Prologo

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Grea, un mese e una settimana fa

  <<Vostra Santità, questa ragazzina insolente si aggirava nella Basilica con fare sospetto. Probabilmente è una spia di Kriz>>, disse il capo delle guardie aprendo la porta della cella davanti a sé.
Il Pontefice Yjius alzò una mano per intimare alla guardia di rimanere fuori, poi entrò. Accovacciata a terra con la schiena contro il muro stava Vladja, la ragazza Dimir che aveva trafugato il Rubino di Caligo e gli aveva offerto i suoi servigi in cambio di informazioni sull'Imperatore.
Una grande tristezza riempì il cuore di Yjiius vedendo quella ragazza ridotta in uno stato pietoso, ma provava anche una grandissima felicità: ora che lei era lì, avrebbe potuto porre fine alla tortura dei sentimenti. Erano passate diverse settimane da quando i suoi sentimenti avevano cominciato a tornare, settimane in cui il suo umore sembrava impazzito e in cui aveva dovuto momentaneamente ritirarsi dalla vita politica per evitare di farsi carico di decisioni sbagliate di cui i suoi avversari avrebbero beneficiato. 
Ma ora sarebbe tutto finito.
<<Sei venuta ad estinguere il tuo debito?>>, chiese cercando di non far trapelare le sue emozioni contrastanti.
Vladja annuì.
<<Portala nelle mie stanze e falle fare un bagno>>, ordinò Yjius alla guardia.
<<Ma...Vostra Santità...>>
<<Fallo, se non vuoi prendere il suo posto qui dentro>>

-

Meno di un'ora dopo, Vladja era pulita, ed era stata invitata vestita solo di un accappatoio nelle stanze del Pontefice per essere interrogata sui motivi che l'avevano portata fino a Grea.

<<Perché sei venuta qui?>>, domandò Yjius non appena la ragazza si fu messa comoda su una poltrona.

<<Non avevo un altro posto in cui stare>>.
<<Perché non casa tua? Da quel che ricordo era una adorabile cittadina quando l'ho visitata l'ultima volta. Oppure in Accademia>>
<<Non sono piu desiderata né lì né a casa. Ditemi solo cosa devo fare ed evitiamo queste sgradevoli conversazioni>>
<<Molto bene. Dunque, indubbiamente mi troverai diverso dal solito, più tranquillo, pensieroso, affabile persino, mi è stato detto anche questo. Cosa deduci da questo?>>
<<Che quello di prima non eravate voi ma un vostro gemello malvagio?>>
Yjius non rise. Si limitò a schioccare le dita ed un artiglio nero storse la caviglia rotta della ragazza, facendola gridare La giovane si difese provando ad entrare nella mente di Yjius, ma il Pontefice la scacciò.
<<Io non sono l'Imperatore, Vladja. Ho passato millenni ad organizzare le mie difese mentali come un'impenetrabile roccaforte, quindi ti consiglio di non provare di nuovo ad entrarci.  Ora rispondi alla mia domanda>>
<<Perché dovrei?>>
Gli artigli le si avvinghiarono attorno alla caviglia e cominciarono a tirarla con forza disumana.
<<Ok, ok! Ho afferrato, basta!>>
Yjius ritirò gli artigli e attese una risposta, cercando in tutti i modi di soffocare la compassione che stava provando.
<<Deduco che non siete in voi. Vi è successo qualcosa... L'espressione sul vostro viso non è la stessa di un secondo fa, è come se... Non lo so, sembrate nel pieno di una crisi ormonale>>. 
Quando Vladja vide Yjius avvicinare le dita per schioccarle si affrettò ad aggiungere <<Non è una battuta! Sembrate un adolescente sopraffatto da nuovi sentimenti>>.
Le ombre si fermarono, e Yjius sorrise. <<Eccellente deduzione. Meritevole di una storia>>
<<Amo le storie>>, replicò la ragazza ricambiando il sorriso.
<<Da dove partire... Ecco, l'uomo che hai conosciuto l'ultima volta non esiste più. Quattromila anni fa, secolo più secolo meno, io ero esattamente come mi vedi ora: pieno di sentimenti fastidiosi che rendevano la mia vita un vero inferno. Così feci un patto con una sedicente "divinità", ottenendo potere e longevità in cambio di alcuni dei miei sentimenti. La dea li tramutò in gemme, ma io commisi un lieve errore e ruppi un paio di quelle pietre contro di lei. Questo generò un'esplosione che rinchiuse la dea e i miei sentimenti in un unico ed enorme cristallo che ho conservato fino a pochi giorni fa. Finché qualcosa non ha cominciato a deteriorarlo, costringendomi a riottenere i miei sentimenti>>.
<<E volete che vi aiuti a liberarvi di loro>>.
<<Precisamente>>.
<<E non chiedete alla dea di fare un nuovo patto perché non ritenete che ella sarà disposta a togliervi nuovamente i sentimenti, è così?>>.
Yjius annuì. 
<<Sei molto brava con le deduzioni>>
<<Non per nulla sono...>>, il volto di Vladja si incupì e una lacrima solitaria le scorse lungo il viso. Yjius provò l'istinto di allungare una mano ed asciugargliela e si dovette bloccare la mano destra per non farlo. 
<<Sei?>>
<<Nulla. Non c'entra niente. Scusate>>.
Yjius si insospettì, ma ignorò quella sensazione.
<<Tuo compito sarà fare una ricerca sui metodi che è possibile utilizzare per estrarre dei sentimenti. Io ho già tentato, ma fino ad oggi le mie cavie sono state private solo della lussuria>>
<<E voi, Pontefice? Siete immune al fascino di una bella ragazza?>>, Vladja fece scivolare l'accappatoio che la copriva, ma Yjius si limitò ad osservarla con un sorriso quasi beffardo.
<<Non vi piaccio?>>, chiese la ragazza con una nota di finta delusione.
<<La seduzione è un'arma che non funziona con me e la lussuria è un'emozione che ho da tempo imparato a controllare. Non saranno certo il tuo pur piacevole corpo o le tue arti amatorie a farmi mettere da parte la prudenza. La principessa Rinna ci prova da un secolo, ormai>>.
<<Ma io non sono Rinn..ah! No, la smetto, la smetto! Niente artigli di oscurità, per favore!>>
Yjius ritirò gli artigli.
<<Avrò bisogno di tempo per compiere le ricerche di cui avete bisogno...>>
<<Ti concedo un mese. Avrai accesso alla mia memoria e potrai conservare il ricordo della battaglia contro la dea, avrai accesso a tutte le librerie e le biblioteche del mio dominio, e se Caligo si libererà, avrai libero accesso alla sua memoria. Inoltre ti sarà fornita una lista completa di ogni saggio, ogni mago, ogni libraio, ogni erudito, ogni proprietario di ogni libreria e di ogni biblioteca di Grea. Le mie spie sono ovunque, ma nessuna di loro ha le tue qualità di memoria e manipolazione mentale>>.
<<...E di un medico per la gamba...>>.
<<Te ne fornirò uno non appena firmerai qui>> disse Yjius facendo apparire un foglio dall'oscurità.
Vladja lo prese e lo squadrò con sospetto. <<Che cosa significa questa scritta qua in fondo?>>, domandò indicando un punto sul foglio che presentava tre lettere: y, u ed f
<<Sono le mie iniziali: Yjius Uldramos Foster>>.
<<Uldramos Foster... E avete detto di aver visitato casa mia? Allora voi siete...>>
<<No, non sono un abitante del tuo mondo. Ma ho numerosi discendenti che possiedono il tuo stesso talento e possono viaggiare tra gli infiniti piani della realtà. Il tuo amichetto necromante, ad esempio, è uno di loro>>.
<<Ma il cognome di Nikaas è Eadwyn...>>.
<<Esattamente, il ramo innistradiano degli Uldramos Foster che prende il nome da Noqueto Yherdevinn. Immagino che tu lo conosca, era un professore dell'Accademia>>.
Vladja annuì e rilesse attentamente ogni singola parola del contratto, esaminandola con gli occhi di Kaffov, la Settantaduesima Eccellenza Dimir. Savèk poteva toglierle pure il ruolo, ma gli Altri Ricordi non sarebbero mai spariti.
"Mi sembra tutto in regola. È sicuro."
<<Ok, firmo>> disse infine Vladja

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