..e se fosse tutto un gioco?

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capitolo diciassette.

Harry's POV

Non posso tornare lì dentro. Se ci torno dovrei fare finta di niente e rimanere in disparte mentre Niall sta vicino a Jennifer. La mia Jennifer. Vorrei sapere che cazzo mi diceva la testa quando le ho fatto quella proposta. Se potessi tornare indietro la terrei per me. Che andasse al diavolo Niall e anche il resto della band. Perchè devo essere sempre così coglione? Solo perché non riuscivo ad accettare i miei sentimenti verso di lei ho dovuto fare questa cazzata. Però in fondo, almeno così sta tutto il giorno con me… cioè, con noi. 

Se solo potessi trovare una soluzione a questa situazione di merda. Se potessi la prenderei adesso e la porterei via, più lontano possibile. Non me ne fotte niente di niente. Nemmeno della band. Sarei capace davvero di mandare tutto all'aria per Jennifer e non mi dispiacerebbe se fosse l'unico modo per starle vicino tutto il tempo senza preoccupazioni.

Sto camminando avanti e indietro come un cretino di fronte alla porta della camera dove si trova Jennifer. Fortunatamente all'interno nessuno si è accorto della mia assenza o momento di momentanea pazzia. Ma che momentanea? Io credo di essere diventato completamente pazzo da quando ho visto quella ragazza dagli occhi verdi strabilianti, ora stesa sul lettino. 

Mio Dio non posso crederci che per colpa di Noah sarebbe potuta davvero morire. Dio lo uccido, ovvio che lo uccido. Potremmo denunciarlo ma questo peggiorerebbe solamente le cose, credo, dato che suo padre è un tipo abbastanza importante. Ma cazzo, io sono Harry Styles, non è più importante di me. Di sicuro posso permettermi un avvocato fottutamente migliore del suo.

-Harry..?- domanda una voce distraendomi dai miei pensieri e mi volto immediatamente per vedere Zayn abbastanza confuso dal mio atteggiamento o aspetto. Forse entrambi. Senza rendermene conto ho ripreso a camminare avanti e indietro e credo di avere un aspetto ancora più da psicopatico di prima dato che mi sto torturando i capelli passandoci morbosamente le mani.

-Ehi.- rispondo togliendo immediatamente le mani dalla testa, cercando di assumere un aspetto da 'non malato-psicopatico-ossessivo-complusivo-innamorato'.

-Che ti prende?- domanda avvicinandosi. Non ho voglia di una delle sue sedute da psicologo adesso. O forse è proprio quello che mi serve? Mio Dio che casino di merda che ho in testa. Vorrei solo stare con Jennifer in questo momento.

-Niente.- rispondo cercando di essere più convincente possibile, accennando o meglio, cercando di accennare un lieve sorriso che, so già di per certo, non incontrerà gli occhi e questo lo indurrà ad indagare ancora di più. Non è raro che io faccia dei sorrisi falsi, anzi, la maggior parte dei sorrisi che faccio sono falsi ma Zayn è capace di capire quando sono sorrisi falsi che faccio per educazione, per prendere per il culo o per tranquillizzare qualcuno. Ecco, questo che ho appena fatto appartiene all'ultimo gruppo, anche se non credo lo voglia "tranquillizzare", più che altro vorrei mi lasciasse in pace. Non ho proprio voglia di parlare con qualcuno, anche se credo dovrei. Zayn è l'unico che riesce a darmi buoni consigli, che qualche volta seguo addirittura. 

Non gli parlo della mia situazione sentimentale da quando ho decido di "assumere" Jennifer. Le cose da allora sono cambiate, mio Dio se sono cambiate. 

-Come no, Harry. Non ti vedo in questo stato da… anzi, sicuramente non credo di averti mai visto così…- inizia a parlare ma da questo punto non credo di averlo più ascoltato. Mi sono sporto un po' per vedere meglio Jennifer dal vetro della porta. Jennifer sta sorridendo ai ragazzi che sono tutti seduti intorno sui bordi del suo letto. Dio, se è bella. Non sento più la voce di Zayn e lo noto girarsi verso la traiettoria che seguono i miei occhi. 

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