Mi sentivo da solo in quel mare di stelle,ero l'unica forma di vita che fluttuava tra un pianeta,una stella e qualche meteorite. Passava il tempo anche se non esistendo ancora uno strumento che lo calcolava non sapevo in che momento ero,avevo creato un mare in cui mancavano i pesci. Osservavo l'evolversi dell'universo, le stelle crescevano come dei bambini.
Col pensiero mi concentrai su forme di vita,degli esseri che potevano fluttuare nell'universo,con qualcosa che gli desse la possibilità di muoversi,pensai a qualche essere che poteva invece muoversi su qualche pianeta facendo dei meteoriti la loro casa. Essendo un bambino i miei pensieri furono molto più veloci e in pochi secondi nell'intero universo si crearono strani animali,alcuni erano molto grandi e incominciarono a mangiare le piccole stelle e buttando da una specie di buco sulla schiena la polvere stellare. Erano dei grossi esemplari,di colore blu come la notte,erano lenti ma con i movimenti della coda riuscivano a spostare tutto il mio creato.Come se un disegnatore da un pennello piccolo,passasse a un pennello più grande. Nell'intero dipinto le mie creature stavano creando il caos,gli esseri più grossi venivano attratti dalla gravità dei pianeti,finendo per essere attratti dall'energia universale che era presente dentro il nucleo e finendo per rischiare di assorbire un intero pianeta; gli esseri più piccoli iniziavano ad assorbire la luce delle stelle diventando quasi trasparenti. Sarebbero diventate le nostre meduse,trasparenti come la luce più forte e con i loro tentacoli riuscivano a dare la scossa di una stella.
Pensavo,pensavo e non trovavo soluzione,come potevo risolvere il problema di quegli esseri che stavano distruggendo il mio capolavoro.-Ho Bisogno di creargli una grossa casa.
Erano troppi,tutti affamati della mia creazione. L'unico luogo creato da me in cui potevano essere chiusi era la terra,negli anni quel pianeta si era evoluto e grazie alle prime pioggie una grandissima distesa di mare ricoprì il pianeta. L'acqua era blu come il loro primo habitat,feci una selezione di alcuni esseri che sarebbero potuti sopravvivere in quel oceano,animali che non avevano ancora assorbito alcun frammento dell'universo.Squali,balene,animali marini preistorici,batteri ed esseri ancora più piccoli li smistai per il pianeta. Un pensiero fuori luogo mi porto quasi alla catastrofe e adesso che potevo sorridere,capivo che il primo pianeta nell'universo era stato popolato dalle prime forme di vita che un giorno chiameremo pesci. Ero stanco,la fatica di radunare tutti quegli esemplari era costata cara,un singolo pensiero poteva cambiare tante cose. Non avessi pensato a qualcuno che mi avrebbe dato compagnia in questo momento non starei vedendo e sorridendo della mia creazione.
Mi muovevo tranquillo,quando un piccolo essere spaventato finì vicino al mio corpo. Era piccolo,simile a un animale che noi tutti chiamiamo balena,si muoveva con timore come se stesse cercando qualcosa. Però nei suoi piccoli occhi si vedeva che aveva paura di quel nero,un mare troppo grande per lui. Lo presi con me,perché pur avendo già assaggiato l'energia universale,avevo bisogno di compagnia,avevo bisogno di un amico. Da oggi navigherà con me nel tempo,spazio.
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LA FORZA DEL PENSIERO
FantastikUn racconto,che proseguirà. Il pensiero è il protagonista di questo racconto,sarà lui a creare il mondo che oggi tutti conosciamo. Il pensiero del bambino che abita dentro di noi sarà accompagnato dal suo animale fedele. Il suo passatempo,diventerà...