Il mattino seguente decisi di indossare un paio di occhiali da sole per coprire gli occhi gonfi, una vecchia felpa oversize e raccolsi i miei capelli in uno chignon piuttosto spettinato. Volevo andare al British Museum e perdere la mattina al secondo piano, nella galleria dedicata al Medioevo.
Avevo sempre trovato che, qualunque cosa stessi cercando di affrontare, andare al museo mi aiutava a distrarmi e a passare qualche ora in pace.
Prima di entrare, però, decisi di passare dallo Starbucks che c’era di fronte all’edificio e prendere un caffè. Possibilmente con doppia razione di espresso, perché avevo bisogno di stare sveglia dopo la notte che avevo appena passato.
“Ciao, cosa posso servirti oggi?” Mi chiese il ragazzo dietro al bancone. Il suo sorriso era troppo largo ed era troppo allegro per i miei gusti, ma evitai di esprimere quei pensieri.
“Un espresso, per favore. Doppio.” Risposi senza togliere gli occhiali da sole. Il ragazzo annuì, mi chiese il nome e mi disse l’importo da pagare. Recuperai la mia Starbucks card dal portafogli e la passai nel lettore. E, come al solito, fui distratta da mille altre cose nel negozio, perché non ero mai stata in grado di concentrarmi su una sola cosa alla volta.
Una signora di mezza età seduta al tavolino alla mia destra, che potevo vedere con la coda dell’occhio, stava leggendo il The Sun e quella in prima pagina…
“E’ la mia faccia.” Mormorai.
“Signorina? Megan?” Cercò di richiamare la mia attenzione il barista. “Dovrebbe strisciare la carta, non tenerla ferma.” Disse.
“Cosa?” Domandai distrattamente. “Ah sì. Scusi.” Replicai. Pagai, ignorando le persone in fila dietro di me che sbuffavano per aver fatto perdere tempo a tutti e mi piazzai davanti alla signora che stava leggendo il giornale con la mia tazza di caffè in mano.
Il titolo, bello grande, diceva: “Harry Styles tradisce la sua ragazza con la ex.” E sotto, in più piccolo. “Megan Cooper, studentessa del King’s College a Londra, scopre il tradimento durante il brunch con le amiche.”
Su tutta la pagina c’era una mia foto del giorno precedente. Ero al tavolo del locale con Lexi, Michelle e Jenny e si vedeva che stavo guardando lo schermo del computer del tavolo di fronte al mio, dove c’era la foto di Harry che stava baciando la ragazza. La mia espressione era piuttosto sconvolta.
Non solo ero stata tradita dal mio ragazzo, ma dovevo anche essere umiliata sul The Sun? In prima pagina, poi!
Vedi, Megan, questo è quello che succede quando ti innamori di una popstar! Non potevi andarci a letto e basta? Cominciai a pensare.
“Signorina, posso aiutarla?” Mi chiese la signora che stava leggendo il giornale. “Quella sedia è libera, se vuole.” Aggiunse con un sorriso gentile.
Scossi la testa, conscia di avere un’espressione stralunata come se avessi appena visto un fantasma. La signora chiuse improvvisamente il quotidiano, guardò la prima pagina e poi posò il suo sguardo su di me. Decisi di andarmene immediatamente e cambiai i miei piani: non sarei più andata al British Museum, ma sarei tornata a casa, dove nessuno mi avrebbe riconosciuta.
“Meg, sei sicura di stare bene?” Mi domandò Lexi il giorno seguente. Per una volta, stranamente, non ero in ritardo per la lezione ed eravamo sull’autobus insieme.
“Sì, perché?” Domandai.
“Non lo so, tutta questa storia, l’articolo sul giornale, le foto su Internet…” Disse, abbassando la voce.
“Tranquilla, non crollerò da un momento all’altro. Almeno non prima di aver passato gli esami.” Risposi accennando un sorriso.
“Ok.” Replicò Lexi con un’espressione vagamente preoccupata.
“Lex, sto bene. Seriamente.” Dissi.
“E’ solo che ho paura che tu stia negando tutto quello che è successo.”
“Oh, no. Sono ben consapevole del fatto che il mio ragazzo è andato a letto con un’altra e che la mia faccia è su tutti i giornali di gossip.” Dissi. “Sto solo decidendo di concentrare le mie energie da un’altra parte.”
“L’hai più sentito?”
“No.”
“Secondo me dovresti parlarci ancora.” Suggerì la ragazza dopo qualche secondo di silenzio.
“Onestamente non ci tengo a sapere quanti minuti ha dedicato ai preliminari o se è andato subito al sodo.” Replicai, forse con un po’ di acidità in più di quanta in realtà avrei voluto usarne. In fondo quello che era successo non era colpa di Lexi. Anzi, lei era un’amica magnifica e mi stava aiutando in un momento difficile.
“In effetti hai ragione. Ma magari c’è una spiegazione.”
Evitai di rispondere e mi alzai dal sedile, pronta per scendere alla fermata giusta.
“Hai letto l’articolo del The Sun?” Domandai improvvisamente alla mia amica, mentre stavamo camminando per i corridoi del King’s, dirette verso la classe.
“Sì.” Ammise Lexi, abbassando lo sguardo. “Un mucchio di cazzate, se lo vuoi sapere.”
“Immaginavo.” Risposi. “Oh, guarda! Michelle e Jenny sono fuori dalla classe!” Esclamai, cominciando a salutarle con la mano da lontano. Non erano sole, erano con una ragazza che non avevo mai visto in giro.
“Hey!” Lexi salutò le ragazze, che cominciarono a comportarsi in modo strano, come se stessero nascondendo qualcosa.
“Ciao!” Esclamò Michelle.
“Megan Cooper.” Disse la ragazza che era con loro. “Proprio la persona che stavo cercando.”
La guardai, sgranando leggermente gli occhi e chiedendomi chi fosse.
“Ciao. Sei nuova?” Domandai.
“Non proprio. Non frequento il college, sono una giornalista del Daily Mail. Vorrei farti qualche domanda su quello che è successo con Harry Styles.”
Mi irrigidii e la guardai negli occhi. La mia mente stava lavorando a velocità inaudite per trovare qualcosa da risponderle che non fosse un insulto.
“Non avete il sesso del figlio della Duchessa di Cambridge da scoprire, voi al Daily Mail?” Domandai con ironia. “Trovo che sia molto più interessante.” Aggiunsi.
“No, in realtà speravamo tutti in una tua intervista esclusiva per dirci cos’è successo. Come ti senti riguardo a quello che ha fatto Harry? Come hai reagito? Le tue amiche mi hanno raccontato del brunch.” Replicò la ragazza senza perdere il sorriso. Aveva cominciato a registrare e aveva puntato il registratore verso di me, ma io non la stavo considerando minimamente. Non mi interessava che mi stesse facendo delle domande. Quello che mi aveva sconvolta era che Michelle e Jenny avevano rilasciato un’intervista per parlare del brunch durante il quale avevo scoperto del tradimento.
“Devo andare in classe, ho un esame da superare.” Farfugliai, prima di superare la giornalista, Lexi, Michelle e Jenny ed entrare nell’aula.
Auguri a concentrarti adesso, Meg. Pensai scuotendo la testa e sedendomi.
“Com’è andata?” Mi chiese Lexi mentre tornavamo a casa.
“Spero bene, ma ero distratta.” Dissi. La mia amica mi rivolse mezzo sorriso, come per dirmi che quella non era di certo una novità. “Più del solito.” Puntualizzai.
“Tranquilla, sono sicura che sarà andata benissimo.” Rispose lei, aprendo la porta di casa per farmi passare. Mi seguì e la richiuse alle sue spalle. “Questa sera andiamo a mangiare il tuo piatto preferito.” Mi annunciò dopo qualche secondo.
“Hamburger vegetariano?” Domandai.
“Esattamente.”
“Sei la migliore amica del mondo.” Dissi, avvicinandomi e abbracciandola. Da quando avevo scoperto che Harry mi aveva tradita avevo evitato il contatto fisico con chiunque e abbracciare Lexi mi fece sentire particolarmente vulnerabile. Soprattutto dopo aver incontrato quella giornalista.
“Chi, io? Ma va. Se fossi la migliore amica del mondo ti avrei comprato i biglietti per andare a vedere il musical di Rock Of Ages stasera.” Replicò la mia amica, allontanandosi leggermente da me e mostrandomi un’e-mail di conferma sullo schermo del suo cellulare.
“L’hai fatto davvero?” Domandai. Volevo vedere quel musical da secoli ma Lexi ed io non avevamo mai trovato il tempo di farlo.
“Sì.”
“Non so come ringraziarti.” Dissi.
“Siamo pari per quando hai recuperato il mio culo ubriaco in quel locale di dubbio gusto dopo che Brad mi ha lasciata, qualche anno fa.” Rispose la ragazza, facendomi scoppiare a ridere.
“Eri devastata.” Ricordai. “Ho dovuto cercarti in tutto il locale e trascinarti fuori di peso e portarti alla metropolitana.”
“Non guardarmi così, io non ricordo niente.”
“E’ stata un’avventura.” Dissi, ricordando perfettamente i minuti di terrore che avevo passato quella sera, sperando che la mia amica non stesse male durante il tragitto dal locale a casa.
“Già. Direi che sono ancora in debito con te, perché quello che hai fatto tu è stato più impegnativo di portarmi a mangiare un hamburger e a vedere un musical, ma ci sto arrivando.”
Risi e scossi la testa, pensando che per me significava davvero tanto quello che aveva fatto per me Lexi.
“Non ce la faccio più.” Dissi il venerdì pomeriggio dopo la lezione. Avevo passato una settimana ad ignorare le chiamate e i messaggi di Harry, a scappare dai paparazzi, che erano appostati fuori dal college e persino fuori dal mio appartamento e i giornalisti che volevano un mio commento sulla relazione con il ragazzo. Volevano sapere tutti se l’avrei mai perdonato e io continuavo ad ignorare le domande e a sgattaiolare via il più in fretta possibile.
“Meg, fermati un secondo!” Esclamò Lexi, richiudendo la porta del nostro appartamento e seguendomi in camera mia.
Non bastava che stessi soffrendo perché il primo ragazzo di cui mi ero davvero innamorata mi aveva spezzato il cuore e non sapevo come comportarmi. Dovevo anche combattere contro quelle conseguenze. Dopo essermi seduta sul letto per qualche minuto, trovai una soluzione temporanea ai miei problemi e saltai in piedi. Aprii l’armadio, recuperai un borsone e cominciai a buttarci dentro capi di abbigliamento. Un paio di pantaloni, un po’ di biancheria, qualche maglietta, una tuta.
“Dove vai?” Mi chiese Lexi.
“Da mia madre. Almeno per il weekend.” Spiegai. “Se resto a Londra impazzisco, ho bisogno di staccare per un paio di giorni e pensare a tutto quello che è successo in tranquillità.” Aggiunsi.
“A Bournemouth?”
“Sì. Almeno avrò un po’ di pace. E… non lo so, ho bisogno dei consigli di mia madre.” Risposi.
“E’ comprensibile, Meg. Credo che sia un’ottima idea staccare la spina da tutto per almeno un weekend.”
“Grazie.” Dissi.
Sentimmo entrambe bussare alla porta e Lexi decise di andare ad aprire, mentre io continuavo a girare per la camera e a buttare cose, sostanzialmente a caso, nel borsone che avrei portato con me da mia madre. Avrei avuto due ore di viaggio in treno, quindi portai anche un libro e mi assicurai di avere un po’ di musica sull’iPhone.
Non vedevo l’ora di rivedere mia madre, che, da quando aveva divorziato da mio padre, si era trasferita nel Dorset e aveva preso una casa poco lontana dalla spiaggia. Amava andare a fare passeggiate sulla sabbia con Lucky, il suo nuovo cane. Mia madre aveva sempre avuto una vita frenetica in città, dove lavorava come consulente finanziaria, finché un giorno, dopo il divorzio, aveva deciso di trasferirsi e vivere in modo più tranquillo.
Aveva aperto un negozio di fiori a Bournemouth, coltivava il proprio orto e andava in giro con il cane. Da quando faceva quella nuova vita l’avevo trovata ringiovanita.
“Dove stai andando?” Sentii la voce di Harry dietro di me. Lasciai cadere la felpa che stavo piegando nel borsone e mi girai di scatto.
Provai una fitta allo stomaco quando lo vidi perché sapevo che, nonostante tutto, ero ancora innamorata di lui. Lo odiavo per quello che aveva fatto, ma l’amore non era un sentimento che scompariva da un momento all’altro. Avrei voluto tirargli uno schiaffo, ma non mi sarei mai permessa di alzare le mani su di lui.
“Da mia madre.” Risposi asciutta, chiudendo la cerniera del borsone. “Cosa fai qui?”
“Mi ha fatto entrare Lexi.” Replicò il ragazzo, abbassando lo sguardo.
“Non avresti dovuto venire.” Dissi. “Ci sono i paparazzi fuori…”
“Lo so, ma non mi interessa. Volevo parlarti e tu continui ad ignorare le mie chiamate.”
“Mi fa male anche solo sentire la tua voce.” Mormorai, distogliendo lo sguardo da lui e guardando fuori dalla finestra.
Harry si avvicinò lentamente e si sedette sul letto, di fianco al mio borsone.
“Meg, mi dispiace davvero tanto per quello che ho fatto. Lo so che essere ubriaco non è una scusa, ma credimi, se non avessi bevuto così tanto non avrei mai fatto una cosa del genere.” Disse.
Sospirai, decidendo di sedermi dall’altra parte del borsone.
“Non so cosa dire.” Replicai con onestà. Non avevo la minima idea di cosa rispondere, perché non mi ero mai fermata a pensare. Ero stata troppo impegnata per farlo, quindi ero impreparata ad una situazione del genere. Nei miei piani c’era semplicemente infilare la testa sotto la sabbia ed ignorare il problema per sempre, finché un giorno non mi sarei svegliata e non avrebbe più fatto così male.
“Ti prego, perdonami.” Disse Harry, voltandosi e puntando il suo sguardo sul mio. Un’altra fitta allo stomaco. Sentivo le lacrime che facevano capolino e non volevo piangere.
“Ci devo pensare.” Risposi alla fine. “Lasciami andare da mia madre questo weekend. Fammi trovare la tranquillità che mi serve per pensare a tutta questa situazione e poi vedremo.” Aggiunsi.
“Tutto il tempo che ti serve.” Disse Harry. “Voglio solo che tu sappia che mi dispiace tantissimo. Volevo chiederti scusa di persona.”
“D’accordo.”
“Mi manchi.” Mormorò il ragazzo, continuando a guardarmi negli occhi. “So di aver fatto la cazzata più grande che potessi fare.”
Distolsi di nuovo lo sguardo e mi concentrai sulla sveglia appesa alla parete.
“Devo andare.” Dissi. “Devo prendere il treno.”
“Vuoi un passaggio?”
“No.” Dissi. Sapevo benissimo che se avessi passato ancora qualche secondo in sua presenza avrei finito per perdonarlo perché, in fondo, mi mancava. Mi mancava tantissimo, ma avevo paura che potesse ferirmi di nuovo, come aveva fatto a Tokyo.
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Past Lives || [One Direction - Harry Styles]
FanfictionDue anime gemelle si trovano sempre. In ogni vita. In ogni era. In ogni situazione. E spesso il destino è beffardo e le mette alla prova. Due anime gemelle sanno sempre chi sono quando si incontrano, ma questo non vuol dire che stare insieme sarà fa...