Capitolo 6

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<<Spiegami ancora una volta che ci facciamo in questo posto sudicio>> disse Iris mentre uno dei suoi golem di carne beveva letteralmente una specie di melma vivente che sguazzava nell'acqua sporca in cui i piedi suoi e di Nikaas erano immersi.

<<Te l'ho già spiegato, ho bisogno di quegli occhi di basilisco per una cosa personale. Nessuno ti obbliga a seguirmi>> disse il necromante di Innistrad.

Erano passate alcune ore da quando Nikaas, con un abbigliamento differente da quello che aveva in precedenza e una maschera sul viso, era tornato nella camera del Demone di Titanite e le aveva chiesto di seguirlo per dare la caccia a delle creature che vivevano nelle fogne. L'idea non le era piaciuta e ancora meno le era piaciuta la vaga spiegazione che gli aveva dato su come avesse fatto a sfuggire al Re dei Morti. Nikaas aveva detto che gli occhi di basilisco servivano ad una persona che aveva incontrato nelle catacombe e che lo aveva aiutato a scappare dal Re. Non le aveva detto altro, nonostante la sua insistenza, ma le era sembrato meno assente e distratto di prima.

Accanto a loro c'era Laurentius, un piromante che avevano incontrato nelle fogne e che era impegnato a bruciare vivo uno dei basilischi apparsi all'improvviso che li stavano circondando.

<<Se è di occhi della morte che hai bisogno devi essere...>> Laurentius si interruppe all'improvviso quando una lama d'osso gli trapassò la tempia per colpire un basilisco troppo vicino.

Mentre il piromante si rialzava con una luce violacea negli occhi e si scagliava contro le creature, Iris si domandò se Nikaas non lo avesse ucciso apposta. Il fatto che fosse girato di spalle sembrava essere una prova della sua innocenza, e né Vladja né suo nonno gli avevano parlato del necromante come di una persona disposta ad uccidere altri suoi simili con noncuranza.

Un altro golem venne colpito dal fumo di quattro basilischi, perdendo l'uso delle braccia e delle gambe, ma prima che le creature potessero finirlo, Iris lo fece esplodere in una pioggia di ossa e viscere che Nikaas direzionò verso i punti vitali degli altri basilischi.

Per ogni creatura uccisa però, altre due uscivano dai cunicoli e solo la tempesta di ossa di Nikaas proteggeva i due necromanti dai basilischi e dalle altre creature mostruose che abitavano nelle fogne.

Dopo aver fatto esplodere l'ultimo golem di carne, Iris, esausta e priva di energia magica da utilizzare contro i nemici, si sedette sul pavimento bagnato delle fogne e ignorando l'umidità che si insinuava tra i suoi abiti. Tanto sarebbe morta di lì a poco. <<Che stai facendo?>> le urlò Nikaas alzandosi la maschera. Apparentemente era ancora nel pieno delle sue forze.

<<Mi arrendo, non si vede?! E aspetto che tu ti decida a cambiare piano di attacco!>>

<<E perché? Non siamo mica in svantaggio>>

Iris lo guardò confusa e stupita dall'affermazione ardita. Poi sbuffò. <<Hai perso il lume della ragione... Siamo circondati, io non ho più potere e tu stai consumando il tuo per...>> solo in quel momento Iris si accorse delle decine di occhi rossi che fissavano i basilischi dall'oscurità. Iris ne contò almeno un centinaio, ma dovevano essercene molti di più. Terrorizzata, la ragazza di Grea spostò lo sguardo su Nikaas, tranquillo come era stato fin dall'inizio dell'assedio. Quando il proprietario di una di quelle paia di occhi rossi uscì dall'ombra, Iris cominciò a capire perché Nikaas fosse così sereno.

<<Ratti zombie? Il tuo piano è fare affidamento su dei ratti non morti?!>>

<<Precisamente. Ma non solo su di loro>>

Iris si guardò attorno e trattenne un brivido quando vide le creature colpite dalla maledizione dei basilischi che si avvicinavano barcollando. Dietro di loro apparvero anche dei grossi macellai non-morti che i due ragazzi avevano incontrato in precedenza, e i resti delle loro vittime strisciavano accanto a loro. Era un vero e proprio esercito di non morti.

Campioni di LordranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora