diciassettesimo

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Buona Pasqua!🐣

"Metti la maglia bianca che ti fa più tette!" ribadì per la terza volta Simone gesticolando.

"Stai dicendo forse che le altre maglie non me ne fanno? Non insultare le mie bambine!" risposi io, fiera del mio fisico.

"Fai come vuoi, basta che fai in fretta" chiuse lui, invitandomi a muovermi.

"Vada per la maglia bianca allora.
Che permaloso" borbottai io, prendendo tra le mani il top.
In un attimo sentii il peso di Simone su di me e mi ritrovai distesa sul letto con il mio ragazzo a cavalcioni.
Strano modo di offendersi, pensai.

"Dai amo, siamo tardi, lasciami alzare" sussurrai.
"Mi hai dato del permaloso?" chiese ignorandomi.

Mi sbilanciai in avanti abbracciandolo, nascondendo poi il viso nell'incavo del suo collo, posandoci un umido e caldo bacio che lo fece sospirare.

"Mi fai impazzire" sussurrò a diretto contatto col mio orecchio, accarezzandomi lentamente la guancia.
Chiusi gli occhi, assaporandomi quel momento di dolcezza infinita.

"Avremo tempo per farci le coccole sta sera, ora andiamo" esordii dopo attimi di silenzio, lasciandogli un bacio a fior di labbra.

"Puoi uscire? Dovrei cambiarmi.." proferii parola vedendolo seduto sul letto, non intenzionato ad alzarsi.
"Eddai, stiamo insieme, ti ho vista in costume pure! Che male c'è?" Chiese con un sorrisetto malizioso stampato in viso.

Non risposi, presi i lembi inferiori della maglietta con la quale avevo dormito e l'alzai, ma non appena arrivai al reggiseno mi girai, sfilandomela e mettendo l'altra.

Mi voltai, scoppiando a ridere per l'espressione confusa ed evidentemente seccata di Simone.
"Non si scherza con il fuoco, Miller" pronunciò prima di prendermi in spalla.

Il mio urlo rieccheggiò per tutta la casa facendo arrivare poco dopo i miei coinquilini che, osservando divertiti la scena, presero il cellulare e fecero foto.

"Grazie mille! Voi si che siete d'aiuto!" dissi io lanciando occhiate di fuoco ai miei amici mentre Simone si recava al garage, aprendo poi lo sportello ed infilandomi nella sua auto.

"Non hai mai pensato di diventare un taxi?" chiesi al ragazzo al mio fianco, ricevendo un pugno scherzoso sulla spalla da parte sua.

***

Arrivammo al bar ma di mia madre neanche l'ombra.
Tanto meglio.

Stavo parlando con Simone quando sentii un peso sul piede, guardai in basso e scorsi un piccolo cagnolino nero tenuto al guinzaglio da un ragazzo.

"Spek, vieni su! Quando ti deciderai ad ascoltarmi? Lascia stare questa ragazza!" disse il ragazzo continuando a guardarmi.
Mi chinai ad accarezzare il cucciolo non prestando attenzione al ragazzo.
"Scusa potrei farci una foto? È bellissimo!" domandai al padrone che acconsentì.
[Foto nei media]
"Beh grazie, ora noi dovremmo andare, è stato un piacere" salutai il giovane, prendendo per mano Simone.

Entrammo nel bar, sedendoci ad un tavolo, ordinando una coca-cola ed una birra.

Una voce femminile si fece spazio alle mie spalle: "Sophia!"
Mi girai, trovandola in compagnia di un uomo che, fin da subito, mi mise pressione.

"Margaret.." biascicai, scrollando le spalle "di cosa mi dovevi parlare?" continuai poi, guardandola negli occhi.

"Sono incinta, ma Jason non è il padre."

Tienimi testa [Biondo]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora