secondo

2.5K 73 4
                                        

Il rumore della sveglia mi svegliò di soprassalto: era già mattina?
Diedi un occhiata al cellulare, accecandomi dalla troppa luminosità venuta a contatto con i miei, ancora assonnati, occhi.

Presto mi alzai dal materasso, ero una tipa mattiniera e non avevo difficoltà nello svegliarmi presto.
Così posai i miei piedi scalzi sulla fredda superficie di parquet e mi recai in bagno.

Mi guardai allo specchio ed estrassi alcuni cosmetici dal cassetto del mobile a me sottostante.
Col mascara resi le mie ciglia più scure, lunghe e folte.
Passai del rossetto color pesca sulle mie soffici labbra e sorrisi.

Sorrisi perché non mi servivano maschere di trucco per essere me stessa.
Ero così e basta, mi accettavo e sorridevo.

Collegai la presa della piastra ma dovetti aspettare che si scaldasse, quindi, andai in camera.
Mi bloccai davanti all'armadio iniziando a cercare i jeans che tanto avrei voluto mettere quella mattina.
Dove potevano essere?
Iniziai a buttare tutto per aria alla ricerca dei pantaloni che scoprì in seguito essere sulla scrivania dietro di me.
Me li misi e ci abbinai una maglia a maniche corte bianca che infilai dentro ad essi.
Tornai in bagno scoprendo di aver accidentalmente lasciato la piastra sopra un foglio di carta che ormai era bruciato e quasi imprecai.
Una volta lisciati i miei capelli recuperai lo zaino nero da terra e lo trascinai fino in cucina.
Accesi un po'di musica, tanto i miei erano al lavoro.

Così, canticchiando mi preparai il the caldo che trasferì in una tazza.
Sbucciai una mela e sfogliando la home dei vari social iniziai a mangiare.

Quando ebbi finito misi tutto nel secchiaio e diedi un occhiata all'ora:
7.45, a momenti sarebbe arrivata Jess, la mia migliore amica, per fare la strada insieme a me.

Sentì il campanello suonare e mi ritrovai di fronte Jessica che mi abbracciò.
"Buongiorno eh!" Disse con tanta (forse troppa) voce.
"Ma buongiorno topa" le gridai in rimando.
Ci guardammo e scoppiammo a ridere.
Eravamo così, libere e spensierate.
"Allora, muovi quei glutei o no?" le chiesi ancora ridendo.
"Sese, tanto so che sei gelosa perché ho il culo migliore del tuo" rispose.

Impugnai una mela a caso lasciandola contro alla mia amica, susseguito da un "contaci".
Mi girai vedendola sbigottita e appena intrecciò il suo sguardo col mio corsi fuori di casa urlando, così guadagnandomi le brutte occhiate della gente.

Presto giunsi a scuola, seguita da Jess ovviamente, e salutai tutti i miei amici.
A dirla tutto si, ero popolare ma non so il motivo.
Semplicemente non mi facevo odiare da nessuno.

Giunsi in classe e tirai fuori dallo zaino il materiale.
Mi aspettava una lunga, noiosa lezione di greco.
Fare il classico era stata una bella scelta, era vero, ma era molto impegnativo.
Versioni su versioni, l'apprendimento del Greco, latino e molto italiano.

[La protagonista è quella in foto a inizio capitolo⤴]

Tienimi testa [Biondo]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora