Fоuя

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«Sul serio» continuò Jungkook, leggermente innervosito «Sei sordo o cosa?»

Taehyung sospirò rassegnato «Shhhh».

Jungkook a quel punto allontanò il viso dalle mani di Taehyung «Chi sei?» chiese, con un tono di voce severo. Taehyung sembrò offeso dal gesto, con due dita gli afferrò il mento e lo costrinse a subire le sue cure, nel frattempo Jungkook rimase incantato nei suoi occhi per un po'. 

«Statti fermo» 

Jungkook, a sentire il tono profondo e calmo dell'altro, non poté far altro che ubbidire, ma allo stesso tempo sogghignò, un ragazzo che impartiva ordini con quel tono doveva essere un ragazzo interessante. Lo fissò mentre improvvisava un bendaggio, e più lo guardava più pensava fosse il tipo dai mille segreti.

Si allontanò da lui e ripose pinze e disinfettante al loro posto. Una volta finito Tae si decise a presentarsi «Mi chiamo Kim Taehyung, tu sei Jeon Jungkook vero?»

Jungkook annuì.

«Il figlio del cantante?»

«Già, il famoso Jeon Jungkook, sono io»

«So che sei un tipo che viene rapito abbastanza spesso»

«Non per vantarmi... ma è così»

«Girano voci che tu sia un tipo senza paura»

«Adesso ti sembra che io abbia paura?»

«Già. Mi sembri per lo più seccato»

 «E ne ho ragione, questa sarà la centesima volta che qualcuno mio rapisce»

Taehyung lo fissò davvero per un tempo fin troppo lungo, e Jungkook, in qualche modo, non riusciva a reggere il peso dei suoi occhi, infatti finì con il fissarsi i piedi a disagio «Tuo padre non si arrabbia se scopre che mi hai aiutato?»

 «Mi ha chiesto lui di curarti la ferita» 

Jungkook sembrò spiazzato  «Perché?» 

«Ha intenzione di venderti al mercato nero, non vuole che rimanga la cicatrice... dice che hai un bel faccino»

Jungkook sorrise semplicemente, sembrava che la sua risposta avesse gonfiato il ego, già di dimensioni categoriche, sapeva di essere un ragazzo molto bello e lo era talmente tanto che quel vecchio avrebbe potuto venderlo per un prezzo esorbitante in poco tempo e senza problemi. 

 «E io che pensavo di aver trovato un salvatore...» fece sarcastico «Tuo padre è un tizio davvero brutto, mi dispiace per te... sei fortunato a non aver preso molto dal suo aspetto» 

«Non hai paura di essere venduto?»

«Scapperò prima che succeda»

«Ne sei così convinto?»   

Jungkook continuava a sorridere, e Taehyung lo trovò leggermente disturbante, il fatto che Jungkook gli sorridesse come se non avesse pensieri nella testa. Sembrava sereno ed allegro, per niente spaventato, pareva persino incuriosito. Probabilmente riteneva la situazione talmente tanto assurda, a ritrovarsi di fronte l'affascinante figlio del suo rapitore e a provare una strana sensazione di pesantezza allo stomaco, che non potette far altro che sorridere a Taehyung.  

«Non hai sentito le voci che girano sul mio conto? Sono il ragazzino che solo all'età di sette anni ficcò una forchetta nell'occhio sinistro del suo rapitore, a undici ne appiccò fuoco ad un altro e a tredici ha quasi pugnalato a morte un altro rapitore ancora. Me la sono cavata grazie ai soldi di mio padre e al fatto che avessi la scusa della "difesa personale"... mi ritengo un tipo abbastanza pericoloso» JK alzò le spalle «Di solito riesco sempre a scappare, anzi, forse sarà gentile e non ucciderò quell'ajussi, solo perché so che è tuo padre»   

«Mi auguro che tu stia scherzando» Taehyung non era affatto impressionato dall'elenco di crimini che JK aveva commesso durante la sua vita, troppo corta per contare un omicidio, un quasi omicidio e un occhio cavato, ma sospirò «Se tu uccidessi quel vecchio te ne sarei grato»

Jungkook continuava a sfoggiare quello splendido sorriso da coniglio, questo si allargò un po' quando capì che Tae, che dall'aspetto sembrava un bambino innocente, forse tanto innocente non era. «E' tuo padre... come sei crudele» commentò poi «Se proprio lo vuoi morto perché non lo uccidi tu?» 

«Sarò anche crudele, ma non sono cattivo»  

«Non è cattivo desiderare la morte di qualcuno, specialmente di un parente?»

«Andiamo... praticamente ad ogni cenone di Natale ti viene quell'istinto omicida sui parenti»

Jungkook rise per la battuta, vera al cento per cento. «Se riesco a liberarmi ti prometto che farò qualcosa per liberarti di tuo padre»

«Non farlo»

«Cosa? Uccidere tuo padre?»

«No, quello volendo lo potresti fare. Non cercare di liberarti»  

«E vuoi dirmi il perché?»  

«Là fuori» Taehyung guardò fuori dalla finestra «C'è un vero e proprio campo minato, a mio padre non piace che la gente si avvicini, o esca da casa sua, tiene persino i suoi figli imprigionati in casa. Anche se riuscissi a scioglierti da quelle corde non potresti uscire senza che il tuo cervello non venga spappolato dalla prima mina»

«Secondo te credo a questa stronzata? Chi è che mette mine nel proprio giardino?»

«Un ex militare con problemi d'alcol» rispose secco Taehyung, zittendo così Jungkook, che iniziava a credere di essere finito in una situazione davvero scomoda. Se non fosse riuscito a scappare sarebbe finito a fare da merce in una compravendita di essere umani, e questa idea lo ripugnava come poche. Eppure continuava a crede che Tae stesse mentendo, nonostante si poteva chiaramente capire dalla sua espressione che la situazione era più grave di quello che dava in realtà a vedere. 

«Io conosco ogni centimetro di questa casa e so perfettamente come evitare le mine e salvarti il culo da una forte esplosione» Taehyung mostrò un sorrisetto furbo a JK mentre gli puntava un dito contro, quasi a vantarsi della sua conoscenza della casa. Jungkook non potette far altro che trovarlo adorabile, con le sue labbra piene che cercavano di imitare un ghigno cattivo, ovviamente non riuscendoci .

«Vorresti ricattarmi?» Jungkook capì che Tae voleva qualcosa in cambio del suo aiuto «Guarda che tuo padre lo ucciderei comunque, con o senza un ricatto»

«No, non voglio che tu faccia questo. Io ti faccio uscire sano e salvo e in cambio mi tieni con te»  


†Escape - VKOOK †Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora