"la vita senza lei non sarebbe vita."

47 3 0
                                    

capitolo sedici.

Harry's POV

Nonostante siano le sette del mattino e io questa notte non abbia dormito granché, non riesco a prendere sonno. Provo tutte le posizioni possibili e immaginabili, girandomi e rigirandomi nel letto ma.. niente! Sono ancora sconvolto dall'accaduto di stanotte. Jennifer alla fine mi ama e stanotte è stata mia, in tutti i sensi, e lo sarà per sempre. Credo che la porterò a fare una visita dal ginecologo perchè ha avuto credo dei dolori eccessivi e sono un po' preoccupato. Non so come farò a starle lontano per più di una settimana ma sopratutto, non so come potrò mai vederla far finta di stare con Niall ora che lei sta con me. Lei ora è mia e non voglio assolutamente che stia con Niall, nemmeno per finta. Nessuno può baciarla a parte me. Quelle sue labbra non sono degne di essere nemmeno sfiorate da persone che non la ami quanto la amo io.

Credo proprio che devo cercare di far uscire un po' Niall, farlo distrarre e, magari, fargli passare lo sfizio di stare con qualche ragazza per togliergli dalla testa Jennifer. Lui crede che lei sia ancora vergine e non gli permetterò assolutamente di verificare. 

Già mi manca Jennifer. Ma allora è così quando ci si innamora? È vero quello che diceva mia madre… che quando si è innamorati è come se si avesse una calamita incorporata che non permette di stare lontani troppo tempo, dato che ci si attrae a vicenda. 

Sono steso sul letto con le mani incrociate dietro la testa e, mente continuo a pensare senza riuscire a prendere sonno sento qualcuno bussare molto rumorosamente alla porta. Strano. Mi alzo velocemente e corro verso la porta, guardo dall'occhiello e noto Isabelle in lacrime. Oh cazzo. Apro immediatamente la porta e, senza neanche il tempo di chiederle cosa sia successo, mi afferra per il polso e mi strattona fino alla loro camera. Oh merda. Sento come se il mondo mi fosse caduto addosso quando vedo Jennifer stesa a terra, priva di sensi. Non può essere vero. Sento le lacrime che minacciano di scendermi dagli occhi ma il quel momento, non so perchè, prevale la mia parte razionale. Mi inginocchio verso di lei e per prima cosa le afferro il polso. Ha il battito troppo lento. Le giro il volto, in modo che sia rivolto verso il soffitto e noto che è troppo pallida. Che cazzo le sta succedendo? 

-Chiamate un'ambulanza. Subito!- esclamo esasperato, passandomi entrambe le mani tra i capelli. Isabelle scatta subito e corre fuori per fare la telefonata mentre Ingrid è impietrita dietro di me con entrambe le mani davanti alla bocca per lo stupore. 

Non può essere.

-Jennifer, Jennifer. Sono qui, sono Harry, per favore, svegliati.- dico cercando di svegliarla con piccoli schiaffetti lasciati sulle guance. Non reagisce.

-Jennifer, per favore.- dico continuando a chiamarla, scuotendole leggermente le spalle. Ancora niente. Il panico inizia a prendere la meglio su di me. Non può essere vero. La mia Jennifer. Perchè non si sveglia? Perchè è così pallida? È tutta colpa mia. È tutta colpa mia. Sono stato io. Voglio uccidermi.

Le lacrime iniziano a rigarmi le guance, cadendo anche sui vestiti della ragazza bellissima stesa sul pavimento. 

Nel giro di pochi minuti l'ambulanza è davanti all'albergo. Porto io stesso Jennifer dentro, mentre la tengo in braccio come una sposa. Salgo anch'io sul veicolo fino all'ospedale, mentre Ingrid e Isabelle ci seguono in macchina. 

Che cosa può esserle successo? Perchè sta così? 

-Che cosa le è successo?- domando preoccupato ad uno degli addetti che le mette una specie di respiratore. No, oddio, la cosa è grave sul serio.

-Perchè le metti quell'affare?- domando innervosito a quel povero ragazzo che sembra impaurito dal mio tono. Lo so, lui non ha nessuna colpa e me la sto prendendo con lui ma non mi sono mai sentito peggio in vita mia.

obsession.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora