Capitolo 10 - Weekend Getaway

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Il treno per Bournemouth partiva dalla stazione di Waterloo, che, come sempre, era gremita di gente.
Ero confusa dalla conversazione che avevo avuto con Harry a casa mia, prima di andare a prendere il treno. No, più che dalla conversazione, ero confusa dai sentimenti che provavo per quel ragazzo. Come potevo odiarlo e amarlo nello stesso momento? Ero furiosa per quello che aveva fatto. Però mi mancava tutto di lui.
Decisi di smettere di pensarci e cominciai ad ascoltare la musica per distrarmi. Cominciai a mandare avanti canzoni allegre, perché non ero proprio dell’umore per quel tipo di musica e, alla fine, decisi di ascoltare la playlist di canzoni strappalacrime che avevo creato per momenti come quelli.
Scelta non molto azzeccata, visto che finii per piangere, guardando fuori dal finestrino.
“Biglietti, per favore.” Disse il controllore. Mi voltai a guardarlo e asciugai le lacrime che stavano scorrendo sulle mie guance con il dorso della mano. Recuperai il biglietto dalla borsa e lo mostrai all’uomo, che lo timbrò, guardandomi con aria preoccupata. “Va tutto bene?” Mi domandò infine, prima di passare alla donna seduta di fronte a me.
“Più o meno.” Risposi, accennando un sorriso. “Grazie.” Aggiunsi poi.
Il controllore annuì e, sempre con aria preoccupata, chiese il biglietto alla donna di fronte a me, che decise di cominciare a parlarmi.
“Problemi di cuore?” Mi domandò.
“Sì.” Risposi. La donna mi offrì un sorriso gentile, prima di ricominciare a parlare.
“Chiunque ti faccia stare così male non ti merita.” Disse.
“Grazie.” Replicai, prima di ricominciare a guardare fuori dal finestrino, impegnata a riflettere sulle parole che mi aveva rivolto quella sconosciuta.
 
“Mamma!” Esclamai quando trovai mia madre alla stazione. L’avevo avvisata del mio arrivo via messaggio, ma non mi aspettavo di trovarla sulla banchina. Invece lei era lì, con il suo sorriso incoraggiante. Mi accolse in un abbraccio stretto e mi diede un bacio sui capelli.
“Meg, tesoro, sono così contenta che tu abbia deciso di venire a trovarmi!” Disse. “Vieni, dammi la borsa e andiamo a casa.”
“Grazie, mamma.”
“Non dirlo nemmeno.” Rispose, mentre metteva il mio borsone nel baule. Guidò in silenzio fino a casa. Mi conosceva bene, sapeva che non amavo essere tartassata di domande e avevo bisogno di qualche minuto per mettere a posto i pensieri prima di dirle tutto quello che mi passava per la testa.
E, soprattutto, sapevo che leggeva i giornali, quindi ero sicura che fosse a conoscenza della mia situazione anche se io non gliene avevo ancora parlato apertamente.
La casa di mia madre era esattamente come me la ricordavo, nonostante fossero passati mesi dall’ultima volta che ci ero stata. O almeno da fuori. Quando entrai, dopo essere stata buttata per terra da Lucky, che mi era saltata addosso e aveva cominciato a leccarmi tutta, notai che mia madre aveva ridipinto tutte le pareti, aveva cambiato i mobili e c’erano tantissime cose nuove.
“Hai rimodernato?” Domandai, accarezzando il testone del Golden Retriever da stare seduta sul pavimento.
“Ho cominciato una serie di nuovi progetti.” Rispose la donna, dandomi una mano per aiutarmi ad alzarmi ed offrendomi un bicchiere di thè freddo.
“Hai fatto un buon lavoro.” Dissi. Sapevo di aver preso quel lato da lei. Amavamo entrambe il fai-da-te e, quando ero più piccola, eravamo sempre prese da qualche progetto.
“Grazie. Ho avuto un po’ di aiuto.” Rispose.
“Hai deciso di far parte di quel gruppo di amanti del bricolage di cui mi parlavi?”
“No, in realtà… Meg, ho trovato qualcuno.” Disse mia madre, arrossendo impercettibilmente.
“Ma è fantastico! Chi è? Voglio sapere tutto!” Esclamai. Ero felice che non avessimo cominciato subito a parlare dei miei problemi.
“Si chiama Luke, è il proprietario della panetteria che c’è di fianco al mio negozio di fiori.” Rispose mia madre.
“Sono contentissima, mamma. Me lo presenterai?”
“Se lo vorrai, volentieri. Potremmo cenare tutti insieme.”
“Mi farebbe piacere.” Dissi.
“Tu come stai, amore? Vedo che non hai ancora cambiato colore di capelli.” Mia madre non era mai stata una grande fan del rosa, ma diceva che quel colore mi stava bene, anche se lei non se li sarebbe mai fatta così.
“Avevo pensato di tingerli di azzurro chiaro o lilla, ma… non sono dell’umore.” Risposi. Poi, senza il minimo preavviso, mi sentii crollare. “Oh, mamma, sono nei casini!” Esclamai.
“Cos’è successo, tesoro?” Domandò mia madre. D’un tratto, l’espressione preoccupata si tramutò in terrorizzata. “Sei incinta, Megan?”
“Cosa? No, no, non è quello.” Risposi, sventolando la mano per enfatizzare il concetto. “Mi sono innamorata… e lui mi ha spezzato il cuore.”
“Mi dispiace tanto.”
In pochi minuti raccontai a mia madre tutto quello che era successo e, quando finii, mi sentii più leggera e lievemente più tranquilla.
“Ma tu cosa provi?” Mi chiese mia madre.
“Non lo so.” Risposi, alzando le spalle e scuotendo la testa. “E’ questo il problema.”
“Dormici su, tesoro. Sembra che tu non abbia fatto una bella dormita da tempo.” Mi suggerì la donna. “Sai che la camera degli ospiti è sempre pronta per te.”
“Grazie. E sì, ho bisogno di una notte tranquilla.”
“Allora facciamo così. Adesso rilassati, magari fai un bel bagno caldo o leggi un libro o qualcosa. Poi mangiamo, ti fai una bella dormita e domani ne riparliamo, d’accordo?”
“Ok, mamma. Grazie.”
“Figurati. Mi fa piacere che tu sia venuta a trovarmi.” Disse mia madre, alzandosi e abbracciandomi di nuovo.
 
Il giorno seguente, dopo una lunga dormita, scesi a fare colazione insieme a mia madre.
“Buongiorno!” Mi salutò con il suo solito sorriso incoraggiante. Adoravo mia madre, pensavo che fosse la persona più positiva dell’Universo.
“Ciao, mamma.” Dissi. La donna mi porse una tazza di caffè e un cornetto al cioccolato ancora caldo.
“Luke?” Domandai, indicandolo. Mia madre annuì e le comparse un sorriso ancora più grande sul volto.
“E’ passato poco fa a portarci la colazione. Ha detto che non vede l’ora di conoscerti questa sera.” Rispose.
“Anch’io non vedo l’ora. Sono curiosa di sapere quanto è speciale un uomo che rende mia madre così felice.”
“Penso che sia la mia anima gemella. Senza nulla togliere a tuo padre, ovviamente. Ci siamo amati tanto, ma poi… è semplicemente finita.”
“Non mi hai mai raccontato davvero cos’è successo tra te e papà.” Dissi. Quattro anni prima mi avevano semplicemente detto che avrebbero divorziato e non me l’aspettavo minimamente, perché non li avevo mai visti litigare più di tanto. Non avevo la minima idea che ci fosse qualcosa che non andava tra di loro.
“Un giorno ci siamo resi conto di non essere più innamorati. Ci vogliamo ancora bene, ma… siamo amici, non so come spiegartelo. Alla fine abbiamo capito che se avessimo divorziato avremmo avuto entrambi la possibilità di trovare l’amore della nostra vita. Di essere davvero felici.” Mi spiegò mia madre.
“E tu hai trovato Luke.” Dissi.
“Già. Tuo padre è molto felice con Leslie, adesso.”
“Lo so, li ho visti insieme qualche volta.”
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto, mentre facevamo colazione.
“Hai passato una buona notte?” Mi chiese mia madre dopo un po’.
“Sì, ho provato quegli esercizi di meditazione che mi hai consigliato e sono riuscita a liberare la mente e ad addormentarmi.” Spiegai. “Non dormivo così bene da giorni.”
“Si vede che sei rilassata. Cosa ne dici di aiutarmi nell’orto?”
“Volentieri! Spiegami cosa devo fare!” Esclamai, felice di avere la possibilità di fare qualcosa. Sapevo di essere andata fino a Bournemouth per avere il tempo di riflettere sulla situazione e l’avrei fatto. Avevo ancora un giorno e mezzo, giusto?
 
“E’ tutto pronto.” Dissi a mia madre prima della cena. Era un po’ agitata all’idea che avrei incontrato Luke. Avevo appena finito di preparare il tavolo per la cena e lei aveva finito di cucinare.
Sentimmo bussare alla porta e mia madre corse ad aprire.
“Megan, che piacere conoscerti finalmente!” Esclamò Luke, un uomo piuttosto alto e dallo sguardo gentile. Aveva gli occhi azzurri e i capelli brizzolati.
“Piacere mio!” Dissi, stringendogli la mano.
“Ho pensato che portarti un mazzo di fiori sarebbe stato un po’ stupido, perché avrei dovuto comprarli dal tuo negozio.” Disse poi Luke, rivolgendosi a mia madre.
“E oggi era chiuso.” Puntualizzò la donna, sorridendo.
“Esatto, così ho pensato di portarvi un po’ delle mie specialità per cena.” Concluse Luke, mostrandoci un cestino pieno di pane di tutti i tipi.
“Che profumo!” Esclamai. “Posso?”
“Certo.”
Assaggiai un pezzo di pane e chiusi gli occhi.
“E’ buonissimo.” Dissi.
Ci spostammo tutti a tavola e cominciammo a cenare. Luke era davvero un uomo simpatico e capivo dal modo in cui lo guardava mia madre che era innamorata persa.
“Allora, tua madre mi dice che sei una bravissima scrittrice.” Disse Luke dopo un po’. Avevamo finito di mangiare ed eravamo rimasti intorno al tavolo a chiacchierare, mentre in sottofondo la TV era accesa anche se nessuno la stava guardando.
“E’ la mia passione.” Risposi. “E sì, mamma, ti ho portato qualche mio racconto.” Aggiunsi notando l’espressione ansiosa della donna. Ogni volta che ci sentivamo al telefono mi chiedeva di portarle qualcosa da leggere. Le avevo proposto più volte di mandarle i miei racconti via e-mail, ma lei insisteva nel volerli avere direttamente da me.
“Grazie, tesoro. Non vedo l’ora di leggerli!” Esclamò mia madre.
Improvvisamente colsi con la coda dell’occhio il viso di Harry in televisione.
“Scusate.” Dissi e alzai il volume. La speaker, una ragazza bionda, stava parlando del gruppo e stava dicendo che avevano vinto due premi durante una cerimonia della sera precedente. Seguivano immagini dei ragazzi che cantavano il loro ultimo singolo davanti ai fan e poi la ragazza cominciò a parlare di gossip.
“Mentre Zayn, Liam, Niall e Louis si sono presentati all’evento accompagnati dalle fidanzate, Harry era da solo e non sembrava di buonumore. A quanto pare la ex ragazza Megan Cooper, una studentessa del college di Londra, non l’ha perdonato per la scappatella con Emily Kimberlin, che aveva già avuto una storia con il cantante in passato, a Tokyo. Su Twitter i fan della coppia, denominata ‘Merry’, esprimono i loro pareri sulla situazione.” Disse. Si interruppe per mostrare una schermata piena di messaggi dei fan che volevano che Harry ed io tornassimo insieme.
Sapevo di avere lo sguardo di Luke e di mia madre addosso, ma cercai di ignorarli. Riabbassai il volume del televisore e concentrai la mia attenzione sui cioccolatini che avevo davanti.
“Dove hanno trovato quella tua foto?” Domandò mia madre improvvisamente.
“Probabilmente su qualche account Facebook di qualche mia compagna di corso. A quanto pare fanno a gara a chi dice di più ai tabloid.” Risposi, ricordando la delusione che avevo provato quando avevo scoperto che Michelle e Jenny avevano parlato con i giornalisti.
Mia madre assunse un’espressione contrariata, ma non disse altro.
 
“Mi ha fatto davvero piacere la tua visita. Spero che ti abbia aiutata a mettere in ordine i pensieri.” Disse mia madre la sera successiva, mentre aspettavo il treno per tornare a Londra.
“Ho avuto tempo di riflettere oggi pomeriggio, mentre facevo una passeggiata con Lucky in spiaggia.” Risposi. “E mi ha fatto estremamente piacere vederti. Ah, e Luke! L’ho adorato.” Aggiunsi.
“Sono contenta. Hai preso qualche decisione?”
“Non ancora, anche se ho la situazione un po’ più chiara.” Dissi. “So che tengo ancora molto a Harry e il fatto che fosse completamente ubriaco… vorrei perdonarlo, ma ho paura che lo rifaccia e che io ci debba stare male ancora, capisci?”
“Certo, tesoro. Ha perfettamente senso. Se vuoi il mio consiglio, prova a rivederlo. Uscite ancora una volta, come se fosse un appuntamento normale. Parlate, chiarite la situazione e cerca di capire bene cosa provi per lui.” Disse mia madre.
“Penso che lo farò.”
“In questo caso ci sono solo due opzioni, tesoro: o lo lasci andare del tutto, oppure riesci a perdonarlo e andate avanti con la vostra storia.”
“Hai ragione. Devo riuscire a capire se potrò perdonarlo.” Risposi. “Grazie.” Aggiunsi, abbracciandola stretta. Dagli altoparlanti avevano appena annunciato il mio treno e dovevo salutare mia madre.
“E ricordati, se hai bisogno di me, la porta è sempre aperta. Vieni a trovarmi quando vuoi.”
“Grazie mamma. E se tu vorrai venire a fare un salto a Londra, ti farò vedere l’appartamento e tutto il resto.” Dissi, sempre tenendola stretta.
Vidi il treno fermarsi sul binario e mi allontanai leggermente da mia madre.
“Ora vai, prima che cominci a piangere.” Esclamò la donna, sorridendo. Aveva gli occhi lucidi. La abbracciai ancora e poi salii sul treno, diretta a Londra.
 
Dopo due ore di viaggio, in cui scelsi una playlist decisamente meno triste da ascoltare, per evitare di piangere di nuovo di fronte al controllore, arrivai alla stazione di Waterloo, dove trovai Lexi ad aspettarmi.

Past Lives || [One Direction - Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora