4 Autopsia

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Appena lo venne a sapere, Nick non seppe come reagire.
Sì, non si stava parlando di Judy o di Padre Christopher, ma Alexa era pur sempre stata una sua conoscente; erano amici da anni e, sapere della sua morte, Nick non seppe che fare.
Dal canto suo, Judy cercò di dargli sostegno, ma ciò nonostante andarono a lavoro la mattina seguente.
"Come forse avete saputo" cominciò il tenente Bogo "ora c'è una vittima. Il rapitore è ora diventato un assassino. Questo dovrà alimentare la vostra voglia di continuare col caso. Ci penserete voi" indicò Hopps e Wild "all'omicidio. Voi tutti" si
Buon proseguimento".
Si dileguò, assieme agli altri poliziotti.
"Stai bene?", chiese Judy, una volta soli, fuori dall'aula.
"Sì sì sto bene".
"Ne sei sicuro?".
"Non ti preoccupare".
La coniglietta non insistette oltre.
Raggiunsero la porta dell'obitorio.
Nick fece per tirare fuori la chiave, fu un'altra che aprì la porta. Il duo si voltò; un babbuino gli stava sorridendo con addosso un lungo camice bianco e un enorme paio di occhiali rossi.
"Hopps e Wild. È da tanto che non vi vedo".
"Michael, puoi chiamarci Judy e Nick".
"Come volete".
Il babbuino aprì la porta ed entrò, seguito dalla coppia, chiudendosi dietro la porta.
L'obitorio era una saletta buia, illuminata da una lampada su un bancone; sulla parete di sinistra vi erano una decina di celle mortuarie.
"Di quale omicidio vi state occupando?", chiese Michael.
"Alexa Farewall", rispose Nick.
Il babbuino si diresse alle celle mortuarie e ne aprì una, tirandone fuori un lettino e posizionandolo al centro della stanza.
Michael scostò il lenzuolo, mostrando per intero il cadavere. Era un camaleonte femmina, priva di vestiti e di qualsiasi altro accessorio.
Gli occhi erano chiusi.
Sulla fronte presentava un foro circolare.
"Si chiamava Alexa Farewall, età vent'anni anni e single".
Judy rischiò di vomitare.
Di nuovo, pensò.
Non indagava spesso negli omicidi; a Zootropolis era più facile assistere a una rapina che trovare un morto, ma ciò nonostante non si era ancora abituata. Guardò sotto i baffi Nick; era tranquillo e non sembrava essere traumatizzato, ma Judy sapeva che stava soffrendo nel vedere una propria amica stesa su un lettino all'obitorio.
"Qual'è la causa della morte?", chiese Judy, distogliendo lo sguardo dal cadavere.
"Un solo colpo di arma da fuoco. L'assassino distava dalla vittima non più di un metro e non meno di mezzo metro. Ho già estratto il proiettile".
Di voltò verso un tavolino con le rotelle e porse ai poliziotti un piattino di ferro con una pallottola nera, ripulita dal sangue.
"Una nove millimetri", commentò Nick.
"La stessa che c'era a casa di mio fratello", disse Judy.
"Quindi il rapitore e l'assassino sono le stesse persone".
"Esatto. Io dico di andare a dare un'occhiata a casa sua".
"Non potete farlo senza un mandato", s'intromise Michael.
"Ce lo faremo procurare".

Il secondo misterioso casoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora