Capitolo 13-Hikari

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Akashi's P.O.V

Detesto dicembre con tutto me stesso.

Oggi è l’anniversario della morte della mamma.

In questo periodo divento a dir poco insofferente nei confronti di tutto ciò che mi circonda e sono sempre di pessimo umore.

Ah, fanculo.

-Seijuro? Mi stai ascoltando? Seijuro!- sobbalzo quando Akane sbatte con forza le mani sul mio banco per richiamare la mia attenzione.

Sollevo lo sguardo dal libro di storia ed incrocio i suoi occhi verdi che mi osservano preoccupati.

-Scusami, ero distratto- dico.

-Già, me ne sono accorta, ultimamente ti capita spesso- osserva sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

Resto in silenzio e torno a guardare le pagine senza però vederle davvero.

Una sedia struscia fastidiosamente sul pavimento e lo spostamento d’aria al mio fianco, mi fa capire che Akane ci si è gettata sopra a peso morto.

-Senti, si può sapere che hai?- domanda abbassando il libro con decisione cercando di guardarmi negli occhi, evito prontamente il suo sguardo, puntando il mio sulle mie mani.

-Nulla- dico cercando di essere il più convincente possibile.

-Lo sai? Non me la bevo proprio. Sono settimane che sei più intrattabile del solito. Gli altri ragazzi sanno, ma non vogliono dirmi cos'è che ti turba e la cosa mi da sui nervi. Sono la tua ragazza, ho il diritto di sapere se qualcosa ti preoccupa, ma tu non mi parli ed io sto seriamente iniziando ad arrabbiarmi; e credimi, non ti piacerebbe vedermi arrabbiata-.

Alzo lo sguardo sul suo viso.

I suoi occhi sono seri e la sua espressione decisa.

-Non mi va di parlarne- dico freddamente.

Akane alza gli occhi al cielo sbuffando.

-Giuro, io non ti capisco. Sinceramente non più idea di come comportarmi con te. È come se ci fossero due Seijuro ed io non so mai se sto parlando con quello dolce e gentile o con lo stronzo insensibile; mi spieghi che problemi hai?-

-Che problemi hai tu Akane. Dovresti imparare a tenere chiusa la bocca e cercare di farti gli affari tuoi.
Se non ti dico nulla, probabilmente non voglio che tu sappia-.

Alza le sopracciglia sorpresa dalle mie parole.

-Mi preoccupo per te- dice abbassando lo sguardo.

-Nessuno te l’ha chiesto, perciò fatti gli affari tuoi e lasciami in pace- sbotto.

Akane si alza di scatto sollevando una mano come per colpirmi in viso, ma si blocca col braccio a mezz’aria.

Mi guarda per qualche istante senza dire nulla.

Il braccio le ricade lungo il fianco e stringe i pugni.

-Vai al diavolo, Akashi- dice in tono gelido.

La guardo uscire dall’aula a grandi passi.

Ha le spalle che tremano dalla rabbia.

Dio, sono proprio uno scemo.

Akane's P.O.V

Dire che sono furiosa sarebbe un eufemismo.

Non conosco la definizione adatta a descrivere il sentimento che provo, incazzata nera è riduttivo.

Remember Her-Ricordati di LeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora