Arios uscì dalla gola sicura con la mano sinistra sulla fronte e una lama sfregiatrice, un pezzo ricurvo di metallo lungo quanto un braccio elfico, stretto nella destra. Quella cavolo di lava era accecante, e anche con la mano sulla fronte a malapena riusciva a vedere Vecxis che volava attorno al demone per attirare la sua attenzione. Non si fidava del mago volante, ma aveva promesso a Layael che l'avrebbe portata fuori di lì e aveva intenzione di mantenere la promessa.
Chissà che faccia avrebbe fatto Nikaas quando lo avesse visto seduto sulla testa mozzata del demone.
Sempre attento ai movimenti di Vecxis, Arios si trovò a ripensare al momento in cui i rapporti tra lui e Nikaas si erano deteriorati. La prima volta che Arios aveva messo piede nell'Accademia di Creepyplane, più di quattro anni prima, non era altro che un adolescente magro e deboluccio, un fenomeno da baraccone con il volto scarnificato con un passato di sofferenze alle spalle ed era stata proprio quest'ultima particolarità ad avvicinarli.
<<Chi ti ha ridotto il volto in quel modo?>> gli aveva chiesto Nikaas quando Arios era entrato nella stanza che avrebbero dovuto condividere.
<<Che ti frega?!>> gli aveva risposto lui avvicinandosi al proprio letto. Nikaas non aveva risposto e si era rimesso sdraiato a leggere il suo libro. Arios lo aveva ignorato e si era gettato sul letto, meravigliandosi di come fosse comodo. Non aveva niente a che fare con il giaciglio di foglie intrecciate che aveva lasciato a casa. Lo sguardo gli era caduto su una porta, e aprendola si era trovato dentro una stanza lussuosa come mai ne aveva viste. La bellezza di quella stanza era rovinata soltanto dal suo volto orribile. Preso dall'amarezza, Arios aveva raccolto un oggetto e l'aveva lanciato contro il suo riflesso, frantumando lo specchio e attirando l'attenzione del ragazzo sdraiato sul letto.
Nikaas si era alzato e gli si era avvicinato. Aveva guardato lo specchio rotto, poi aveva fissato il suo viso, poi di nuovo lo specchio. <<Visto che probabilmente passerò dei guai per questa tua idea, mi vuoi dire che cosa ti è successo al viso?>>
<<Non mi interessa se passerai dei guai per colpa mia. Potevi fermarmi invece di continuare a leggere! E no, non te lo dico cosa ho fatto al viso>>
Nikaas era rimasto in silenzio, ma non aveva accennato a rimettersi a leggere.
<<Perché allora tu non mi spieghi perché hai quella cicatrice che ti parte dalla spalla?>>
Nikaas era apparso imbarazzato. <<Sei mai stato su Innistrad?>>
Arios aveva scosso la testa.
<<Ok... Io provengo da là. E su Innistrad c'è...c'era un demone che al posto delle braccia ha delle lame affilate. Ecco, è stato quel demone>>
Arios lo aveva guardato senza credergli fino in fondo. <<Quindi avresti combattuto un demone?>>
<<No. Ero un suo discepolo. Più per obbligo che per scelta, ma lo ero. E non gli serviva un motivo particolare per farmi del male>>
Nikaas era rimasto in silenzio per un minuto o due, con lo sguardo fisso al soffitto, come se stesse pensando -o forse ricordando-, poi si era riscosso con un brivido e lo aveva guardato in faccia.
<<Ora è il tuo turno>>
<<Non ti arrendi mai?>>
<<Non se non ho di meglio da fare>> aveva ribattuto con un sorriso quasi di scusa. <<E non mi pare questo il caso>>
Arios si era arreso e aveva raccontato la sua storia.
Immerso nei ricordi ma con la mente ancora perfettamente lucida, Arios vide il demone muovere un tentacolo verso Vecxis, atterrato a circa un metro dall'elfo, e tentare di schiacciarlo. Arios saltò verso il braccio appena prima che quello si schiantasse a terra, sollevando una nuvola di polvere e detriti ma mancando Vecxis.
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Campioni di Lordran
FanfictionTrattasi di un esperimento di crossover tra Dark Souls (il primo) e Magic the gathering. Un gruppo di planeswalker parte per una missione nella nazione di Lordran, sul piano di Ioricrel. Il loro scopo è riportare a casa alcuni loro compagni scompar...