MANUEL
Svegliarmi e ritrovarmela a fianco è stata la cosa più bella che potesse accadermi. Non riesco ancora a parlare, mio padre mi ha rassicurato dicendomi che è normale, uno stato temporaneo di inabilità dovuto ai due mesi di coma. Mi hanno già avvisato che ci metterò un po' a recuperare, ma per me non ha importanza so che tornerò normale e questo è sufficiente, perché è la certezza di potermi occupare della donna che amo e della nostra bambina che mi darà la forza di superare quest'ultimo ostacolo.
Ricordo tutto dei giorni passati, li sentivo quando mi parlavano, e anche i suoi silenzi fatti di lacrime e carezza erano per me facilmente distinguibili, ho creduto di impazzire il giorno in cui si è sentita male nella mia stanza e non avvertire la sua presenza accanto a me per tutto quel tempo non mi ha certo aiutato.
Un po' di sollievo è arrivato quando mia madre mi ha sussurrato in un orecchio, che la mia piccola non mi aveva abbandonato, ma stava proteggendo la nostra creatura.
Dopo quel momento sognai una bambina bionda con gli occhi grigi uguali ai miei. Correva in un prato raccogliendo fiori qua e la e saltellando da una parte all'altra, finché non si accorse di me, e con un espressione tipica della madre mi disse: "Papà cosa aspetti a svegliarti? La mamma ha bisogno di te." Mi si avvicinò e con una manina paffuta mi fece cenno di abbassarmi alla sua altezza, mi accarezzò una guancia e mi diede un bacio sulla punta del naso per poi aggiungere: "Io sono Ginevra e nascerò il venti marzo il mio nome significa elfo luminoso e lo sceglierai tu per me, non dimenticarlo, capito papà". Stordito e sorridente le urlai dietro che non l'avrei dimenticato mentre lei era già tornata a correre tra il verde della campagna.
Se la mia piccola principessa assomiglierà un minimo a quella del sogno io e Luce avremo molte gatte da pelare.
Di tutti i monologhi fatti da amici e parenti nei giorni in cui Lu' è stata costretta a letto e quindi a stare lontana da me, quello che mi ha colpito di più è stato fatto da Nico.
"Grazie Manuel per essere riuscito lì dove io ho fallito, per averla protetta e averle lasciato una parte di te che le restituirà la vita. Nessuno di noi riesce ad avvicinarla a parte Martina, però tra di loro non parlano, si accudiscono a vicenda in silenzio, incapaci di condividere il loro dolore, di staccarsi l'una dall'altra. Ti giuro, piuttosto che sopportare le loro occhiate fredde e distaccate, preferirei vederle urlare e distruggere tutto, ho paura che alla fine imploderanno e mi odio perché non so come aiutarle. Ho rovinato tutto come un idiota, non sono stato all'altezza della situazione e non so neanche se chiedere scusa sarà sufficiente a farmi perdonare, ma senza di loro la mia vita non ha senso."
Gervasi è sempre stato sicuro di sé, pronto a rischiare tutto per le ragazze, ritrovarsi a dover scegliere tra le due deve essere stato per lui come morire e prendere coscienza di aver fallito comunque, considerando quello che hanno dovuto subire entrambe, deve avergli dato il colpo finale, ma neanche io sarei riuscito a fermare Luce quel giorno. Ho detto che l'avrei fatto, ma so per certo che avrei fallito, per questo non vedo l'ora di poter parlare con lui. Voglio che sappia che non ha sbagliato e che sia Luce sia Martina hanno bisogno di lui.
I miei pensieri si bloccano quando la porta della mia nuova camera si apre e Sergio entra con un sorriso in volto.
"Pensavi fossi lei?"
Annuisco e lui continua.
"L'hanno trascinata a mangiare è ora di cena e ha saltato il pranzo." Mi osserva e sa che cosa voglio sapere, mi conosce.
"Sta bene adesso, non preoccuparti. Il giorno in cui abbiamo capito che era incinta si è sentita male mentre era con te, avevamo preso l'abitudine di venire a chiamarla a turno per farla mangiare, quel giorno toccava a Giulio e Camille, l'hanno trovata appena in tempo e per fortuna hanno capito subito di cosa si trattava, è stato difficile convincerla a stare a letto, ma ancora di più tenerla lontana da te, tuo padre è stato fondamentale in questo. Oggi il dottore le ha dato il permesso di alzarsi e dopo la visita è corsa da te, ma deve comunque riguardarsi almeno fino al terzo mese."
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La Scelta
ЧиклитQuesta storia è il sequel del libro "l'amore non mi basta" " Mi hanno detto che avrei visto l'inferno, pur sapendo che l'avevo già vissuto, ma in parte hanno avuto ragione, perché è lì che il mio cuore vive da quando ti ho mandato via."