quarto

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Così infilai il cellulare in borsa e mi incamminai lasciando, per ripicca, un post-it sul frigo a mia madre.

Dopo una camminata che comprese un rapporto diretto tra la mia testa e un palo, giunsi sana e salva davanti alla graziosa villetta a schiera.

Titubante e indecisa sul da farsi, premetti quello che era il campanello dotato di citofono.
Difatti dopo qualche secondo, una voce composta ma differente da quella a me udita dal cellulare rispose "chi è? La nuova coinquilina?" ed io annuii, sentendomi poi stupida per il gesto appena compiuto dato che non poteva vedermi.
"Si sono io" risposi dopo un attimo.
Sentii un rumore metallico che aprì il cancello, che spinsi e superai.
Me lo richiusi alle spalle, e camminai sul vialetto in mezzo al grande giardino con tanto di piscina.
Dove ero capitata?

Un ragazzo sull'uscio della porta mi aspettava e mi sorrise, invitandomi ad entrare nella mia (forse) futura casa.
Appena entrai venni accolta da un profumo molto forte ma molto buono, e altri tre volti mi squadrarono.
"Ehm, piacere, sono Sophia" dissi.
Al momento ero incantata, i ragazzi erano tutti bellissimi ma un volto in particolare mi rapì.
Aveva due grandi occhi che si erano precedentemente fissati nei miei, labbra rosee e carnose che sembravano così morbide e capelli biondo platino.

Quando mi accorsi che lo stavo guardando forse troppo distolsi lo sguardo e mi spostai agli altri.
Quello che si presentò come Michele aveva capelli e occhi castani, mascella pronunciata e sguardo piuttosto duro.
Dava l'aria del solito bad-boy americano.
Alla sua destra, invece, un ragazzo sorridente mi guardava e in un battibaleno mi ritrovai tra le sue braccia.

Rimasi stranita ma ricambiai per non dare una brutta impressione.
Mi staccai dopo poco e tutti insieme ci recammo in salotto.

"Allora Sophia, io sono Einar, lui
-indicò il ragazzo alla mia sinistra- è Simone, quello in parte Andreas e infine c'è Michele ma che devi assolutamente chiamare Mike" rise.
dopo poco continuò "puoi parlarci di te se vuoi".

Acconsentii "uhm, mi chiamo Sophie, ho diciotto anni e non sono italiana difatti sono nata a Londra e mi sono trasferita in italia con la mia famiglia a cinque anni... che dire? Pratico danza moderna e artistica da una vita e continuerò a farlo per sempre o finché mi è possibile" ammisi sorridente.

"anche io faccio hip-hop! Grande!" urlò Andreas facendomi ridere.
"Invece loro tre cantano"

Tienimi testa [Biondo]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora