Capitolo 11

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Iris era fiera di come i suoi golem di carne erano riusciti a difenderla dall'attacco degli scheletri rotanti. Non era semplice scalfire la loro carne rinforzata dalla magia del Bosco Bruno, neppure se a farlo era una ruota dentata che viaggiava a velocità sostenuta, ma le sue quattro guardie del corpo avevano riportato addirittura solo pochi graffi per nulla profondi, davvero nulla di cui preoccuparsi.

In effetti la preoccupava di più l'esercito di creature non morte che si era lasciata alle spalle. A quell'ora avevano probabilmente raggiunto e sconfitto il golem che aveva lasciato dietro di sé, ed era altrettanto probabile che si fossero nuovamente lanciate al suo inseguimento.

Un ticchettio di ossa proveniente da un punto davanti a lei attirò la sua attenzione. Si stavano forse avvicinando nuovi nemici?

Si fece più vicina ai suoi golem, nascondendosi dietro la loro mole e sbirciando nell'oscurità. Udì un sussurro, poi qualcosa le carezzò i capelli, e la ragazza si girò di scatto per fronteggiare la nuova minaccia, un teschio volante con due ali di carne ed una coda di vertebre. Non era che un necroforo, per fortuna, una delle creature non morte con cui si accompagnava Nikaas.

Un sorriso si dipinse sulle sue labbra, ma si sforzò di apparire furiosa quando vide la figura del giovane uomo apparire dall'oscurità in groppa ad un necroforo accompagnato da Vladja.

Nikaas alzò una mano in segno di saluto, mentre la Dimir rimase scostante, ma Iris non rispose e si avvicinò a lui a grandi passi. Forse aveva visto l'espressione sul suo viso, perché quando Iris fu a poca distanza da lui chiese <<Cosa ti è successo?>>

A rispondere fu uno schiaffo in cui Iris mise tutta la sua forza.

<<Questo è per avermi lasciata da sola in balia di quella vampira. E questo>> disse schiaffeggiando anche l'altra guancia di Nikaas. <<È per non avermi avvisata dei poteri della tua amica>>

Il giovane necromante aprì la bocca per ribattere, ma la richiuse subito dopo. <<Ok, avrei dovuto avvertirti dei poteri di Cassandra. E magari anche accompagnarti, ma avevo del lavoro da sbrigare qui sotto... Ma ti prometto che da adesso fino a che non andremo via da questo mondo non ti lascerò più>>

Iris sentì l'impulso di sciogliersi e di chiedere scusa, ma si trattenne. Quella non era lei! Uno sguardo di Nikaas la convinse a cambiare discorso. <<Comunque eccoti l'anima del drago>> disse estraendo la fiammella luminosa da una tasca.

Nikaas la prese con delicatezza e la affidò ad un necroforo.

<<Grazie per averla recuperata. Ora vieni: tuo nonno ci attende al Portale>>

-

<<È successo tutto diversi secoli fa>> cominciò Kaathe. <<L'Abisso di Oolacile ha cominciato ad espandersi, corrompendo la città e giungendo fino a Petite Londo. È stato allora che ho suggerito ai Re di sacrificare il loro popolo per fermare l'avanzata dell'Abisso e salvarsi la vita. Quattro di loro hanno accettato, abbracciando il potere ed eliminando gli altri. Quando ormai sembravamo aver vinto, apparvero Gwendolyn e Re Ygwar, l'unico ad aver rifiutato la mia offerta. Da soli sono stati in grado di sfoggiare un potere immenso, creando un incantesimo che coprisse la città e fermasse l'Abisso. Vostro figlio è stato imprigionato ancora, sigillato all'interno della sua magione, e fino ad oggi l'Abisso è rimasto immobile. Ma ora che voi siete tornato...>>

<<Che fine ha fatto l'anima donata da Gwyn ai Re?>> interruppe Yjius.

<<L'hanno presa i Guaritori, Vostra Santità>>

Campioni di LordranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora