chi cazzo me l'ha fatto fare?'

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capitolo otto.

-Jennifer, svegliati, sono le nove e tu dovresti già star facendo colazione con gli altri.- dice Ingrid scuotendomi.

Non rispondo e, innervosita, mi giro velocemente dal lato opposto del letto raggomitolandomi nelle coperte.

-Jen, devi svegliarti. I ragazzi devono già partire per andare allo studio e devono prepararsi.- 

-Ma il concerto ci sarà solo stasera? Perchè devo svegliarmi già?- dico con la mia stupenda voce mattutina.

-Jen, ora hai un lavoro e non puoi tirarti indietro! Su, alzati.- dice per poi tirarmi via le coperte. Se c'è una cosa che odio con tutta l'anima è quando le persone per svegliarmi o mi toccano o mi tirano via le coperte e Ingrid ha fatto entrambe le cose, quindi inizio a dare di matto.

-Ingrid vai via! Non mi alzo.- urlo per poi rimettermi sotto le coperte.

-Va bene, l'hai voluto tu.- dice per poi uscire dalla stanza e sbattere la porta.

Strano, credevo che dopo quel "l'hai voluto tu" mi avrebbe tipo strizzato una pezza piena d'acqua gelata addosso, oppure mi avrebbe fatto cadere dal materasso, boh.

Mi riaddormento finchè non sento qualcuno che mi soffia vicino l'orecchio. Odio questa sensazione. In realtà odio tutto ciò che viene fatto o detto di mattina mentre dormo. Perchè non mi lasciano in pace?

Mi giro innervosita dall'altro lato del letto, ancora, dato che Ingrid non smette di rompermi. Sento di nuovo il soffio di qualcuno sul mio orecchio.

Alzo la testa di scatto dal cuscino per urlare contro Ingrid e, prima che potessi mettermi in posizione eretta con la schiena, seduta sul letto, ricado a peso morto sul materasso per il dolore dello scontro della mia testa e quella di Harry.

-Che cazzo ci fai qui?- domando innervosita toccandomi la testa dolorante.

-Ingrid non riusciva a svegliarti e ha mandato me.- spiega massaggiandosi anche lui la fronte. Avrei dovuto aspettarmelo. Ingrid quando vuole sa essere davvero stronza.

-Ok, sono sveglia. Ora vattene.- dico dandogli le spalle, rigirandomi di nuovo nel letto.

-Finchè non sarai pronta non uscirò da questa camera.- dice lui con quella sua solita aria compiaciuta.

-Bene.- rispondo io sorridente. Mi alzo dal letto, prendo un paio di jeans e una maglietta dal cassetto, le vans messe la sera prima, la borsa ed esco dalla porta sbattendola. Harry non può sempre averla vinta, e vaffanculo.

Dopo pochi secondi, mentre mi avvio alla camera di Niall verso il corridoio esce Harry dalla mia camera guardano dove stessi andando appoggiato allo stipite destro della porta sorridente e con le braccia incrociate.

Arrivo fuori la camera di Niall e mentre il riccio sta ancora guardando noto che, dopo che io abbia bussato alla porta il suo sorrisino scompare.

Sento Niall che si muove a passo lento verso la porta.

-Chi è?- domanda anche lui ancora assonnato.

-Sono io, Jennifer.- rispondo. Niall non risponde più ma sento solo la porta aprirsi immediatamente.

-Che ci fai qui?- domanda lui grattandosi la testa.

-Ehm.. Ingrid sta parlando a telefono in camera nostra con il ragazzo e mi ha costretta ad uscire, posso vestirmi qui?- domando sorridente, sperando non si noti troppo l'imbarazzo che provo.

-Si certo, entra pure.- dice Niall sorridente per poi avviarsi in camera e io, prima di seguirlo rivolgo un ultimo sguardo ad Harry sorridendolo compiaciuta. Di sicuro l'ho fatto innervosire, ha!

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