lascia che ti guardi negli occhi..

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È tardi, le nove, e io dovrei già essere a lavoro da un pezzo. Jake mi darà una bella strigliata anche sta volta, non sono mai stata puntuale ma ogni volta dopo un bel "la prossima volta giuro che ti licenzio!" non succede mai niente. Lo dice sempre, forse cerca di intimorirmi con quel rimprovero ma ormai non ci riesce perché è una rutine. Ritardo-rimprovero-lavoro.

Alzo la testa dal cuscino e sento subito le membra pulsarmi, è un dolore enorme. Si vede che l'alcool e la festa di ieri sera mi hanno fatto un brutto effetto, ma vabbè, la mia migliore amica nonché coinquilina Ingrid ha appena compiuto diciannove anni e ha organizzato una mega festa a casa. 

Mi ritrovo con ancora addosso il vestito di ieri sera e il piede di Drew, il fidanzato di Ingrid, in bocca. Beh, insomma, una bella situazione.

Mi alzo tutta dolorante, sposto il piede di Drew e cammino facendomi spazio tra le bottiglie di birra finita, le buste del Mc Donald's ormai vuote e i pacchetti di sigarette cercando di non sporcarmi.

Vado in bagno, mi lavo e cerco di correggere quelle brutte occhiaie con un po' di correttore, esco dal bagno, indosso un paio di jeans, una felpa e le vans per poi andare in camera di Ingrid e trovarla nel letto con un ragazzo, che … è Drew, ma allora quello che è nella mia camera chi cazzo è? Ok, ci penserò dopo.

Vado vicino a Ingrid e le scosto i capelli dal viso.

-Ehi dolcezza, sono le nove… devo andare a lavoro tu se vuoi rimani ancora un po' a letto ma dopo rimetti tutto a posto!-

Come risposta ho solo un mugolio.

-Ingrid, mi hai sentita?-

Altro mugolio.

Ho capito che sono solo d'intralcio e che vuole solo dormire quindi le scrivo un biglietto e glie lo attacco in fronte.

"Tesoro, sono andata a lavoro, appena ti svegli pulisci tutto! baci Jennifer."

Dopo, scendo giù e metto a fare il caffè, corro di sopra e scopro che il piede è di una bambola gonfiabile a forma di uno dei one direction, Liam, il "preferito" di Ingrid.

Siamo ridicole forse ma entrambe li adoriamo, non siamo mai andate ad uno dei loro concerti ma prima o poi ci andremo, io sto cercando di guadagnare abbastanza soldi per un biglietto.

Entrambe lavoriamo in un bar al centro di Dublino, la paga non è un granché ma mio zio è il proprietario e forse per questo non ci ha ancora licenziate, oggi ha la giornata libera che Jake le ha concesso mentre a me no dato che me ne sono presa una la settimana scorsa per andare a casa e partecipare al compleanno di Meddie, mia sorella. Vivo qui da qualche mese, ho lasciato il college perchè non voglio passare una vita sui libri e dato che i miei non hanno più voluto aiutarmi "economicamente" dopo questa mia scelta ho dovuto sbrigarmela da sola insieme ad Ingrid che ha preso la stessa mia scelta e i suoi genitori hanno reagito allo stesso modo dei miei.

Comunque, scendo, prendo il caffè, lo metto in un bicchiere, afferro la borsa al volo, mi infilo le cuffie e inizio a camminare per andare al negozio. A piedi si raggiunge subito, in dieci minuti ma io, data la mia grande pigrizia lo raggiungo in circa venti minuti. Prima di entrare butto il bicchiere nel cestino che c'è fuori l'entrata del negozio ed entro.

Isabelle subito mi corre incontro sbattendomi il grembiule al petto.

-Sempre molto puntuale eh!-

-Vabbè oggi sono solo quarantacinque minuti.- dico ridendo.

-Non credo che stavolta la passerai liscia, tuo zio è abbastanza incazzato.-

Entro dietro al bancone come se niente fosse e inizio subito a servire un cliente. Appena finisco di prendere l'ordine e sto facendo il caffè che il cliente mi ha appena chiesto mi spunta Brian da dietro che dice: -Ovviamente in ritardo.-

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