Capitolo 9

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Non appena si allontanò da Iris, Nikaas sentì una piacevole sensazione di libertà, complici anche i cadaveri che percepiva nel cimitero. Richiamò verso di sé il drago-necroforo che aveva combattuto Liah e Vecxis e gli ordinò di proteggere l'entrata delle catacombe. Nessuno avrebbe dovuto disturbare il rituale di Girandola, e nessuno, a parte lui, avrebbe potuto assorbirne il potere. Rimase in attesa della creatura per qualche minuto, poi cominciò la discesa lungo le catacombe. Fu soddisfatto quando tornò al falò dove aveva lasciato la colazione e vi trovò la lanterna-teschio ancora al suo posto, stretta nelle mani del necromante che aveva massacrato con la nuova magia. Prese la lanterna per i capelli e continuò a scendere. Gli scheletri che aveva incontrato quando era sceso con Iris erano scomparsi, probabilmente Girandola li aveva portati nella caverna sopra Nito per difenderla dagli intrusi, ma le ossa dei milioni di morti sepolti nelle catacombe erano ancora lì, umide e pronte per essere risvegliate. Non aveva veramente bisogno di un esercito, tuttavia era da un po' che non provava più a risvegliare i morti, e non voleva diventare troppo dipendente dai necrofori o dalle tempeste d'ossa. Spesso la cara vecchia necromanzia di base era la soluzione migliore per costruirsi un esercito di seguaci in poco tempo.
Impiegò molto più tempo a scendere di quanto non ne avesse impiegato in precedenza con Iris, e quando finalmente raggiunse la stanza dove aveva combattuto il demone di titanite, aveva esplorato zone delle catacombe che non aveva visto in precedenza. Mentre utilizzava le ossa degli scheletri per montare una specie di slittino con cui scivolare dentro la grotta di Nito, si ripromise di esplorare per bene quel luogo prima di assorbire il potere del Primo dei Morti.
Non appena discese nella caverna, Nikaas venne accolto dalla voce cordiale di Noghotoss e dagli occhi rossi delle decine di ratti non morti che aveva risvegliato nelle fogne. Si era dimenticato del suo "esercito delle Profondità" e fu piacevole per lui ritrovarlo.
<<Ottimo lavoro, ragazzo mio! Non solo sei riuscito a fermare la persona che rubava il potere al nostro Signore, ma hai anche portato un enorme numero di Occhi della Morte! Seguimi fin dal nostro Signore; egli vuole premiare la tua fedeltà al patto>>
<<Servire una creatura così affascinante è già un onore per me>> disse Nikaas. Si domandò come avrebbe reagito Noghotoss una volta compreso che Girandola non era stato sconfitto, ma si era alleato con Nikaas per assorbire il potere di Nito con il quale uccidere Yjius. Si chiese anche se Girandola avesse capito che non aveva alcuna intenzione di cedergli il potere del Primo dei Morti, e si augurò di poterlo utilizzare ancora un po' per liberarsi di Yjius, ammesso che fosse possibile liberarsi del Pontefice.
<<Ma la fedeltà va premiata! Ecco, avvicinati al Nostro Signore>>
Nikaas obbedì e si avvicinò a Nito, il quale aprì una delle sue enormi mani scheletriche e fece cadere ai piedi del necromante una spada alta quanto lui. L'oggetto, composto da ossa perfettamente levigate e fuse assieme, sembrava essere abbastanza pesante, e quando Nikaas provò ad alzarlo, sentì una sensazione di freddo penetrargli nel corpo e collegarsi alla sua necromanzia. Un momento dopo, il necromante alzò lo spadone come se fosse fatto di carta.
<<È magnifica!>> esclamò mentre menava qualche fendente in aria con movimenti incredibilmente aggraziati, pur non avendo mai preso lezioni di scherma. <<Come è possibile che riesca a maneggiarla così facilmente?>>
<<La spada risponde direttamente al tuo potere: sono la tua volontà e la tua energia necrotica a guidarla, non i tuoi muscoli. Con questa arma anche le anime dei morti saranno al tuo servizio e potrai sfruttarla per assorbire il loro potere>>
<<Quindi funziona come un bastone magico, più o meno>>
<<Esatto. Se vi incanali sufficiente energia necrotica potrai evocare delle spade di mana dalla terra. Prova>>
Nikaas attinse al mana nero della tana di Nito e lo incanalò nella spada. <<Spingila verso il terreno e rilascia l'energia>>
Il ragazzo obbedì e fece ciò che Noghotoss gli aveva suggerito. Per un lungo minuto non accadde nulla, poi la terra cominciò a tremare, e poco dopo un cerchio composto da una dozzina di spade violacee, ognuna alta il doppio di un essere umano, eruttò dal terreno attorno a lui. Quando le lame tornarono nel terreno, Nikaas si accorse di avere usato una quantità assurdamente alta di mana.
<<Dimmi, mae... Nogothoss, questa magia funziona solo su Ioricrel?>> chiese.
<<No. Funziona anche in altri mondi. Ma tu non ne avrai bisogno>>
<<...Prego?>>
<<Ogni cosa ha il suo prezzo, ragazzo mio. Il prezzo da pagare per il potere di Nito è la fedeltà al suo patto. Essa ci vincola magicamente a questo mondo finché il Nostro Signore lo desidererà>>
Nikaas riconobbe quelle parole come veritiere e si girò a guardare Nito. Il gigantesco ammasso di cadaveri era immobile nella sua tomba di pietra. Non sarebbe stato difficile ucciderlo, Girandola in fondo lo aveva indebolito moltissimo. No, il problema non era Nito.
Il problema era Nogothoss. Il necromante aveva insegnato a Nikaas moltissime cose, e lui gli era riconoscente, tuttavia ora non era che un ostacolo, un pazzo che aveva rinunciato alla vastità del Multiverso per sottomettersi ad una presunta divinità che non aveva un briciolo del suo potere. Nikaas sprigionò una piccola ondata di potere verso Nito, ma una colonna di scheletri si alzò dal suolo per difenderlo.
Il giovane si voltò verso l'altro necromante, i cui occhi brillavano di rosso. <<Non ti permetterò di far del male al mio signore>> disse con una voce mortalmente seria. Nikaas alzò una mano per mandare all'attacco il suo esercito, ma l'avversario lo anticipò ed evocò un pozzo nero sotto le creature, facendole sprofondare in esso. In un attimo, tutti i non morti di Nikaas erano spariti. Solo un paio di loro, due piccoli necrofori al primo stadio, erano sopravvissuti all'attacco.
<<Non un'altra mossa, Nikaas>> minacciò Nogothoss. <<O sarò costretto ad ucciderti>>
Nikaas si limitò a muovere due dita verso i necrofori, ed essi fuggirono dalla battaglia. <<Non credo>> rispose Nikaas chiudendo gli occhi ed entrando in contatto con le ossa dei cadaveri che percepiva nella grotta di Girandola.
Poco dopo, Nikaas percepì Nogothoss che lanciava una magia di morte, ma la tempesta d'ossa che aveva richiamato lo protesse. Il ragazzo riaprì gli occhi e si lasciò sfuggire un sospiro triste. <<Io non voglio farti del male. Ma non voglio neppure rimanere imprigionato qui per tutta la vita. Nito è davvero così importante da valere il sacrificio della tua stessa vita?>>
Per tutta risposta, Nogothoss colpì la tempesta d'ossa con una nuova scarica di energia necrotica, sorprendendo Nikaas e costringendolo a spostarsi per evitare di essere colpito dalla magia e quasi inciampando su un sasso sporgente.
Senza perdere la concentrazione, il ragazzo corse al riparo dietro una stalagmite, ma alcuni furiosi colpi di spada colpirono le ossa che roteavano attorno a lui. Percependo un trio di scheletri giganti davanti a lui, Nikaas protese il suo potere verso di loro, obbligandoli a partire all'attacco verso Noghotoss, ma un secondo dopo un'esplosione di magia oscura ricoprì l'intera area, facendo crollare a terra gli scheletri ed impedendo a Nikaas di risvegliarli o di entrare in contatto con i ratti e le altre creature delle fogne.
Il giovane necromante ebbe un tuffo al cuore nel vedere che a lanciare la magia era stato Nito in persona, alzatosi dalla sua tomba per combatterlo, e per poco l'ansia non minacciò di sopraffarlo. Bersagliata dai colpi di Nito e Noghotoss, la roccia dietro cui Nikaas era nascosto esplose in mille pezzi, e solo la tempesta d'ossa lo salvò dai detriti grossi come una testa umana. Utilizzando le ossa dei non-morti, Nikaas evocò una nuova tempesta d'ossa attorno a Noghotoss e Nito, poi li superò correndo, cercando un nascondiglio dove potersi far venire un'idea.
Voltato un angolo, Nikaas si trovò davanti ad uno dei ratti delle fogne con la pancia aperta e rivestita da una sorta di bolla di pus giallo dentro alla quale si muoveva qualcosa. L'odore di putrefazione e liquami tossici era davvero nauseante e la scena non era proprio delle più gradevoli, ma nonostante ciò Nikaas rimase immobile a guardarla, cercando di comprendere cosa stesse scuotendo il ratto. Una piccola coda ossea fece capolino dalle interiora del ratto ricoperte dalla sostanza gialla, e Nikaas assistette per la prima volta alla nascita naturale di un necroforo al primo stadio.
La creatura era composta dal classico teschio bianco umanoide dalla cui mascella partivano due piccole zanne, ma possedeva anche una mandibola, composta solo da due fasci di muscoli che si concludeva anch'esso con due zanne leggermente più grandi. La spina dorsale della creaturina era coperta da tante minuscole zampette, e si concludeva con la classica piastra ossea irrobustita da un fascio di muscoli intrecciati. Sotto gli occhi attenti di Nikaas, la creatura cominciò a strappare con la bocca i resti del ratto non morto, masticando la carne e le ossa senza eccezione e sviluppando delle mutazioni man mano che continuava. In poco tempo il suono di fauci in attività riempì la grotta, e Nikaas si domandò come avesse fatto a non accorgersi di quei necrofori parassiti nei corpi dei suoi non morti. Evidentemente i necrofori che aveva creato nelle fogne avevano sviluppato la capacità di incubare gli esseri non-viventi per riprodursi.
Si ripromise di fare degli esperimenti per riprodurre quel risultato una volta tornato a casa (ovunque fosse casa sua, adesso) e si concentrò per richiamare le ossa che percepiva nella caverna sopra la sua testa, per trasformarle in non-morti sani da mandare contro i suoi nemici.
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<<Non ti ho insegnato nulla, Nikaas?!>> gridò Noghotoss abbattendo l'ennesimo scheletro che lo aveva attaccato con una scimitarra e cercando di sovrastare quel fastidioso suono di bocche intente a masticare. Si strappò la scimitarra dallo stomaco senza un fiato. <<Io sono un maestro necromante, un lich immortale! Come credi di potermi sconfiggere se non conosci nemmeno la posizione del mio filatterio?>>
Non aveva nulla da temere da Nikaas. Sapeva tutto su di lui, e anche se il potere del ragazzo era aumentato, Noghotoss conosceva ogni suo punto debole. Era bastata una magia di morte lanciata da Nito per sconfiggere un intero esercito di zombi, e ogni ferita inferta della tempesta d'ossa che lo scalfiva si rimarginava all'istante; figurarsi se avrebbe mai potuto sconfiggerlo! Nikaas aveva tradito il Patto, e questo era inaccettabile per Noghotoss. Gli era stato offerto un potere superiore e Nikaas credeva di poterlo ottenere senza pagare?! Nossignore! L'avrebbe pagato, ed anche piuttosto caro!
Il lich sentì qualcosa strisciargli contro una gamba, ma la afferrò prima che potesse fargli del male. Sembrava un serpente composto da ossa e carne umana, indubbiamente frutto della necromanzia, ma con un comportamento insolitamente reattivo per un non morto. La creatura si dibatteva cercando di azzannare la mano che lo teneva stretto, inutilmente, visto che Noghotoss glielo rendeva impossibile.
D'improvviso le tempeste d'ossa fermarono il loro vorticare e Nikaas sbucò fuori da una roccia con le braccia alzate.
<<Hai vinto, Maestro>> disse. <<Hai dimostrato la tua superiorità! Ora però ti prego: concedimi il perdono. Giuro solennemente che obbedirò ai tuoi ordini e a quelli del Nostro Signore, ma ti prego: non fare del male a quella creatura>>
Il lich fissò la bestiola. <<E perché mai?>>
<<Perché altrimenti la sua padrona si infurierà e sarò io a farne le spese>>
Noghotoss osservò il ragazzo. Sembrava pallido, molto più del normale, e anche molto nervoso.
<<Fa di me ciò che vuoi, ma risparmia quella creatura. Ti supplico>>
Noghotoss provò una leggera irritazione. Aveva sempre odiato i deboli, i piagnucolosi e le persone che sprecavano il loro talento, e Nikaas stava dimostrandosi tutte e tre le cose. Senza aspettare il consenso del suo signore, Noghotoss posò la mano destra a terra e scagliò contro il ragazzo uno dei miracoli di Nito, circondandolo con una decina di lame giganti che si chiusero su di lui, dilaniandolo. Le urla di dolore si spensero quasi subito, sostituite da rochi lamenti di un corpo straziato. Noghotoss poteva vedere pezzi del corpo di Nikaas sparpagliati lontano dal busto e per un istante provò un moto di tristezza. <<Che peccato...>> disse mentre stringeva il cranio del serpente fino a spaccarlo.
Un istante dopo, tutti i suoni cessarono e un potente lamento fece tremare l'intera grotta. Al lamento seguirono passi pesanti di una creatura, di sicuro lontana, di enormi dimensioni. Spostando lo sguardo su Nikaas, vide che il ragazzo si sforzava di sorridere, nonostante fosse ricoperto di sangue dalla testa ai piedi. Proprio mentre Noghotoss stava per lanciare una magia di morte, qualcosa lo morsicò ad un piede, facendogli sbagliare mira.
Mentre prendeva tra le mani la creatura che lo aveva morso e notava che la ferita non si stava rigenerando, Noghotoss sentì qualcosa affondare nel suo petto: un altro serpente lo aveva infilzato con una specie di lama che aveva sulla coda. Il lich barcollò all'indietro, ma un altro esserino lo morse dietro al piede destro, facendogli perdere l'equilibrio e facendolo cadere a terra. Altre creature strisciarono verso di lui, incuranti delle ondate di magia oscura che Noghotoss lanciava per difendersi, finché, in un istante di puro orrore, la consapevolezza di quello che stava per accadere lo travolse: i serpenti di Nikaas lo stavano mangiando vivo.
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Quando le lame di Noghotoss si erano chiuse su di lui, Nikaas aveva chiuso gli occhi e sperando con tutto sé stesso che il suo piano riuscisse. Forte dell'oscurità che avvolgeva la porta, Nikaas si era ricoperto di necrofori su tutto il corpo, sicuro che essi gli avrebbero fatto da scudo contro qualunque attacco magico, e così era stato, almeno in parte. Affilate come rasoi, le lame di Noghotoss non erano riuscite a mutilare il ragazzo solo perché in mezzo c'erano i necrofori, ma erano comunque riuscite a penetrare la carne e a scavare in profondità, in alcuni casi fino all'osso, ledendo persino alcuni organi come lo stomaco e gli intestini e provocandogli tagli ovunque. Il potere rigenerante del Triumvirato gli era venuto in soccorso non appena le lame erano scomparse, ma per circa un minuto Nikaas aveva davvero rischiato di morire dissanguato. I muscoli delle gambe erano stati lesi, quindi non avrebbe più potuto camminare finché non si fossero rigenerati completamente, i vestiti erano zuppi di sangue e non ci vedeva più da un occhio, ma quando udì, con l'unico orecchio che gli era rimasto, le urla di Noghotoss, non riuscì a trattenere un sorriso e una risata. Era vivo. Ferito e mutilato, ma vivo. Immobilizzato in una caverna con un gigantesco mostro fatto di scheletri, ma vivo.
"Aspetta solo che ti metta le mani addosso e ti faccio ridere io" sibilò Kowara nella sua mente. O forse se lo immaginò e basta. Quando i muscoli cominciarono a rigenerarsi, la caverna di Nito si trasformò in un inferno distorto dal dolore, in cui le urla dei due necromanti si mescolavano e univano in una cacofonia di dolore.
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La prima cosa che Yjius udì attraversando assieme a Vladja il portale da Creepyplane, fu un coro di urla strazianti.
Un brivido di paura lo attraversò, ma lo represse immediatamente. Non aveva nulla da temere su quel mondo.
<<Vostra Santità, temo che la vostra "arma" sia nei guai>> disse Vladja.
<<È a lui che appartengono queste urla?>>
La Dimir annuì.
<<Penserò io a lui. Tu intanto esplora questo posto e trovami quel Girandola di cui mi parlavi>>
Senza nemmeno attendere una risposta, il Pontefice si immerse nelle ombre e osservò il luogo da dove provenivano le urla.
A terra stavano due creature: una era circondata da decine di creature simili a serpenti, l'altra era il ragazzo che stava cercando. Le ferite di Nikaas sembravano profonde, ma si stavano rigenerando rapidamente, come se una qualche magia fosse all'opera. A giudicare dalla profondità delle ferite, il ragazzo avrebbe impiegato almeno un'altra ora per rimettersi in piedi.
<<Non ho tempo di aspettare i tuoi comodi>> disse Yjius. Dissolse l'avatar di oscurità nelle narici di Nikaas, entrando nella sua mente confusa dal dolore, ed ordinò al cervello del ragazzo di aumentare la velocità di rigenerazione, anche a costo di aumentare il dolore. Il ragazzo reagì immediatamente. Il cuore cominciò a battere più velocemente e a pompare più sangue al cervello, accelerando le funzioni dell'intero corpo. Yjius sapeva cosa stava per provare Nikaas: dolore intensissimo al petto e alla testa, una sensazione simile a quella di mille aghi che ti attraversano ogni vaso sanguigno e ricuciono le ferite come un sarto farebbe con un abito. Provò pietà per quel ragazzo quando spalancò gli occhi e cominciò ad urlare con ancora più forza, ma si preoccupò maggiormente quando si accorse di stare cercando una giustificazione per quell'azione.
Lui era il Pontefice, non doveva giustificarsi con nessuno, tanto meno con sé stesso!
Gli occhi di Nikaas si voltarono a guardarlo con espressione sofferente, pieni di lacrime, e Yjius distolse lo sguardo, salvo poi pentirsi di quella debolezza. Quando incrociò di nuovo lo sguardo del ragazzo, vi notò un barlume di consapevolezza, come se avesse intuito qualcosa, ma poi una nuova ondata di dolore lo attraversò. <<Non compartirmi!>> sibilò il Pontefice. "Ti prego" aggiunse senza volerlo tra sé e sé.
Per distrarsi, Yjius si concentrò sulla percezione del corpo di Nikaas e si sorprese non poco nel constatare la velocità con la quale si stava rigenerando. Sciolse l'incantesimo di guarigione e riassorbì il proprio potere all'interno dell'avatar di oscurità.
Nikaas smise di urlare e rimase al suolo per riprendere fiato. Il suono del suo cuore rimbombava per tutta la caverna, tanto era il silenzio che vi regnava.
Infine, quando il suo cuore ebbe ripreso a battere normalmente, il ragazzo si mise a sedere e cominciò a tastarsi le ferite. Trasalì quando si accorse dell'assenza del suo orecchio destro.
<<Cosa mi hai fatto?>> chiese.
Yjius decise di sorvolare sull'assenza del "voi", per una volta.
<<Ho ordinato al tuo corpo di guarire più velocemente. È un incantesimo che mi ha insegnato Malfegor molto tempo fa>>
<<E me lo insegnera... rete?>>
<<Perché mai?>> il Pontefice era sinceramente confuso.
<<Potrebbe tornare comodo. Visto il male che mi ha fatto, immagino che sarebbe molto utile come strumento di tortura>>
<<Si... Si, è molto utile. Ma del tutto inefficace su un corpo sano o su chi sa come contrastarlo. Non potresti utilizzarlo su di me>>
<<Non vi farei mai del male>>
<<L'ultima volta che ci siamo visti non eri così servizievole. Che cosa nascondi?>>
<<Sono solo stanco di combattere contro avversari più potenti di me>> disse mentre chiamava verso di sé una specie di serpente d'ossa per farsi portare l'orecchio che gli era stato mozzato.
<<È stato uno di quegli esseri a ridurti così?>>
<<No, no. Noghotoss non era così pericoloso, una volta capito il suo punto debole>> avvicinò l'orecchio al suo luogo d'origine e piccoli filamenti di energia necrotica lo riagganciarono alla testa, rigenerandolo.
<<Sai perché sono qui?>>
<<Iris mi ha detto tutto. Vostra nipote ha la lingua molto sciolta, quando la si minaccia>>
<<È per questo che l'ho mandata qui. Sei pronto a metterti al mio servizio?>>
<<Non ho scelta, vero?>>
Yjius scosse la testa lentamente e Nikaas sospirò. <<Sono pronto>>
<<Eccellente. Adesso seguimi: Vladja e Girandola ci aspettano>>
<<A proposito, potreste raccontarmi come mai i nativi di questo mondo vi conoscono?>> chiese il ragazzo mentre attirava verso di sé la spada dei seguaci di Nito.
<<Anche la tua amica Dimir mi ha fatto una domanda simile, prima di partire. Ti darò la stessa risposta che ho dato a lei: presto tutto ti sarà chiaro>>
Nikaas non fu felice di udire quella risposta, ma chiuse la bocca e non commentò ulteriormente. Non riuscì a non farsi sfuggire un gemito contrariato quando vide le ombre del Pontefice aggredire Nito e strappargli dal petto una specie di fiammella arancione. L'Anima di Nito era davanti a lui, ma Nikaas non si azzardò a prenderla.
<<Rianima le sue ossa>> ordinò il Pontefice.
Il necromante obbedì, ma prima colpì la guancia di Yjius con un pezzetto d'osso volante. Il Pontefice non reagì minimamente, e si limitò a fissarlo con una espressione severa mentre dal taglio usciva del fumo nero. Un attimo dopo, una delle ombre attorno a Nito andò a coprire e rimarginare il taglio di Yjius, assumendo in un istante il colore della pelle umana. <<S-scusate, errore mio>> balbettò Nikaas mentre spostava la sua attenzione su Nito.
Non osò guardare ancora il viso di Yjius per timore di suscitarne le ire, perciò assistette, non senza un leggero senso di colpa, alla disfatta di Nito, il cui corpo composto da scheletri si contorceva in un urlo silenzioso ogniqualvolta le ombre di Yjius lo sfioravano. Infine, dopo pochi minuti, le osa che componevano il Re dei Morti caddero a terra, inermi, mentre un'ombra a forma di artiglio lasciava cadere nella mano destra di Yjius l'Anima di Lord posseduta da Nito.
<<Usale per salire nella grotta di Girandola, poi fanne ciò che preferisci. Che non si dica che il Pontefice non è generoso con I suoi servitori!>>
Nikaas cacciò in gola una risposta sarcastica e si mise al lavoro per costruire una scala.

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