Capitolo 2-La Squadra di Basket della Teiko pt.1

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Akane’s P.O.V

-Io vado zia Rin!- dico mentre mi infilo le scarpe.

-Oh aspetta! Aspetta Akane!- mi blocca prima che possa uscire.

-Ehm, Akane? Hai davvero intenzione di indossare quelle scarpe?- chiede lanciando uno sguardo scettico ai miei piedi.

Abbasso gli occhi e le guardo a mia volta.

-Uhm, be', si.
Ma non preoccuparti, ho le scarpe da interno da mettere a scuola e comunque, alla fine dopo le lezioni sarò in palestra col nonno, quindi porterei queste comunque- spiego.

Annuisce e mi porge un bento:
-tieni, ti ho preparato il pranzo-.

-Grazie zia, ma non dovevi disturbarti tanto; avrei potuto comprare qualcosa alla caffetteria- rispondo accennando un piccolo sorriso.

-Tesoro, sono la tua madrina, è mio dovere prendermi cura di te ed assicurarmi che mangi come si deve-.

Ha bisogno di un figlio di cui prendersi cura.

Dopotutto ha solo ventisei anni e suo marito appena trenta, sono ancora giovani.

Ed io non sarò qui per sempre...

-Okay Akane! Vai e cerca di farti degli amici come una qualsiasi altra teenager. Capisco che non sarà facile, ma provaci- dice allegramente.

Alzo gli occhi al cielo e rido.

-Non preoccuparti, starò bene- rispondo uscendo di casa.

Cammino lentamente lungo il marciapiede per circa una decina di minuti, finché non raggiungo la mia meta.

La scuola media Teiko si erge imponente davanti a me ed ora, vista da vicino, è molto più grande di come non apparisse dalle foto che mi ha spedito il nonno.

Vago per un po' nell’edificio scolastico finché non riesco a raggiungere quella che da oggi in poi sarà la mia nuova classe.

Aspetto fuori dalla porta, con la schiena appoggiata al muro fino a quando non sento il professore che dice: -da quest’oggi, avremo una nuova studentessa in questa classe. Entra e presentati per favore-.

Non è una richiesta.

Mi allontano dal muro ed apro la porta, camminando lentamente fino a fermarmi al fianco del professore.

-Salve. Mi chiamo Akiyama Akane e vengo da Media, che si trova a soli dieci minuti di macchina da Philadelphia, in Pennsylvania.
Sono originaria di Tokyo, io e la mia famiglia ci siamo trasferiti in America quando avevo due anni. Spero di trovarmi bene con voi- dico con un leggero sorriso sulle labbra.

I miei compagni applaudono.

Davvero, questa è una cosa che non credo capirò mai.

Voglio dire, tutto quello che ho fatto è stato dire loro come mi chiamo e da dove vengo, non c’era bisogno di applaudire.

Sospiro ed osservo i ragazzi che ho di fronte.

In fondo all’aula, seduto accanto alla finestra, riconosco Akashi Seijuurou, uno dei ragazzi che ho incontrato ieri al parco.

Uhm, l’unico posto libero è quello accanto a lui.

Non che sia un problema, cioè, ieri mi è sembrato un tipo parecchio serio e tranquillo, perciò spero che non chiacchieri.

-Okay signorina Akiyama, si sieda per favore- dice l’insegnante, facendo un cenno del capo verso il banco accanto a quello di Akashi.

-Si-.

Remember Her-Ricordati di LeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora