13 L'ultimo Caso

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Judy aprì gli occhi di scatto, mettendosi subito a sedere.
Era su un letto morbido, caldo e confortante, posizionato in una stanza priva di finestre con la porta di metallo.
La coniglietta non si sentiva a proprio agio; era stata rapita ormai da giorni e aveva perso la cognizione del tempo, contando il fatto che Johnny l'aveva violentata più che bene.
Non c'era parte del suo corpo che non le faceva male; perfino le orecchie a solo alzarle le causava un dolore lancinante.
La porta si aprì di botto, mostrando una piccola figura nera; questa entrò, chiudendosi dietro la porta e si avvicinò al letto.
"Che ne hai fatto di Nick?", chiese Judy, sulla difensiva.
"L'ho annegato".
"Se volevi ucciderlo bastava
sparargli".
"Volevo che soffrisse come io ho sofferto per la morte di Jonathan".
"Io e Nick non centriamo niente!".
Infuriato, Johnny prese la testa di Judy per la tempia destra e la fece sbattere alla parete dietro al letto.
La coniglietta non osò urlare: si rifiutava di dare soddisfazione a un maledetto come Johnny.
Il coniglio la prese per le orecchie e le tirò, portandosi il suo viso a un niente dal proprio.
"Voi centrate eccome! Se Jonathan non fosse andato in prigione sarebbe ancora vivo!".
"Non avrebbe dovuto fare quel che ha fatto", mormorò con odio.
Johnny la prese per la tempia e la fece di nuovo sbattere al muro, stavolta con più forza.
Judy cadde dal letto con la tempia insanguinata, intontita e confusa, con la vista offuscata.
"Più tardi tornerò a finire il lavoro", le disse Johnny, prima di uscire e di chiudere la porta a chiave.

"Ripetimi il piano", disse Nick a Thomas, entrambi nascosti dietro a un macchinario nel capannone.
"Te l'ho spiegato prima. Sei sordo o cosa?".
"È per sicurezza".
Thomas sospirò, quindi si sedette e aprì lo zaino, prendendo un PC.
Lo avviò mentre Nick si sedeva di fianco a lui.
"Prima di tutto dobbiamo salvare gli scienziati, quindi tu li liberi mentre io sistemo le guardie".
"Come pensi di farlo?".
"Ognuna di loro ha gli auricolari collegati tra loro. Basterà mandare un suono acutissimo e li facciamo svenire".
"Per questo hai il PC".
"Esatto".
"E per Judy?".
"Penserai tu a lei. Io mi occupo di Johnny".
"Non se ne parla: voglio aiutarti a mandare dietro le sbarre quel bastardo".
"Sono consapevole dei rischi, e poi" alzò lo sguardo diretto a Nick "questa è ormai una questione di famiglia. Jonathan ha cominciato? Bene, io finisco".
Sorrise.
"Ti auguro tutta la fortuna del mondo".
"Anche te. Appena metto al sicuro Judy, ti raggiungo".
Thomas abbassò lo sguardo mentre premeva un bottone.
Nick si sporse per vedere oltre il macchinario; una quindicina di caproni e altre prede cadevano a terra con un tonfo, esanimi.
"Sono svenuti", disse rivolgendosi a Thomas.
"Bene" questo mise il PC dentro allo zaino e se lo mise in spalla, alzandosi "via col piano".
Nick annuì.
Corse verso gli scienziati e disse a squarciagola:
"Scappate finché potete!".
Questi abbandonarono il loro lavoro e, avendo visto le guardie esanimi, corsero verso l'uscita.
"Grazie", gli disse il fratello di Judy.
"Prego. Da'i non perdete tempo!".
Il coniglio annuì, quindi si dileguò, assieme agli altri.
Nick si voltò: Thomas era sparito, ma sapeva che non lo stava tradendo come Johnny. Si fidava di lui.
La volpe si diresse al corridoio che conduceva al secondo edificio; lì vi erano le celle per gli scienziati, ma era possibile che una sia stata liberata per Judy.
Controllò ogni cella osservandole attraverso il foro.
Non c'era.
Tornò indietro e s'infilo' nel terzo edificio, quello mai esplorato né con Judy due anni prima né con Peter, alias Johnny.
Anche quello era composto da stanze su stanze, ma a differenza degli altri due edifici, le stanze erano prive di porte mostrando così i macchinari impolverati e pieni di ragnatele.
Nick si fermò di fronte all'unica stanza con la porta, fatta di legno marcio e chiusa a chiave.
Non c'era il foro che permetteva di vedere l'interno.
"Judy! Sei lì dentro?", chiamò, appoggiando l'orecchio alla porta.
"S-si'", rispose una voce strozzata.
Era la sua. Era di Judy.
"Sei vicina alla porta?".
"No. Abbatila pure".
Nick non esitò.
Con un'unica spallata, la porta di aprì staccandosi dai cardini che la sorreggevano.
Judy era sdraiata sul fianco vicino al letto con gli occhi chiusi e attorno alla testa una chiazza di sangue sul pavimento.
"No...", mormorò Nick.
La volpe s'inginocchiò davanti a Judy e la scosse leggermente. Questa apri gli occhi debolmente; il respiro era flebile e i battiti irregolari.
Grazie a Dio è viva..., pensò.
"Dimmi che stai bene".
"Sì", le rispose Judy "tu invece?".
"Anche io".
Si alzò e prese una coperta bianca; la stracciò e con un pezzo fasciò la testolina della coniglietta con delicatezza, fermando l'emorragia.
Poi prese un piumone lì vicino e con quello avvolse Judy, prendendola poi di peso.
Appena Nick si voltò, vide Johnny in piedi sull'uscio della porta mentre gli puntava una pistola.
"Lei è mia".
"Tua un cavolo! Non è di nessuno!".
"A me non sembra".
La volpe era 'leggermente' nei casini.
"Jonathan sarà orgoglioso di me non appena vedrà che ho ucciso colui che lo ha arrestato".
"Io non credo", gli disse una voce alle spalle.
Il coniglio roteo' gli occhi, vedendo un suo gemello puntargli un *M4A1.
"Non muoverti, Johnny", lo minacciò Thomas, puntandogli sulla fronte la canna del fucile.
"Non eri tu che dovevi raggiungermi?", chiese Thomas, rivolgendosi a Nick, sorridendo.
"Già",gli rispose la volpe.
In quel momento si udirono passi in avvicinamento, tipico di chi stava correndo assieme a una voce.
"Sono da questa parte!Fate presto!", urlò la voce grossa di Bogo.
"Hai chiamato la polizia?!", urlò Johnny a Thomas.
"Sì. Per i tuoi crimini verrai condannato all'ergastolo".
"Piuttosto mi uccido".
Il coniglio non riuscì a fermarlo.
Johnny lo spinse a terra e con la Revolver si sparò sulla tempia.
Prima che gli sbirri potessero vedere la scena, a terra vi era già una pozza di sangue accompagnata da un cadavere.
"Spiegatemi la faccenda", disse Bogo, incrociando le braccia.



*M4A1: fucile d'assalto.

Il secondo misterioso casoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora