"Che cosa dice la missiva, Margery?" Domandò la madre della ragazza. Margery stava stringendo una lettera e aveva l'aria concentrata.
"Non lo so." Sospirò infine la ragazzina, porgendola alla madre. Probabilmente non aveva mai imparato a leggere.
"E' un invito a corte!" Esclamò la donna. "Re Edwin in persona ha richiesto la tua presenza al castello come ancella per Lady Beatrice." Aggiunse. Margery abbassò lo sguardo e sembrò riflettere su quello che era appena accaduto.
Improvvisamente mi ritrovai all'interno del castello, in un corridoio stretto e lungo, illuminato solo da qualche torcia ad olio appesa alle pareti. Margery e Re Edwin stavano parlando, ma non riuscivo a sentirli perché ero troppo lontana, così camminai velocemente verso di loro e li raggiunsi. Non sapevo quanto tempo fosse passato da quando Margery aveva ricevuto la missiva con l'invito a corte, ma sembrava parecchio. Entrambi i ragazzi sembravano più grandi di almeno un anno.
"Voglio sposarvi." Disse Re Edwin. Margery lo guardò con gli occhi sgranati.
"Ma..." Ribatté.
"Posso farlo. Sono il Re." Replicò il ragazzo.
"Io sono solo un'ancella." Disse Margery. "E Lady Beatrice sta aspettando di diventare Vostra moglie da tanto tempo e proviene da una famiglia nobile. Cosa diranno tutti?"
"Non mi importa. Quello che provo per voi è più importante di tutto il resto." Rispose Re Edwin, avvicinandosi alla ragazza e dandole un bacio sulle labbra.
Mi svegliai di fianco a Harry, ancora leggermente confusa.
"Hai sognato anche tu Margery e Re Edwin?" Domandai con la voce impastata dal sonno.
"Mmh? No, non mi ricordo cos'ho sognato." Chiese Harry, alzando leggermente la testa. "Buongiorno anche a te, comunque." Aggiunse alzandosi a sedere e sorridendomi.
"Scusa." Dissi. "Buongiorno." Mi avvicinai per dargli un leggero bacio. Nel farlo notai la sveglia appesa alla parete.
"Sei in ritardo?"
"Lo sarò." Sospirai e mi alzai velocemente. Mi infilai sotto la doccia e quando uscii trovai Harry in cucina con due tazze di caffè pronte.
"Ho pensato di aiutarti." Disse con il suo solito sorriso furbo. Mi fermai per qualche istante per ammirare tutta la sua bellezza. Stava indossando solo un paio di boxer e i suoi capelli erano un disastro, ma io lo trovavo bellissimo.
"Lo sai che sei il ragazzo perfetto, sì?" Chiesi. Cominciai a sorseggiare il caffè, mentre camminavo freneticamente per tutto l'appartamento per preparare la borsa.
"Mi è stato detto di peggio." Commentò lui con una risata.
"Mmh. Io devo scappare il più in fretta possibile." Dissi. "Tu fai pure la doccia ed esci con calma." Aggiunsi, infilando il cappotto e mettendo la sciarpa.
"Ok, grazie. Non devo chiudere?" Mi chiese.
"No, non preoccuparti. Da fuori si può aprire solo se si ha la chiave." Risposi. Indossai il cappello di lana e mi diedi un'ultima controllata allo specchio: non ero riuscita a truccarmi, ma non mi importava. Avrei sempre potuto mettere un po' di mascara e un po' di lucidalabbra nei bagni del college, durante la pausa tra una lezione e l'altra.
"Meg?" Mi chiamò Harry.
"Sì?" Risposi, fermandomi sulla soglia della porta.
"Hai dimenticato qualcosa." Disse il ragazzo, avvicinandosi e porgendomi la borsa.
"Sono un disastro." Sospirai. "Grazie!"
"A dopo, Meg. Buona giornata." Rispose Harry. Mi diede un bacio sulle labbra e dovetti usare tutta la mia forza per convincermi ad uscire da quell'appartamento.
"Anche a te." Replicai, chiudendo la porta alle mie spalle e cominciando a correre verso l'ascensore, pregando che l'autobus passasse al momento giusto.
"Non sei tornata ieri sera." Dissi. Ero a pranzo con Lexi, anche se, in realtà, il tempo per mangiare era davvero poco. Avevo il computer acceso davanti a me e stavo cercando di finire di scrivere un saggio. Il bar, frequentato soprattutto da studenti del King's College, dava sul Tamigi e non smettevo mai di sorprendermi per quanto quell'acqua fosse sporca. Inoltre stavo anche pensando alla giornata passata con Harry e alla relazione tra la mia amica e il suo ragazzo. Il tutto mentre mi chiedevo perché il mio panino sembrava diverso dal solito. Doveva essere la salsa. La mia mente era, come al solito, troppo piena di pensieri.
"Lo so, ho risolto con Matt." Rispose Lexi, arrossendo e abbassando lo sguardo. Smisi di concentrarmi sul computer e sul panino e la guardai.
"Vuol dire che ha evitato di rispondere alle tue domande e siete stati a letto insieme?" Domandai cautamente. Conoscevo Lexi da una vita, ma non l'avevo mai vista con quell'espressione di gioia, mista a vergogna e qualcos'altro che non riuscivo a decifrare. La mia amica si morse il labbro, si guardò intorno per qualche secondo e poi mi mostrò la mano sinistra.
"Ti ha messo lo smalto?" Domandai ancora, leggermente stranita. Lexi sbuffò, ma non era arrabbiata. Si stava trattenendo a stento dallo scoppiare a ridere.
"Meg, mi ha chiesto di sposarlo! Guarda più su, ho un anello di fidanzamento!" Esclamò, muovendo l'anulare per farmi notare il gioiello. Certo, che idiota, come avevo potuto non notarlo? Era anche piuttosto grande.
"Lexi, ma è bellissimo!" Esclamai. "Quindi era strano perché voleva chiederti di sposarlo?"
"Sì!" Disse la mia amica. Si guardò di nuovo il dito e notai che aveva gli occhi lucidi. "So che siamo giovani e che non stiamo insieme da tantissimo, ma... gli ho detto di sì. E non abbiamo ancora deciso una data, perché vogliamo entrambi sposarci una volta finiti gli studi." Mi spiegò.
"Sono felicissima per te! Soprattutto perché Matt era freddo con te solo perché stava cercando il coraggio di farti la proposta." Dissi. Non avrei mai voluto che la mia amica soffrisse per colpa di un ragazzo.
"Grazie, Meg!"
"Mi devi raccontare tutto. Cosa ti ha detto? Dove ti ha fatto la domanda? Si è messo in ginocchio?" Cominciai a sparare domande a raffica e spensi il computer portatile, conscia del fatto che non avrei mai finito quello che stavo scrivendo. Ero troppo emozionata.
"Non devi scrivere un saggio su Amleto?" Mi chiese Lexi.
"Shakespeare è morto da una vita. Non si offenderà se finirò il saggio sulla sua opera più tardi. Ora ho cose più importanti a cui pensare." Dissi e sorrisi. La mia amica si lanciò in una descrizione dettagliata della proposta di matrimonio, interrompendosi ogni tanto per asciugarsi lacrime di gioia o per guardare il suo bellissimo anello.
"Sono così felice!" Esclamò infine.
"Anch'io. Sono contentissima per te, Lex." Dissi, stringendole amichevolmente una mano.
"E tu? Com'è andata la serata?"
"Harry mi ha aiutata a montare i mobili che ho comprato." Dissi. "E poi ha passato la notte con me." Aggiunsi. Avevo la fastidiosa sensazione che qualcuno mi stesse fissando, ma cercai di non farci caso. Magari qualche ragazza ai tavoli di fianco stava ascoltando la nostra conversazione perché aveva visto l'anello al dito di Lexi.
"Questo lo so." Rispose la ragazza. "So anche che questa mattina girava nel nostro appartamento in mutande." Aggiunse con un sorrisetto.
"Come...?"
"Apparentemente i nostri nuovi vicini sono paparazzi." Rispose Lexi, prendendo il telefono dalla sua borsa e mostrandomi una foto che stava circolando su Twitter. Si vedevano la porta aperta del nostro appartamento e Harry, che era in casa in biancheria e si stava sporgendo per darmi un bacio sulle labbra prima che io cominciassi a correre per prendere l'ascensore.
"Non mi ero accorta che ci fosse qualcuno." Dissi. Ma, in fondo, non mi ero nemmeno accorta che stavo per dimenticare a casa la borsa. "Cosa dicono i commenti?"
"Hanno già scoperto chi sei." Rispose Lexi, leggendo velocemente quello che la gente stava scrivendo su Twitter. "Sanno che ti chiami Megan e che frequenti il King's."
"Ma come fanno? Mi si vedeva di spalle!"
"Non c'è molta gente che abita nell'appartamento venticinque e ha i capelli rosa. Probabilmente chi ha scattato la foto sa chi sei."
"Ecco perché la gente mi guarda stamattina. E io che pensavo che fosse perché sono uscita struccata. O perché hanno visto il tuo anello e volevano origliare." Risposi, sentendomi improvvisamente a disagio. Desiderai ardentemente avere avuto il tempo di darmi una sistemata prima di presentarmi in pubblico in quel modo.
"Preparati ai commenti carichi di odio su Twitter." Disse Lexi, ridendo. Sospirai, pensando che avrei anche potuto evitare di controllare il social network. Tanto lo usavo raramente.
"Andiamo a lezione." Risposi, mettendo il computer nella borsa e alzandomi.
Il successivo Venerdì sera Harry mi invitò ad uscire con lui e i suoi amici. Ci raggiunsero anche Lexi e Matt e andammo in un locale del Mayfair che si chiamava Mahiki. Uno di quei locali in cui Lexi, Matt ed io, se non fossimo stati con Harry, non saremmo mai potuti entrare. Invece raggiungemmo la zona VIP del club e trovammo tantissime altre celebrità che, ovviamente, Harry conosceva.
"E' uno dei locali preferiti di Nick." Mi spiegò il ragazzo, indicandomi il suo amico. Avevamo un tavolo, drink a volontà e potevamo ballare senza essere disturbati da nessuno. Avrei dovuto togliere un'altra cosa dalla mia lista di esperienze da fare prima dei trent'anni.
"E' molto bello!" Esclamai. La musica era altissima e il DJ stava mixando le ultime hit con un'abilità incredibile. Mi avvicinai per riuscire a parlare meglio con Harry, intenzionata a passare più tempo possibile con lui, visto che non ci vedevamo dal lunedì mattina precedente. Mentre io ero stata impegnata con il college, lui era impegnato con la sua band in qualche città di qualche paese Europeo.
"Cosa prendi da bere?" Mi domandò Harry.
"Un Cosmo." Risposi. Il ragazzo annuì e si allontanò, diretto verso il bar.
"Questo posto è incredibile!" Esclamò Lexi, avvicinandosi insieme a Matt.
"E' stupendo! E mi fa pensare che è da tantissimo che non ci divertiamo così." Risposi. Era probabilmente dall'estate che Lexi ed io non andavamo in un locale a ballare. Di solito ci limitavamo a bere qualcosa con gli amici al pub perché, anche se non dovevamo andare a lezione durante il weekend, avevamo sempre tantissime cose da studiare.
"Hai ragione!" Disse la mia amica. Avevo bisogno di una serata del genere per staccare un po' dalla vita di tutti i giorni.
Harry tornò con il mio cocktail e un bicchiere di birra per lui e, dopo averne bevuto qualche sorso, cominciammo a ballare molto vicini, felici di poterci lasciare andare.
Il tempo passò in fretta e arrivammo alle due del mattino senza nemmeno rendercene conto. Avevamo bevuto entrambi, quindi eravamo un po' brilli e avevamo passato tutto il tempo a ballare, sia tra di noi che con gli amici, e ci divertimmo tantissimo.
"Andiamo a casa?" Mi domandò il ragazzo.
"Volentieri." Risposi. Nonostante l'alcool cominciavo a sentire un vago mal di piedi. Forse avrei dovuto evitare di ballare per ore su un paio di scarpe con i tacchi altissimi.
"Vieni da me?" Mi chiese ancora Harry. Annuii e il ragazzo andò a parlare con il buttafuori per qualche secondo, così cominciai a salutare i miei amici.
"Vado a casa di Harry." Dissi a Lexi, che stava ancora ballando con Matt.
"Uh, divertiti!" Esclamò la mia amica, avvicinandosi e dandomi un bacio sulla guancia.
"Anche voi." Dissi, facendo l'occhiolino a lei e a Matt. Il ragazzo si avvicinò e mi salutò.
"A domani!" Esclamò. Nick si voltò verso di me e sorrise.
"State andando?" Mi chiese. Harry era appena tornato al mio fianco e annuì.
"Sì, direi che abbiamo ballato abbastanza!" Rispose.
"Allora ci si vede." Ci salutò.
"Ciao, Nick." Replicammo prima di uscire dalla zona VIP.
"Preparati ai flash." Mormorò Harry, prendendomi per mano e uscendo dal locale. Il taxi ci stava già aspettando e, non appena mettemmo piede fuori dal club, i paparazzi cominciarono a fare migliaia di foto. Salimmo velocemente sulla vettura, chiudendo la porta e aspettammo che l'autista riuscisse a partire. I paparazzi si erano letteralmente lanciati sull'auto nella speranza di rubare qualche foto di Harry che tornava a casa con una ragazza.
"Lo fanno sempre." Disse il ragazzo, voltandosi e sorridendomi.
"Wow." Dissi, sgranando gli occhi. Avevo sempre visto le foto paparazzate delle celebrità che uscivano dai locali sui siti di gossip, ma non avevo mai immaginato cosa si provasse ad essere il soggetto degli scatti. I flash erano accecanti e vedere decine di uomini che quasi si buttavano sotto il taxi con le macchine fotografiche era spaventoso.
"Ti ci abituerai." Sussurrò Harry, avvicinandosi e dandomi un bacio sulle labbra. Sorrisi nel bacio, pensando che mi piaceva il suono di quella frase. Voleva dire che pianificava di sopportarmi ancora per qualche tempo.
Arrivati a casa di Harry, notai subito il quadro che avevamo comprato all'IKEA sulla parete del soggiorno e sorrisi.
"L'hai appeso." Dissi.
"Sì. E, se non hai altri piani, il prossimo weekend vorrei cominciare a sistemare un po' di cose." Rispose, mettendosi di fronte a me e attirandomi a sé. Mi piaceva la sensazione di avere le sue mani sui fianchi. Mi piaceva essere insieme a lui.
"Volentieri." Dissi.
"Anche se ti dicessi che ci sarà da sporcarsi perché volevo imbiancare un paio di stanze?" Mi domandò.
"Soprattutto. Ti piacciono proprio le donne che se la cavano con il fai-da-te, vero?"
"Sì." Rispose, azzerando la distanza tra di noi e dandomi un bacio. Chiusi gli occhi, assaporando ogni istante di quel contatto.
"Mi ricorderò di portare la brugola." Scherzai.
"Ne ho comprato un set ieri."
"Di brugole?" Chiesi. Sembrava così serio... quello voleva dire che non era un ragazzo perfetto ma aveva il fetish degli attrezzi da lavoro?
"Sto scherzando, Meg." Disse, ridendo.
"Sei proprio scemo." Lo accusai e mi riavvicinai per un altro bacio.
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Past Lives || [One Direction - Harry Styles]
FanficDue anime gemelle si trovano sempre. In ogni vita. In ogni era. In ogni situazione. E spesso il destino è beffardo e le mette alla prova. Due anime gemelle sanno sempre chi sono quando si incontrano, ma questo non vuol dire che stare insieme sarà fa...