un..accordo?

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Non riesco a capire se gli sguardi miei e di Harry siano di intesa o di sfida, magari un misto di entrambe le cose. Ci guardiamo entrambi negli occhi ancora per un po' finchè non veniamo interrotti.

-Possibile che sei capace di rimorchiare ovunque, eh Haz.- dice Niall ridacchiando una volta essendosi seduto accanto al ragazzo affascinate dai capelli ricci che, nonostante l'interruzione, continua a tenere fisse le sue iridi verdi nelle mie. All'affermazione del biondo sorrido scuotendo la testa abbassandola e mi giro verso la macchina del caffè, essendo non offesa ma leggermente infastidita. 

Non mi aspettavo che Harry fosse davvero una persona che attacca bottone con qualunque ragazza gli capiti sotto tiro. Sono convinta che siano solo i tabloid e le riviste scandalistiche che insistono a descriverlo come il "puttaniere" del gruppo. Io non credo ancora che lo sia. Piuttosto credo che sia Niall ad aver fatto questa battuta come per confermarmi che lo sia davvero e "rovinargli" l'occasione di conquistarmi. 

-Niall, ti presento Jennifer.- dice dopo un po', in tono divertito. Strano, credevo si fosse innervosito. Conosco da poco questo ragazzo che solo qualche giorno fa credevo un cantante "irraggiungibile" e adesso non vedo l'ora che se ne vada o… forse no.

Dato che sono stata appena "tirata in ballo" da Harry mi volto per presentarmi a Niall, per evitare di sembrare scortese anche se sinceramente, non mi interessa più di tanto. Non me li aspettavo così "altezzosi" ma forse è solo una prima impressione.

-Piacere.- dice porgendomi la mano sorridendo. Io mi limito a stringergliela e sorridergli dato che il mio nome già lo sa. Vedo Harry guardare la nostra stretta e inarcare le sopracciglia. Sposto lo sguardo nella direzione in cui sta guardando e scopro che non sta guardando la nostra stretta ma il mio tatuaggio sul polso destro. Evidentemente non se ne è accorto prima perchè era concentrato sui miei occhi. Riporto il mio sguardo verso Niall che ancora deve lasciarmi la mano. Sembra quasi ipnotizzato, non riesco a spiegarlo ma è come se lui si stesse impegnando di più nel fissarmi, come se volesse entrare nella mia anima, leggermi nel pensiero. Anche io lo guardo, ma non nel modo in cui ho guardato Harry. Mi limito ad osservare le sue iridi color oceano ma non provo le stesse che che ho provato guardando quelli di Harry anche se, apparentemente gli occhi di Niall sono molto più affascinanti.

-Ora puoi anche lasciarmi.- dico sorridendo. Niall scuote velocemente la testa come per riordinare i pensieri e mi lascia velocemente la mano.

Harry, divertito dalla situazione, ridacchia. Appena Niall ritorna al suo posto, mentre Harry rimane seduto al bancone mi dice: -E quelle rondini?- domanda riferendosi al mio tatuaggio al lato destro del polso.

Non lo rispondo finchè non porgo una tazzina di caffè ad un cliente.

-Significano libertà, sogni, viaggiare. Un insieme di significati che non puoi capire.- rispondo con tono indisponente mentre sono di spalle e metto a fare un altro caffè. Appena mi volto per servire un altro cliente lui sporge il collo delLA maglietta (già larga di perse) tanto da arrivare all'altezza del petto dove anche lui ha tatuati due uccelli, forse rondini, l'uno difronte all'altro. Come se non sapessi di quel tatuaggio. È uno di quelli che preferisco ma mostro noncuranza.

-Ohw, interessante.- dico ironicamente.

-Tanto lo so che lo conoscevi.- dice convinto. Non rispondo e vado dall'altra parte del bancone per prendere un'ordinazione.

-Ohoh, la piccola fan ha fatto colpo.- dice Isabelle prima di andare a servire un cliente al tavolo. Mi spunta un sorriso.

***

Non riesco a togliermi dalla testa la frase pronunciata da Harry. Nessun ragazzo si è mai interessato a me in quel modo. "guardarti negli occhi per due secondi senza che ti distolga lo sguardo" mio dio, non so come ho fatto a non svenire all'istante al risuonare di quelle parole pronunciate da lui poi. 

Almeno posso dire che Harry Styles, cantante di One Direction, nonché mio gruppo musicale preferito, ha parlato con me. Ingrid sarà gelosissima. Peccato che se ne sono dovuti scappare dal retro quando il branco di fan impazzite hanno quasi schiacciato i bodyguard contro le porte di vetro dell'entrata. Prima di varcare la soglia di casa vedo che non c'è spazzatura fuori, ne deduco che Ingrid non abbia ancora ripulito casa o che alle cinque del pomeriggio sia già passato il camion dei rifiuti. Teoria alquanto improbabile. Mi sporgo verso la finestra che affaccia sul piccolo giardino e vedo Ingrid che insieme a Drew passa per casa raccogliendo i rifiuti di ieri sera. Se entrassi dovrei unirmi a loro e l'idea non mi attira, quindi decido di fare una passeggiata. Le cuffie le ho ed è anche una bella giornata e anche se il freddo di febbraio di fa sentire non ha importanza perchè c'è un bel sole. 

Mi infilo le cuffie e inizio a camminare senza meta. Sto attraversando la strada quando all'improvviso un enorme BMW nera sputa dal nulla e ferma bruscamente proprio dinnanzi a me. Mi impaurisco e sono pronta a litigare col riccone proprietario della macchina e, quando scende un uomo o meglio, ragazzo, altro, berretto con la visiera all'indietro dal quale escono pochi dei suoi tanti ricci, occhiali scuri quasi non svengo. 

Credevo che fosse tutto iniziato e anche finito nel bar di mio zio, ma evidentemente mi sbaglio perchè non mi sembra un caso il fatto che abbia frenato proprio lui, proprio di fronte a me. Cosa vuole ancora? Anche se lo ammetto, il suo carattere è diverso da come me lo aspettavo ma mi incuriosisce. O meglio, mi affascina, quindi non mi dispiace passare altro tempo con lui anche se così do a vedere.

-Ancora tu?- domando guardandolo strizzando gli occhi.

-Non farti vedere, entra in macchina.- quasi ordina. Ma cosa..? 

-No.- dico incrociando le braccia.

-Va bene.- dice entrando in macchina, chiude la portiera e mentre sono ancora davanti mette in moto e fa quella specie di rumore che fanno le auto da corsa, quel "bruuum", solo per spaventarmi ma non ho la reazione che si aspetta, infatti non faccio altro che camminare e arrivare dall'altro lato della strada.

-Allora, Jennifer Amanda White, hai intenzione di salire in macchina o no?- domanda sporgendosi al di fuori del finestrino col braccio. Come fa a sapere il mio nome completo? Sono sicura di non averglielo detto.

Percorro il davanti della macchina innervosita per poi entrare dentro.

-Come fai a sapere il mio nome completo?- dico una volta entrata, sbattendo la porta.

-Ehi piccola, calma.- dice ridendo. Preme l'acceleratore e parte.

-Non ti ho detto che voglio venire con te.- protesto innervosita.

-Non mi importa quello che vuoi tu.- ride. C'è un senso di sfida nella sua voce, mi piace.

-Però credo ti importi della tua macchina.- dico prendendo le chiavi di casa per poi portare la mano fuori dal finestrino e appoggiarle al materiale dell'auto. Lui fa l'indifferente.

-Bel tentativo.- dice continuando a ridere.

-Io lo faccio.- dico premendo le chiavi sulla portiera.

-Fai pure, posso comprarmene un'altra di macchina e posso comprarne una anche a te.- continua a ridere. È quasi esasperante il suo tono quindi sbrocco.

-Va bene, Harold Edward Styles, come hai fatto a a sapere il mio nome?-

-Non hai idea di quanto siano efficienti i miei assistenti. Appena chiedo di cercare informazioni su una persona sono subito disponibili.- risponde senza distogliere lo sguardo dalla strada.

-Ma sapevi solo il mio nome.- puntualizzo.

-Ma sapevo dove lavoravi e poi, la tua amica Isabelle non ha avuto scrupoli nel dire ai ragazzi che sei nostra fan. Ci ha accompagnati lei alla seconda uscita e non è stato difficile farmi dire il suo cognome. - dice con aria indisponente.

-Cosa vuoi?- vado dritta al punto. Non lo sopporto quasi più.

-Vuoi fare un accordo con me?- domanda.

-Che genere di accordo?- chiedo incuriosita

-Devi metterti con Niall.- 

-Cosa?-

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