cap 30 Fare Chiarezza

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Raggiungiamo in moto il parco delle Cascine e una volta scesi e trovato un posto tranquillo do inizio al nostro confronto.

"Mi hai rivolto delle domande l'altra sera prima di andare via, mi hai chiesto di pensare a come voglio regolarmi dopo il matrimonio, a quello che stiamo creando e io ho capito che anche tu come me temi di farti male."

Mi fermo un attimo e afferro entrambe le sue mani, le stringo nelle mie e le porto alle labbra per baciare le nocche arrossate, deve aver colpito quel sacco con forza e per molto tempo. Riprendo a parlare sperando che non fraintenda le mie parole.

"Ho seguito il tuo suggerimento, ho riflettuto molto, ho capito che l'unica cosa che posso prometterti e che mi impegnerò per far funzionare quello che c'è tra noi, ma non posso darti nessuna certezza, a parte l'amore che provo per te no ne ho altre."

Riprendo fiato e osservo il suo volto, cerco di leggere le sue emozioni, ma al momento non ci riesco. Interpreto il suo silenzio come un invito a continuare e scopro le mie carte sperando che lui faccia lo stesso.

"Non posso restare a Firenze, dopo il matrimonio devo tornare in Francia, ho degli impegni di lavoro da onorare e sebbene tu sia più importante so che capirai che non posso rinunciare a tutto da un giorno all'altro. Troverò il modo di tornare ogni volta che posso e non prenderò altre commissioni e se questa cosa tra noi funzionerà, tornerò a vivere qui. Capisco che non ti piaccia stare lontani, neanche io ho fatto i salti di gioia in questi giorni, ma con i lavori che facciamo gli spostamenti sono frequenti e dobbiamo abituarci a gestirli. Per quanto riguarda i nostri amici, hai ragione a non volergli nascondere nulla, ma sei pronto ad accettare i loro commenti? Sei veramente sicuro che accetteranno la nostra relazione senza sindacare ogni nostra scelta? Tu sai che li adoro, per me sono importanti, ma in questo momento lo è di più trovare un equilibrio solo nostro. Ho bisogno di viverti Manuel, di capire chi sei diventato, di vedere cos'è rimasto di ciò che eravamo e voglio farlo senza intromissioni."

Mi fermo di nuovo, con ancora le sue mani nelle mie, resto in attesa della sua voce e mi scoraggio quando non la sento arrivare.

I battiti del mio cuore aumentano e il caldo di giugno mi sembra all'improvviso più opprimente, so che mi sta sondando che cerca di capire se gli nascondo qualcosa, ma sono stata sincera, fino in fondo.

"Dovresti dirmi cosa pensi tu adesso?" Aggiungo per provocarne una reazione.

"Ho rivisto Francesca a Milano."

Le sue parole hanno il potere di gelarmi, da quaranta gradi a sotto zero in tre secondi, ogni muscolo e tendine del mio corpo è diventato di ghiaccio. Lascio le sue mani e lui mette distanza tra di noi. La sua espressione è diventata seria e non fa presagire nulla di buono. Lo invito a continuare con un gesto della mano e lui mi accontenta.

"Mi ha cercato lei, al locale. Le ho raccontato di noi e non ti nascondo che l'analisi che ha fatto della nostra storia mi ha messo in crisi."

Approfitto di una sua pausa per esprimere la mia opinione: "Non credi che il suo giudizio sia di parte, lei ti ama e direbbe di tutto per separarci."

"È una brava ragazza Luce, non farebbe mai nulla solo per tirare acqua al suo mulino." La difende e la gelosia diventa un incendio senza controllo nella mia testa.

"E sentiamo... cosa ti avrebbe detto la santa."

"Che il tuo voler tenere nascosta la nostra storia dipende dai tuoi dubbi, dalla mancanza di fiducia nei miei confronti, dal non saper decifrare i tuoi sentimenti. Francesca sostiene che se non fosse successo nulla a Martina non ci sarebbe stato nessun riavvicinamento tra di noi, che la nostra attrazione sessuale detta le regole di un rapporto che altrimenti non esisterebbe e che una volta esaurita non ci resterà nulla."

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