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Il ragazzo riprese i sensi dopo un paio d'ore e fu disgustato nel vedere il colletto della sua maglia lordo di sangue appiccicoso e puzzolente. Dalla sua fronte ne era calato un bel po', ricordo della forte botta che lo aveva colpito poco prima, e adesso la testa gli faceva un male cane.

Jungkook scosse lentamente il capo per cercare di riprendersi, ma aveva lo sguardo sfocato e la testa era una trottola fuori controllo.
"Mi auguro di non avere nessun trauma" fece JK, che nel frattempo si stava guardando intorno. Non c'era praticamente quasi niente nella cantina a parte qualche scaffale vuoto lasciato ad ammuffire. La stanza era un quadrato con un soffitto molto alto, a destra c'era un'uscita che era per lo più una finestra che si affacciava ad un cortile confinato da una staccionata mezza distrutta. Se Jungkook si fosse liberato si sarebbe diretto spedito verso quelle finestre in vetro. 

Con i piedi riprese a dare calci alle gambe della sedia, pregando che così facendo una delle gambe si sarebbe spezzata a metà permettendogli così di muoversi un po' più facilmente, ma il legno era troppo resistente, tutto lo sforzo fu inutile. Fissò fuori dalle finestre e una sensazione, come un déjà vu, gli ricordò di aver già visto quella vecchia staccionata. Vicino ad una discoteca che era solito frequentare, vecchia e scorticata, quella staccionata creava una stradina che conduceva quasi fino fuori al paese. Quella era una strada di malfamati frequentata per lo più da puttane e spacciatori, per non parlare di mafiosi e capi banda baffuti e sempre con il viso coperto da cappelli vecchio stile degni di qualsiasi film in bianco e nero. Ricordava che spesso, con il suo amico Namjoon, che, per inciso, era uno spacciatore, bazzicavano il posto e si divertivano a soffiare denaro da sotto i nasi di sconosciuti armati e pericolosi. 

Sospirò e si sentì fiero di aver capito dove si trovava, non c'era nemmeno voluto troppo. 

Quella strada era sempre silenziosa, non  vi erano case o palazzi, solo club e pub con una cattiva fama, a malapena passavano mezzi di trasporto, era un luogo perfetto per commettere reati e rimanere nascosti. 

Jungkook, più per noia che per altro, si accanì di nuovo sulla gamba destra della sedia finché non vide che la luce iniziò ad affievolirsi. Sembrava un cagnolino che, pur di liberarsi, era disposto a staccarsi una gamba, continuava a insistere sperando che quel legno tanto resistente si decidesse a gettare la spugna, ma quel vecchio doveva essere un ferramenta, perché sembrava che ogni tentativo fosse inutile. Alla fine, quando la sua gamba si stava iniziando ad addormentare, con il sangue che pungeva nelle vene, decise di gettare lui la spugna. 

Ormai si era fatto buio, e il gelo aumentò di botto, causando al corpo del ragazzo di tremare come scosso da una carica elettrica. Il sangue che oramai stava coprendo completamente la sua fronte poteva essere bollente, ma questo contribuiva a gelare ancora di più il corpo di Jungkook, che continuava a respirare pesantemente, con l'unico passatempo che aveva, ovvero formare e vedere sparire quelle nuvolette di vapore create dal suo alito. 

Voleva essere slegato e voleva una coperta calda, i polsi, ancora legati stretti, stavano iniziando a dolergli. 

Sospirò e lasciò che il suo capo ricadde un'altra volta sul petto, socchiuse gli occhi, un improvviso sonno lo stava costringendo a rimanere immobile in quella posizione, per colpa della botta Jungkook aveva finito le forse, la debolezza causava sonnolenza, in quello stato non poteva fare altro che prendere dei respiri profondi ed aspettare che la ferita migliorasse. Alcune goccioline di sangue scivolarono sul naso e caddero a terra, Jungkook sembrò sul punto di perdere di nuovo i sensi quando sentì qualcosa di morbido sulle spalle. 

Sorpreso drizzò il capo di scatto, causandosi così una fitta che lo costrinse a lamentarsi dal dolore, con un verso gutturale, più un brontolare infastidito che un vero e proprio verso di dolore. Rimase impietrito nel vedere che dietro di lui, che cercava di mettergli una coperta sulle spalle, c'era un ragazzo della sua età. Capelli caramello e pelle oliva, basso e alquanto mingherlino, ma con due grandissimi occhi nocciola. Quando era entrato? Non lo aveva visto, neanche sentito. Ma, in effetti, come poteva, con la testa che girava a quel modo.

Jungkook rimase a fissarlo mentre gli posava la coperta sulle spalle e gli si piazzava di fronte. Jungkook non disse nulla, lo fissò in silenzio, aspettandosi che facesse qualcosa. Nel suo sguardo notò una certa somiglianza con il suo rapitore. Tolto il giallume delle orbite, l'aria d'assassino malato, gli occhi nocciola erano praticamente gli stessi, solo che il ragazzo aveva delle ciglia più lunghe e gli occhi più grandi, parevano più innocenti, ma allo stesso tempo avevano in comune quel luccichio poco sano, Jungkook lo trovò attraente e curioso, come una persona come lui, che pareva innocente all'aspetto, possedesse quella luce negli occhi, che suggeriva tormento, o pazzia, o qualcosa che il ragazzo nascondeva. 

«Quell'ajussi ha un figlio?»  fece Jungkook, trattenendo una risatina sarcastica. Il fatto che quel tizio avesse un figlio di pressoché la sua stessa età doveva essere la prova che la frase "Se tu avessi un figlio come reagiresti se..."  è una grandissima stronzata di livelli categorici. 

Taehyung non rispose, annuì e basta. Fissava Jungkook con uno sguardo strano, come se fosse un alieno, e Jungkook ne fu quasi onorato, infatti sorrise al maggiore. Gli ci volle un po' per accorgersi che Taehyung aveva tirato fuori da una borsa ovatta e disinfettante, bende e alcune pinzette. Jungkook rimase a fissarlo mentre silenziosamente poneva del disinfettante su dell'ovatta, strabuzzò gli occhi un paio di volte, nel tentativo di far capire all'altro che era confuso, e che voleva spiegazioni. Ma Tae non lo notò e con pinza e ovatta iniziò a pulirgli il sangue dalla fronte.   

  «Il fatto che tu sia così silenzioso è inquietante» Jungkook pose fine a quell'assurdo silenzio, Taehyung era concentrato sul suo lavoro di infermeria, tanto che non si accorse nemmeno che Jungkook avesse proferito parola.    

†Escape - VKOOK †Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora