Love is weird 3

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CAPITOLO 3

Sto seguendo questo ragazzo, di cui ancora non so il nome, per tutta la scuola. Credo lo stia facendo apposta, che stia facendo un giro lunghissimo. Anche se non ne sono certa dato che non conosco ancora la scuola. Ma un momento? Perchè lo sto seguendo? Non so neanche come si chiama. Per fortuna appena entrerò in classe avrò modo di liberarmi di lui.

«Siamo quasi arrivati». È l'unica frase che ha detto dopo circa 10 minuti di cammino. «Non vedo l'ora» dico in tono scocciato. «Se non fosse per me, staresti ancora davanti l'aula di inglese a guardare la porta!» «Dio! Come sei polemico. Magari avrei trovato un ragazzo affascinante che gentilmente mi avrebbe spiegato la situzione». Questa frase sembra infastidirlo. Bene.

Aula di Chimica. Finalmente siamo arrivati, apro la porta e trovo tutti seduti ai propri posti. È una classe molto grande, ma sono rimasti solo due banchi vuoti, uno accanto all'altro. Come immaginavo, dovrò liberarmi di lui più tardi.

«Siediti» mi dice «Ho visto la sedia,ci vedo bene, ancora..» ribatto sbuffando.

Siamo tutti seduti quando entra in classe un uomo sulla sessantina, capelli folti grigi, occhiali verdi con delle lenti spessissime e un lungo cappotto nero macchiato di gesso che, in qualche modo, lo fa apparire un becchino. Tutto sommato ha l'aria simpatica.

«Allora..vedo che abbiamo una nuova allieva alla Westover. Benvenuta!» dice parlando in modo pacato, prendendosi alcune pause di riflessione tra una parola e l'altra. «Grazie» dico con un sorriso e tutti i ragazzi si avvicinano per salutarmi e darmi il benvenuto. «Signorino Hutcherson» continua il professore «Che ne dici di presentarci la tua amica?». Hutcherson. Finalmente so il suo cognome, ma lui non sa praticamente niente di me, non ci siamo presentati per niente.

«Jennifer Lawrence, professore. È una nuova allieva, viene dal Kentucky, Louisville ed ha la nostra età. 17 anni.»

Come fa a saperlo? Non mi conosce. Mi giro guardandolo sbalordita e lui mi manda un sorriso compiaciuto. «Benvenuta signorina Lawrence, allora. Dunque, Maxwell dove siamo rimasti l'ultima volta?» chiede il professore ad un ragazzo in prima fila, ma io ho ben altro da fare. «Come sai queste cose?» chiedo al 'signorino Hutcherson' «Si parla molto in questa scuola dei nuovi allievi e dato che tu vieni dal Kentucky, il mio stesso Paese, mi sono interessato a te» Non so cosa pensare di questa considerazione «E da dove vieni tu?» chiedo per deviare il discorso «Union comunque puoi chiamarmi Josh» dice porgendomi la mano «Sembri in gamba» aggiunge poi «Grazie, e tu...chiamami Jen» rispondo afferrando la mano. Ha una presa solida, incoraggiante e protettiva. «Jen! Mi piace».

Passa la prima ora e devo dire che Josh si sta dimostrando molto più simpatico. Abbiamo parlato per quasi tutta l'ora del nostro passato e delle nostre esperienze e abbiamo molte cose in comune. Il professor Horowitz, è così che si chiama il becchino, ci sta lasciando un'ora libera. Perciò abbiamo il permesso di uscire nel cortile. Prendo lo zaino e mi avvio verso l'uscita e Josh propone di accompagnarmi. Questa volta accetto la sua compagnia, non voglio liberarmene.

«Ecco il giardino. Facciamo un giro?» mi chiede «Okay» rispondo. Stiamo facendo il giro della scuola, dovrò abitare qui a lungo perciò mi conviene conoscere la mia nuova casa. Ci sono vari ragazzi e ragazze in giro, che sembrano non avere nient'altro da fare. Alcuni giocano a basket nel campetto, altri a calcio. Josh mi sta spiegando che ci sono in tutto trenta campi da basket, tennis e calcio, all'aperto e all'interno. È una zona veramente molto vasta. Ci sono anche un sacco di panchine per sedersi o delle amache per rilassarsi dopo aver finito le lezioni. Al bordo dei campetti ci sono dei negozi, riguardanti articoli per la scuola, ma anche oggetti e vestiti. In poche parole è una piccola cittadina.

All'improvviso un ragazzo alto, biondo e molto muscoloso si avvicina a Josh tirandogli una pacca sulla spalla. «Ehi! Sta in bella compagnia il campione!» dice facendomi l'occhiolino. Sorrido un po' imbarazzata. Il ragazzo che ho davanti è veramente molto bello. Il suo viso ha dei lineamenti perfetti. «Sam, lei è Jen» dice Josh facendoci presentare. «Piacere» diciamo entrambi. «Senti campione» dice poi Sam «Abbiamo una partita adesso, puoi venire?» «Ehm..Jen vuoi venire ad assistere a una partita di Basket? Devo giocare...» «Oh si, certo».

Arriviamo al campo da basket numero 8 dove si svolgerà la partita di Sam e Josh. A quanto pare sono nella stessa squadra. «Allora campione, metti questa maglia» dice Sam lanciando una canotta blu col numero 1 a Josh. «Campione eh?» dico cercando di non distrarmi dalla visione dei pettorali di Sam e Josh mentre si cambiano. «Già, sono il miglior giocatore di basket della scuola» «Oh si, come no!» «Scommettiamo?» mi chiede. Decido di accettare la scommessa, sono sicura che non vincerà la partita, sopratutto dopo aver visto gli energumeni della squadra avversaria. «Certo!» sono abbastanza competitiva quindi non mi tirerò indietro. «Perfetto, allora se perdo cosa scommetti?» chiede «Qualcosa di imbarazzante.. se perdi andrai in giro per tutto il dormitorio nudo!» «Tutto qui? Sarà divertente, magari rimorchio qualche ragazza». Non rimorchierà nessuno andando in giro nudo per tutto il dormitorio, ma evito di dirglielo per non scoraggiarlo. «Bè allora tocca a me» dice «Se vinco, dormirai per un mese nella mia camera».

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