ottavo

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"Non sono brava a nuotare, puoi venire anche tu?" Porsi questa domanda mentre gli facevo gli occhi dolci venendo attentamente scrutata dal suo ardente sguardo..

***

Dolcemente mi sorrise ed acconsentì, invitandomi ad entrare in acqua.
Così feci, scendendo attraverso la scaletta.

Un brivido mi percosse tutto il corpo appena l'acqua venne a contatto con la mia pancia.
Mi tenni a galla su un lato della piscina e aspettai che Simone entrasse.

Quando finalmente fu in acqua con me, poggiò delicatamente le mani sulla mia vita ed io mi beai di quel contatto non appena fece aderire la mia schiena al suo petto per tenermi salda.

Cautamente, non sapendo se fosse la cosa più giusta da fare, mi girai su me stessa, ritrovandomi tra le sue braccia.

Mi aggrappai a lui che sembrava incantato.
Poggiai la testa sull'incavo del suo collo, dando il via ad un atteso e disperato abbraccio che, sotto sotto, desideravamo entrambi.

Dopo aver fatto un bagno pieno di risate e battaglie di schizzi, decidemmo di andarci a fare una doccia e riposarci.
Effettivamente quel giorno avevo consumato molte delle mie energie rimaste.

Mi stesi sul letto in camera mia e in poco mi addormentai.
Sentì il materasso piegarsi sotto al peso di qualcuno ma non ci diedi importanza.

***

Mi svegliai disorientata e subito cercai di alzarmi, ma invana, poiché un muscoloso braccio mi cingeva la vita.

Un tuffo al cuore.
Quasi stavo per urlare, poi riconobbi il ciuffo biondo tinto e le carnose labbra di Simone.

Sorrisi.

Gli lasciai un morbido bacio all'angolo delle labbra sperando che non se ne accorgesse, scostai il suo braccio e mi alzai, recuperando prima il cellulare e il borsone che mi sarebbe servito per l'allenamento pomeridiano di quel giorno.

Appena misi un piede fuori dalla stanza mi imbattei in Andreas che abbracciai calorosamente.

"Andre, hai anche tu allenamento?"  chiesi notando il borsone mentre ero stretta tra le sue braccia.
"Eh si, ti serve un passaggio? Tanto sono di strada e avere compagnia in auto mi farebbe comodo" proferì.
Annuì contenta, non avendo voglia di farmi la lunga strada a piedi.

Corsi in camera e mi infilai le scarpe, stando ben attenta a non svegliare Simone che ancora riposava.
Mormorai un saluto, a vuoto ovviamente, e uscii.

Scesi le scale in un silenzio che pareva tombale e mi recai al garage dove trovai l'auto di Andreas già in moto...

Scusate per l'attesa ma avevo un sacco di impegni scolastici‼

Tienimi testa [Biondo]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora