Love is weird 11

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CAPITOLO 11

Raccolgo la lettera da terra scrutandola. «Avanti, aprila!» mi incita Sam. Smuovo con cautela il lembo di apertura e lo stacco, tirando fuori un foglio giallastro. «Entriamo, la leggo dentro» dico spingendo la porta d'ingresso. Faccio qualche passo osservando la lettera, poi mi getto sul divano con gli occhi di Sam e Josh puntati su di me, ansiosi di sapere cosa c'è scritto. Io e mio padre abbiamo sempre parlato poco e ricevere una lettera per me è assurdo, ma decido di girare il foglio per leggere il contenuto.

Cara Jen,

molto probabilmente ti sembrerà strano ricevere questa lettera. Avrei potuto visitarti al college e parlarti di persona, ma sono molto impegnato. È difficile da spiegare, ma con il mio lavoro sono nei guai. Ci sono delle persone che mi cercano e che mi vogliono per avere alcuni dati molto importanti. È per questo che dobbiamo trasferirci di nuovo, io e mamma andremo a New York, a Washington verrà anche tuo fratello Blaine che, come sai, adesso è in Europa. Volevo sapere cosa ne pensi. Vorresti venire con me a Washington o preferisci rimanere al college?  Io preferirei che tu venissi con me, potrebbero usarti contro la mia volontà. So che è una scelta difficile, ma è inevitabile. C'è qualcosa di molto grosso in gioco e ne va della mia incolumità. Non telefonarmi, se devi rispondermi fallo attraverso una lettera, potrebbero rintracciare la telefonata e trovarmi. Non posso dirti altro al momento.

Tuo padre.

Richiudo la lettera e sospiro. Sento gli sguardi perplessi di Josh e Sam su di me. Mi volto verso di loro, non so cosa fare, non so cosa dire. Mio padre è in pericolo, ma da quando? Perchè non mi ha detto nulla? Cosa devo fare? Josh viene verso di me, si siede sul divano e mi abbraccia, si siede anche Sam che con sguardo interrogativo mi strappa la lettera di mano e la esamina. «Devi fargli qualche domanda» dice poi «hai bisogno di chiarimenti, e ne abbiamo bisogno anche noi» «Tuo padre dice di fare una scelta...di rimanere qui o andare da lui» continua Josh «Non voglio andarmene, non voglio lasciarvi, questo è sicuro» lo interrompo «No, neanch'io voglio che tu te ne vada, morirei, ma devi chiedere spiegazioni a tuo padre, e come ti ha detto, puoi farlo solo con una lettera». Rifletto rileggendo ogni riga, rigiro la lettera su e giù, la faccio scorrere fra le mani. Noto, poi, delle strisce di sporco, come fosse dell'olio e poco più in là, una piccola freccia trasparente e quasi invisibile sull'angolo destro in fondo alla pagina, è come se mi dicesse di girare il foglio, ma dietro al figlio c'è solo una pagina bianca. Faccio notare la freccia ai ragazzi. «Potrebbe essere un particolare del foglio, nulla di significante» dice Sam «Oppure...aspetta, dà qua». Josh prende la lettera, si avvicina alla finestra e alza il foglio mettendolo controluce. «Come sospettavo» dice poi «C'è scritto qualcosa qui...è come uno di quei fogli adesivi, se pieghi e tiri l'angolo il foglio dovrebbe dividersi in due parti». Aspettiamo che svolga quest'operazione e riusciamo a vedere i due fogli separarsi. «Sei un genio!» esclamo. Mi ripassa i due fogli, sul nuovo c'è scritto dell'altro che leggo ad alta voce.

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