Siamo quasi alla fine dei giochi e tu starai qui al sicuro fino al momento del gran finale» rispose Zaccaria compiaciuto.
«Voglio sapere che strategia seguiremo» disse Dean che non si fece incantare dalle belle parole dell'angelo.
Zaccaria provò a quietare gli spiriti del ragazzo offrendogli cibo, alcool e donne sperando di sfruttare le debolezze umane contro di lui. Ma Dean era più determinato che mai e rifiutò tutte le offerte per quanto allettanti fossero.
Zaccaria non ebbe altra possibilità che raccontare al cacciatore cosa stava succedendo ma senza esagerare con i particolari. Tutti i sigilli erano stati rotti tranne l'ultimo e Lilith in persona lo avrebbe infranto la sera successiva a mezzanotte. Non sapevano dove e come, ma ci stavano lavorando. Il compito di Dean era aspettare e una volta arrivato il momento gli avrebbero spiegato cosa fare per fermare l'apocalisse.
Dean era scettico, c'era qualcosa in tutta quella storia che rimaneva troppo misterioso e tetro. Sapeva di aver giurato fedeltà agli angeli e Zaccaria non aveva certo perso occasione per ricordarglielo, soprattutto quando gli aveva chiesto di avere fede, ma Dean di fede non ne aveva mai avuta.
Quando il cacciatore rimase solo con Castiel sperò di riuscire a scoprire qualcosa di più, ma l'angelo che spesso aveva eluso le regole per aiutarlo ora sembrava avere il collare più stretto del solito.
«Voglio vedere Sam e Alex» disse Dean serio.
«No» rispose l'angelo senza esitazione «Hai visto com'è finita l'ultima volta. Non è una buona idea».
«Stai scherzando? È proprio per quello che devo vederli» sapeva che la lite con Sam era stata la peggiore che avessero mai avuto, e di quello che era successo con Alex non sapeva che pensare, ma aveva bisogno di vederli e di sentire la sua famiglia vicino forse per l'ultima volta.
L'angelo rimase impassibile nella sua precedente risposta.
«Vuoi dire che sono rinchiuso qui?» chiese il cacciatore.
«No. Puoi andare dove vuoi, ma non da Sam e Alex» replicò l'angelo «E io verrò con te».
«Bene» disse Dean avendo terminato la pazienza «Questa storia finisce qui. Me ne vado».
Ma quando si voltò la porta che prima era alle sue spalle era sparita e un muro esattamente identico agli altri tre si stagliava massiccio fino al soffitto.
Dean guardò l'angelo cercando spiegazioni ma anche lui era scomparso, lasciando da solo in quella stanza che tanto gli ricordava una prigione dorata.
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The Price Of Freedom // Supernatural
FanfictionTerzo libro della serie: On The Road// Supernatural. Dean aveva la gola incredibilmente secca e dolorante, deglutire era impossibile, non aveva saliva da mandare giù. Provò ad aprire quella cassa, ma qualcosa di pesante la teneva bloccata; granelli...