Love is weird 8

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CAPITOLO 8

Josh mi passa una Vodka e si prende l'altra per lui. Bevo il secondo bicchiere con noncuranza e Josh, per essere al mio stesso livello, intende prendersene un altro. Finito di bere, mi porta verso la pista. «Credevo avessi capito che non ho voglia di ballare!» «Sai, sono turdo di comprendonio». Scoppio a ridere per il modo buffo in cui l'ha detto e decido di seguirlo. Lui comincia a scatenarsi, trasmettendomi questa sua grande energia. In questo momento riesco solo a pensare che balla come Justin Timberlake, il mio cantante preferito, era il mio idolo quando avevo circa quindici anni. Mentre si muove, cerca di avvicinarsi il più possibile a me e io non mi scosto. Devo ammettere che questa sua presenza così vicina mi piace. È rassicurante e protettiva. Improvvisamente mi viene voglia di abbracciarlo e andare via da qui per stare soli, ma credo sia una mossa azzardata, sopratutto dopo aver deciso di chiudere ogni rapporto che vada oltre l'amicizia sia con lui che con Sam.

Sto cominciando a sudare. Stiamo ballando da più di un'ora in questa pista piena zeppa delle 300 persone che sono riuscite ad entrare. Ad un certo punto Josh si ferma e mi chiede qualcosa che, per il rumore della musica, non riesco a sentire. Senza ripetere ciò che ha detto, mi prende per mano e sale le scale. Arriviamo al ripiano da dove possiamo vedere tutta la sala, ma prendiamo un'altra scaletta a pioli che ci porta in un giardino sul tetto.

Appena metto il piede sulla soglia, mi imbatto in un prato verde e rigoglioso. E' una zona completamente diversa rispetto alla discoteca che si trova un piano più sotto. E' una specie di oasi. Ci sono delle amache e dei cuscini, diversi posti per sedersi in tranquillità e rilassarsi, noto anche che c'è pochissima gente e, essendo uno spazio molto ampio, è come se non ci fosse nessuno. Josh mi tiene ancora per mano e mi trascina verso destra. Camminiamo per un pò e ci fermiamo vicino ad alcune amache e alcune sdraio che si trovano davanti ad una piscina gigante. Non avevo mai visto una piscina sul tetto prima d'ora e questo posto mi piace ancor di più della sala che c'è sotto. Inaspettatamente è come se Josh avesse capito che avrei preferito andare in un posto isolato, anche se non riesco più ad abbracciarlo. Mi sento in imbarazzo. «Ti piace?» dice Josh per rompere il silenzio che stava cominciando a crearsi «Si è molto bello. Non avevo mai visto una cosa del genere sul tetto» rispondo indicando la piscina. «Ti va di tuffarti?» mi chiede ad un tratto. In effetti si, mi andrebbe. È molto invitante, ma mi sento ancora in imbarazzo, perciò non intendo spogliarmi e buttarmi nella piscina. «Non ho il costume, magari un'altra volta» «Ah, va bene, peccato...».

Josh va a sedersi sull'amaca, mentre io mi metto a fissare l'acqua limpida della piscina che si muove insieme agli spifferi di vento. Sono così assorta nei miei pensieri che quasi non sento qualcosa muoversi dietro di me. È troppo tardi, però, per accorgermi che sto per cadere nella piscina. Un tonfo assordante fa schizzare via l'acqua, mentre io vado giù toccando il fondo. Quando cerco di ritornare in superficie, ormai completamente bagnata, sento un altro tonfo. Si è buttato anche Josh. Riemergo dalla profondità della piscina e lo vedo ridere. «Non è divertente!» gridacchio cercando miseramente di trattenere una fragorosa risata. Purtroppo non resisto e cominciamo a ridere e a schizzarci come due bambini. Josh si è tolto la maglietta e le scarpe, è rimasto quindi solo in pantaloni, mentre io sono completamente bagnata dalla testa ai piedi, ma in questo momento non mi importa.

Andiamo sott'acqua, facciamo gare di apnea...probabilmente è la cosa più stupida che potessimo fare, ma ci divertiamo un mondo.

Ci stiamo schizzando da qualche minuto, quando improvvisamente sento le salde mani di Josh che mi spingono verso di lui. Mi prende una mano e la porta vicino al suo petto, all'altezza del cuore. «Mi batte il cuore» dice «Mi succede da quando ti ho vista, da quando ho visto la tua foto nell'album dei 'nuovi studenti'. Sei riuscita a farmi quest'effetto come nessun'altra ragazza che mi sono portato su quel maledetto divano, ora capisco cosa voleva dire Sam quando mi disse di smetterla». Rimango in silenzio, non so come controbattere perchè è quello che sta succedendo a me ora. Mi batte il cuore, così forte da sentirlo in gola. «Avanti, dì qualcosa!» continua Josh, ma io non riesco a dire nulla, l'unica cosa che riesco a fare è avvicinarlo a me ancor di più fino a quando le nostre labbra non si sfiorano. A quel punto mi bacia. Non riesco a capire se sono i due bicchieri di Vodka a rendere tutto così meraviglioso. Provo solo un piccolo rimorso pensando a Sam, ma subito Josh mi prende il viso tra le mani, cercando di reggersi a galla solo con la forza delle gambe, facendomi dimenticare tutto. Io mi appoggio a lui e continuiamo a baciarci per parechio tempo. Ci fermiamo solo quando sentiamo la voce di Laura ad interromperci.


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