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Si addormentò con il pensiero che presto sarebbe uscito, si svegliò con dei forti crampi al collo, dovuti alla posizione assurda in cui era costretto a dormire. 

Il sole alto di mezzogiorno fece la cortesia di accecare gli occhietti di Jungkook, che dovette chiudere irritato, finché non si abituò a tutta quella luce.

Non c'era assolutamente nessuno a parte lui e, chissà come, sperava di ritrovarsi Taehyung davanti, con i suoi grandi occhi nocciola a guardarlo. Si stava abituando ad essere osservato dal maggiore, agli inizi gli occhi di Taehyung erano troppo bollenti da poter sopportare, ma quel luccichio infantile che sembrava apparire ogni volta che le sue pupille si posavano su di lui stava diventando qualcosa di interessante.  

Sospirò. Com'è che all'improvviso, invece di pensare ad un modo di scappare, si stava fissando con Taehyung? Il ragazzo lo stava distraendo dal suo intento di andarsene, e la cosa non andava bene. Ma anche solo il nome di Tae lo faceva sorridere, non poteva fare altrimenti, e un po' si trovava stupido. Era vero che a forza di essere rapito oramai non riusciva più a prendere sul serio certe situazioni, ma sapere che adesso c'era il figlio del rapitore, di cui molto probabilmente si era preso una cotta, rendeva il tutto ancora più ridicolo e stupido.

E, a proposito di scappare, esattamente quand'è che il rapitore si sarebbe deciso a venderlo? Jungkook pensava di poter essere spedito in un pacco con tanto di fiocchetto al primo che capitava, e se la fantomatica porta della salvezza non si fosse aperta prima di quel giorno? Taehyung avrebbe potuto fare qualcosa per aiutarlo? La porta, la bellissima porta quasi del tutto priva di vernice dello scantinato si aprì con un cigolio preoccupante, la figura panciuta del vecchio spuntò dalla soglia con dell'acqua di dubbia provenienza, poteva venire della tazza del cesso, per quanto ne sapeva Jungkook. 

Il rapitore, stupido come al solito, lasciò il bicchiere lontano da Jungkook, legato come al solito. Sospirò e si trattenne dal mandare a 'fanculo l'ajussi  ma anche questa volta dovette farlo mentalmente, sapeva che nascondeva quel dannato fucile da qualche parte, magari se lo infilava tra le chiappe grasse, che ne sapeva, comunque JK credeva che se avesse provato a fare qualcosa per offenderlo lo avrebbe fatto spuntare anche dal nulla, ma non lo avrebbe ucciso, sarebbe stato una perdita di denaro, ma l'idea di un fucile da caccia puntato addosso non piaceva a nessuno. 

Jungkook moriva di sete, aver mangiato quella zuppa la sera prima era stata la condanna della sua gola. Sospirò e pensò di slegarsi i polsi come la sera prima, ma poi sarebbe stato un problema legarsi di nuovo alla sedia, e non voleva far capire al rapitore che stesse scappando, cosa che, di regola, era così, ma il piano era un altro e doveva fidarsi di Taehyung. Ma poi, di Taehyung, ci si poteva fidare davvero? Era molto bello, e Jungkook sa benissimo che dei bei faccini non ci si poteva mai fidare, e lui era il primo e più scontato esempio. 

La porta di fronte a lui si aprì ancora, sta volta fu Taehyng ad entrare, e uno strano sguardo intimidito fu riservato a Jungkook, che lo ricambiò con uno confuso.    

«Che hai?» chiese preoccupato e in risposta alla sua domanda le guance di Tae si colorarono di porpora. Come faceva a dirgli, adesso, che aveva avuto incubi per colpa del bacio della sera scorsa?

«Ho buone notizie» si chiese alle spalle la porta e controllò bene che nessuno gli stesse sentendo «Ho visto papà aprire la porta»

«Possiamo andarcene?» Jungkook sottolineò l'"Andarcene" con un tono sollevato, l'idea di scappare con Tae al suo fianco era alquanto piacevole, non poteva negarlo, e voleva anche rassicurarlo sul fatto che se ne sarebbero andati insieme, non lo avrebbe lasciato indietro e si sarebbe assicurato di mantenere la parola. 

Tae annuì «'Sta notte». Si girò per andarsene ma JK gli pregò di restare, ma non lo fece per esplicito, invece introdusse un nuovo argomento per costringere Tae a girarsi e a guardarlo «Credo di aver incontrato tua sorella».

«Ah si... giusto, mia sorella» Tae sorrise a Jungkook, ma qualcosa nel suo tono di voce fece intuire nervosismo e paura «A proposito, dov'è la coperta che ti ha dato?»

Jungkook provò sul serio, cercò di decifrare lo guardo vuoto del maggiore, ma la sua natura poco perspicace non lo aiutò per niente. Il suo istinto gli suggeriva che Tae doveva star pensando a qualcosa di decisamente poco felice, cosa ovvia, ma per JK era già qualcosa. Ricambiò gli occhi vacui del maggiore con altri preoccupati.

Jungkook alzò le spalle «L'avrà ripresa, questa notte ho sentito qualcuno che me la toglieva di dosso». 

Tae non sembrava convinto, ma si limitò ad alzare le spalle. Poi nessuna scusa funzionò per farlo restare, si girò e se ne andò.

Aspettare la notte sarebbe stata una lunga e snervante attesa.    


†Escape - VKOOK †Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora