Best of Me - Sequel di Group Chat [Youth Series ~ Book #12]

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La mora fece una piroetta su se stessa, quando si sentì chiamare da un cliente che riconobbe subito. Era Isaac Allen, un ragazzo che frequentava lo stesso college di Winter – la quale stava molto meglio quindi riusciva a seguire con regolarità e frequenza le lezioni.

«Ciao Isaac, vuoi altro caffè?» chiese con cordialità Jennifer, sorridendogli poi gentilmente.

«Sì, grazie. Come va con la tua ragazza? Winter continua a parlare di quanto adora vederti con lei e che vuole venirvi a trovare al più presto.» ridacchiò lui, spostando di lato la testa e guardandola con attenzione.

La ragazza gli versò altro caffè nella tazza, continuando a sorridere, «Benissimo. Ah, quella ragazza... Be', si dovrebbe venire a trovarci questo fine settimana col suo fidanzato quindi non vedo l'ora di poterla riabbracciare. Mi manca molto e sono via solamente da due giorni.» ridacchiò lei a sua volta, giocherellando poi con la mano libera, con la sua coda alta e perfettamente in ordine.

«Anche a lei manchi molto, ma continua a dire che è felice che tu abbia trovato qualcuno con cui voler condividere ogni cosa.» le fece l'occhiolino, «Io invece mi sono lasciato da poco, ma lui era un tale stronzo.» borbottò innervosito, incrociando le braccia sul tavolo e arricciando le labbra, «Non che me ne fregi più di tanto. Troverò sicuramente qualcuno migliore di lui...»

«Lo troverai sicuramente, vedrai.» Jennifer gli mostrò un sorriso di incoraggiamento poi si sentì chiamare con severità dal suo capo, cosa che le fece inarcare un sopracciglio confusa. Perché la stava chiamando? Aveva fatto qualcosa di sbagliato? Non era l'unica a chiacchierare con i clienti quindi che aveva fatto per essere richiamata?

«Vai pure... Non voglio metterti nei casi. Ci si becca in giro.» disse Isaac gentilmente, bevendo poi un sorso del suo caffè caldo.

«Ci si becca in giro.» replicò lei poi girò i tacchi e si diresse verso il bancone del bar, dove si trovava il suo capo con le sopracciglia aggrottate del nervoso e le labbra tese in una linea retta. Doveva proprio averlo fatto arrabbiare se le stava mostrando una tale espressione, ma a lei non veniva in mente niente per cui venir richiamata.