Dopo essersi fatta dare l'indirizzo esatto dell'abitazione, Judy e Nick uscirono dall'Agenzia e si diressero alla macchina parcheggiata di fronte.
Era una splendida giornata; il sole splendeva a picco sulla meravigliosa metropoli con tuttavia qualche nuvola qua e là. Era mattina.
La coniglietta non si preoccupò più di tanto del cielo; salì al posto del guidatore e, accesa la macchina, diede a tutto gas.
Seguì l'indirizzo e, poco dopo, raggiunse l'agglomerato di appartamenti che vi stava a Zootropolis, a un passo da un bar.
Il duo parcheggiò e scese dalla macchina; una volta entrati, si diressero all'ascensore e vi entrarono, dovd Nick premette il bottone su cui c'era scritto il numero 3; poi le porte si chiusero.
Nel frattempo ci fu sottofondo una musichetta allegra che spinse Nick ad andare ritmo con il corpo.
Ogni tanto, Judy, guardandolo, rideva.
La musichetta terminò di colpo mentre le porte si aprivano con un sibilo metallico.
Il duo uscì e svoltò a destra, dove li accolse una porta di legno con la maniglia rovinata; Judy infilò la chiave nella serratura e la girò a sinistra.
La porta si aprì e così il duo entrò.
Lì vi era l'inferno.
L'appartamento era tutto a soqquadro; la tavola al centro della cucina era ribaltata e la libreria era sgombra con tutti i libri aperti per terra.
I vasi sul cornicione della finestra erano a terra in mille pezzi, col terriccio intorno e i fiori morti.
"Guardiamo nella camera", disse Judy.
Nick annuì, quindi svoltarono a sinistra nel breve corridoio per poi svoltare l'angolo, trovandovi una porta di legno con la maniglia mezza distrutta e la serratura completamente andata.
Nel legno c'erano conficcati tre proiettili neri.
"Una nove millimetri", disse Judy.
Nick abbassò lo sguardo rivolgendolo al pavimento; si chinò per vedere meglio.
Polpa di patata.
"Il rapitore è stato furbo".
Judy si voltò e imitò il partner.
"Un silenziatore casalingo", disse Nick.
"Quanti polizieschi hai visto?".
"Molti".
Judy sorrise.
Si alzò e spinse dolcemente la maniglia, spalancando la porta.
La stanza era su misura di un elefante; il letto era enorme e non vi era un armadio ma piuttosto un comodino con quattro cassetti rettangolari.
Anche lì vi era una libreria a soqquadro, ma invece di esserci libri c'erano quadernoni ad anelli, con fogli sparsi sul pavimento.
La stanza era ridotta come il resto della casa: un vero e proprio casino.
"È tutto sotto sopra...", mormorò Judy.
"Se così fosse, il lampadario dovrebbe essere fisso sul pavimento", rise, sarcastico.
La coniglietta sospirò, facendo finta di niente.
"Guarda in giro".
Nick obbedì.
Si dileguò come un fantasma.
Judy mirò subito alla libreria e sfoglio' qualche quaderno; erano tutti appunti riguardanti la botanica, in particolar modo i fiori. La scrittura era minuta e elegante e i fogli presentavano numerosi disegni di fiori colorati e schemi di ogni genere.
Niente d'interessante.
Ripose il quadernone sullo scaffale e guardò sotto il letto. Non vi era niente, ma uno strano luccichio in fondo l'attiro'.
Si mise in piedi e tentò di tirare a sé il letto, ma essendo a misura di elefante ebbe qualche difficoltà.
"Nick!", chiamò con voce strozzata.
Udì dei passi sempre più vicini.
La volpe la raggiunse e l'affianco', prendendo anche lui la parte di letto da tirare.
"Troppo magra carotina?", chiese, sorridendole.
"Ahah...", rise, sarcastica.
All'unisono, tirarono il letto.
Nick ebbe poche difficoltà, anche se la pelle era tesa come un filo e i nervi erano sottopelo.
Judy invece non dovette neanche faticare; tre quarti della fatica lo fece il compagno.
"Grazie per avermi aiutato", disse Nick, inspirando profondamente, sempre in modo sarcastico.
"È un piacere".
Judy saltò nella fessura tra il letto e il muro e s'inginocchiò.
I suoi dubbi erano fondati.
Una cassaforte da parete, nera e metallica con la serratura per la chiave.
"Dove possiamo...?", si chiese Judy, guardandosi attorno.
Nick la raggiunse nella fessura e le porse una chiave ornata.
"Dove l'hai trovata?", chiese lei, prendendola.
"Preferisco non dirtelo".
Judy non insistette.
Infilò la chiave nella fessura e la girò a sinistra, aprendo la cassaforte.
La coniglietta tirò la portella, ma il contenuto la deluse: una cartella cartacea.
La prese e lesse il titolo:
"Bozza n°1: clonazione Ululatore Notturno".
I due poliziotti si scambiarono sguardi increduli.
Judy l'aprì e lesse le prime righe:L'Ululatore Notturno è una pianta che si presenta come fiore dai petali piccoli e violacei.
Se ingerito, causa al soggetto irritabilità e un'aggressività maggiore.
Tuttavia le persone comuni ignorano che se lavorato in un certo modo e mescolato a certe sostanze, il filtrato di Ululatore Notturno diventa la cura essenziale per curare il cancro al cervello e, spero, anche l'Alzheimer.
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Il secondo misterioso caso
FanfictionSecondo capitolo della trilogia "Il Caso". La storia d'amore tra Judy e Nick non è ancora finita; Zootropolis si trova di nuovo in pericolo e sarà un altro il nemico che dovranno affrontare... "Cerca di controllarti e costituisciti alla polizia. No...