8 Nemico

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"Quindi...", chiese Nick dopo essere salito in macchina ed essere partito. "...tuo fratello era Jonathan Huston?".
"Sì", gli rispose Peter, seduto sul posto passeggero.
"Non mi ha mai parlato di un fratello".
"Neanche lui lo sapeva. Siamo stati separati alla nascita; io sono rimasto alla casa paterna mentre Jonathan è stato dato in adozione. Per caso lo conoscevi?".
"Sì, fin troppo bene", disse quella frase di malavoglia.
"Eravate amici?".
"Ci odiavamo".
Peter parve stupito dall'affermazione del partner, visto che l'aveva dichiarata quasi con odio.
"E, se posso chiedere, perché vi odiavate?".
"No, non puoi chiedere. Non sono fatti tuoi".
Peter si voltò verso il finestrino, udendo Nick sospirare.
"Entrambi siamo stati adottati da Padre Christopher".
"È un prete? Scusa ma non ho così tanti legami con Zootropolis".
"Sì, è un prete".
"Continua pure", si fece subito attento.
"Io e Jonathan siamo cresciuti insieme fino a quando a diciott'anni non tentò alla vita di Padre Christopher".
Il coniglio sbarrò gli occhi, stupito.
"Perché ha tentato di ucciderlo? Scommetto che lo consideravate come un padre".
"Padre Christopher gli aveva mentito riguardo alle sue origini".
"Del fatto che è stato adottato?".
"Sì".
"Ah...".
Si abbandonò sul sedile, morbido morbido.
"Sai perché ho deciso di essere un poliziotto?", chiese.
"No".
"Ho ricevuto l'ispirazione dal primo coniglio diventato sbirro, Judy Hopps".
Nick non disse nulla.
Calmati, calmati...
Ma a dirsi quelle parole non gli servirono a nulla perché la rabbia che stava provando era troppa da sopportare.
"Davvero?", chiese, cercando di nasconderla, come se niente fosse.
"Sì. Nessuno credeva in lei, ma questo non le impedì di lottare e di continuare ad andare avanti.
Sei davvero fortunato ad averla come partner".
"Da come parli sembra che l'ammiri".
"Non solo l'ammiro. Credo di essere innamorato di lei".
Dalla sorpresa, Nick frenò di colpo, facendo sbattere Peter con la fronte sul parabrezza. Si sistemò sedendosi sul sedile.
"Cos'è stato?", chiese, massaggiandosi la fronte.
"Mi sono accorto solo dopo che è rosso. Ti consiglio di metterti la cintura".
"Lo faccio subito", disse, mentre si metteva la cintura.
Poco dopo uscirono dal confine, ritrovandosi nel Distretto Foresta Pluviale.
Miracolo dei miracoli, non pioveva.
Si fermarono in un vicolo cieco, buio e maleodorante con in fondo una porta di legno umidita dalle piogge, affiancata da un campanello.
Nick e Peter scesero dall'auto e si diressero alla porta.
La volpe estrasse una chiave ed aprì, entrando.
A terra, oltre il sangue secco, vi era il  disegno di un piccolo corpo, da lucertola, disegnato con un gesso bianco.
A sola vista di quello spettacolo, Peter si fece il segno della croce per poi seguire Nick, diretto alla camera da letto.
"Cosa siamo venuti a fare qui?", chiese il coniglio.
La volpe non rispose mentre avviava il computer; nel frattempo Peter si guardò attorno, fermandosi su una foto.
Era un camaleonte femmina, seduta su uno sdraio in spiaggia con affianco una volpe con addosso degli occhiali da sole.
"Tu e la vittima eravate amici?", chiese.
"Si chiamava Alexa e sì, eravamo amici".
"Mi avevi detto che stavamo indagando sul rapimento di Hopps".
"Appunto. Sto utilizzando un programma che Alexa ha creato anni fa".
Peter si mise dietro Nick, osservando lo schermo del computer.
"l'Occhio del Cielo?", domandò il coniglio.
"Ti permette di cercare tutte le persone su ogni angolo del mondo".
Occhio di Dio ci stava meglio, commentò tra sé e sé.
La volpe premette invio dopo aver scritto sulla barra 'JUDY HOPPS'.
Il motore di ricerca proseguì, fino a zummare su una vecchia fabbrica fuori città.
"Eccola", mormorò Nick.
"Mi sembra troppo facile".
"Non importa".
La volpe si alzò di scatto, dirigendosi fuori da casa.
"Dove andiamo adesso?".
"A salvare Judy".
"Non è meglio domani mattina?".
"Che cosa?!" urlò Nick, voltandosi verso Peter "ora di domani Judy sarà già morta!".
"Ma non hai capito?
L'obiettivo del rapitore è farti soffrire e a quanto vedo ci sta riuscendo. Se la sua intenzione fosse uccidere Judy non pensi che avrebbe esitato mandandoti quel video?".
Nick non resse più.
Si voltò di scatto e afferrò il collo di Peter, rialzando il coniglio da terra.
La matricola era terribilmente spaventata e il colorito stava leggermente passando sull'azzurro.
Quello sguardo...
Cel'aveva anche Judy quando è impazzito due anni prima in una conca, con Jonathan che assisteva allo spettacolo.
Jonathan...
Quel viso terribile ma arcaico si sovrappose con quello innocente di Peter.
Ora capiva.
Lasciò andare il coniglio; questo cadde in ginocchio tossendo, mentre riprendeva colore.
"Mi dispiace", disse Nick porgendo la mano a Peter, terribilmente addolorato.
Il coniglio sorrise mentre si rialzava.
"Scuse accettate".
"Bene. Andiamocene".
Peter non se lo fece ripetere due volte.

Il secondo misterioso casoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora