Quante volte ci sentiamo, spaesati o confusi in determinate situazioni? Quante volte siamo tristi, arrabbiati o in ansia per qualcosa? E quante volte siamo stati veramente felici? Io non riesco più a tenere il conto delle volte in cui sono stata, spaesata, confusa, in ansia e specialmente triste o arrabbiata con tutto ciò che mi circonda, sono emozioni che circondano la mia vita come un circolo alla quale non riesco più ad uscire, sono poche le volte in cui sono stata veramente felice e si possono contare su meno di 5 dita, anche meno di 3, le uniche volte in cui sono stata veramente felice ero una bambina e avvolte non riesco a ricordare più quei momenti, sono ricordi sfocati dal tempo e ogni giorno che passa sbiadiscono sempre di più diventando più lontani Di quanto già non siano, per questo molte volte preferisco chiudermi in me stessa e tra le mie fantasie, perché solo nel mio mondo riesco ad essere felice, posso essere ciò che voglio e distaccarmi da tutta la merda che mi circonda.
Ho sempre sognato di diventare una cantante di sfondare nel mondo della musica e trasmettere le mie emozioni tramite ciò che amo, fare la differenza. Ma avvolte la vita ha piani ben diversi, da diversi giorni sentivo un forte mal di testa ma nonostante tutto non mi fermavo, continuavo ad andare avanti con un unico scopo, riuscire a realizzare ciò che sogno di diventare da quando ero piccola.
Il destino ti colpisce quando meno te lo aspetti, ricordo ancora quel giorno come se fosse ieri, pioveva ma nonostante tutto ero felice, lo ero molto, avevo appena passato i provini di x-factor e quel giorno oltre ad essere passata avevo conosciuto una ragazza veramente bella, mi aveva colpito subito il modo in cui mi guardava con i suoi bellissimi occhi color smeraldo era stata presa anche lei e il destino ci ha fatte incontrare unendoci ad altre 3 ragazze in un gruppo, le fifth harmony.
Il nostro gruppo era composto da Dinah Jane Hansen, Normani Kordei, Allyson Brooke, Lauren Jauregui ed infine io, Camila Cabello, ero felice almeno per un po' lo sono stata, passavo il mio tempo sempre insieme a loro erano diventate la mia famiglia, tranne Lauren non riuscivo a guardarla come una sorella, lei era molto di più, la volevo nella mia vita più di qualunque altra cosa, avrei rinunciato a tutto per lei, L'amavo con tutta me stessa e lei amava me.
Eravamo in tour quando successe, avevamo appena fatto un successo enorme grazie al nostro primo album "reflection" continuava a farmi male la testa un dolore che in questi anni mi aveva sempre accompagnata alla quale non ho mai dato tanto importanza, ma stavolta era diverso, eravamo nei camerini, io in braccio a Lauren stavamo aspettando il nostro turno nella zona trucco quando sentì un enorme fitta che mi trafiggeva il cranio, ricordo solo la voce preoccupata di Lauren e delle ragazze che mi chiamavano prima di cadere nel vuoto più totale.
Mi risvegliai in ospedale, circondata da macchinari, uno che mi aiutava a respirare e l'altro che monitorava i miei battiti, ma non fu quello ad attirare la mia attenzione, fu la ragazza che era seduta accanto a me con la testa su un braccio addormentata mentre mi accarezzava la mano, era bellissima quando dormiva. Ricordo solo che appena si sveglio mi sorrise, mi baciò e chiamò il medico per dirle che mi ero svegliata, speravo di poter tornare a casa e che tutto sarebbe finito li, ma appena il medico entrò il mio mondo cadde e tutte le mie speranze di frantumarono in un solo istante, due cose mi ricordo molto nitidamente di quel giorno, lo sguardo addolorato del medico e le sue parole, 365 era il numero, 365 giorni di vita.
Avevo il cancro.
Ecco come finiva la mia vita, il giorno prima va tutto alla grande, la tua vita è perfetta e hai tutto ciò che puoi desiderare, vivi il tuo sogno, hai una famiglia è una ragazza che ti amano e poi il secondo giorno senti che il destino ti stia strappando tutto in un colpo solo. Piansi, piansi più di quanto avessi mai fatto in tutta la mia breve vita, nemmeno Lauren riuscì a farmi smettere quel giorno, lei cercava di confortarmi, mi diceva di essere forte e che forse i medici si sbagliavano, cercava in tutti i modi di tirarmi su, ma lo vedevo, lo vedevo dai suoi occhi spenti e rossi che non cercava solo di convincere me, ma anche se stessa, si aggrappava a qualsiasi cosa, cercava di non pensarci e di farmi stare meglio, ma lo vedevo che era distrutta, anche più di me, perché io dopo un paio di giorni lo avevo già accettato, sarei morta e niente poteva cambiarlo perché era un dato di fatto. Lei invece non ci riusciva e nel frattempo i giorni passavano fino a diventare solo 100 e da 100 a 50 da 50 a 20, il tempo stava per scadere mancava poco, Lauren, la mia famiglia e le ragazze non smisero mai di starmi vicino, erano distrutte.
Una sera decisi di alzarmi e di iniziare a scrivere, scrissi una lettera ad ogni persona a cui tenevo, la più difficile era quella che scrissi a Lauren, le dissi che doveva andare avanti, che doveva dimenticarmi e che doveva trovare qualcuno che la rendesse Felice e che l'amavo con ogni fibra del mio essere, che avrei continuato ad amarla per sempre, anche dopo la morte e sapevo che un giorno ci saremmo ricongiunte di nuovo assieme, finì di scrivere le lettere quel giorno, ormai ne mancavano solo 5, li passai con Lauren e aspettai che arrivasse il giorno in cui l'oscurità mi travolgesse completamente.
Ma non accadde.
Nulla accadde quel giorno, ne un malore o qualsiasi cosa mi desse segni che sarei morta da un momento all'altro eravamo tutti col fiato sospeso, non consegna mai quelle lettere. Ed iniziai a vivere sul filo del rasoio, vivendo ogni giorno come se fosse l'ultimo.10 anni dopo
Pov. Camila
Erano passati 10 anni da quando quel giorno tornammo in ospedale, 10 anni da quando mi disseró che non avevo il cancro, ma anzi, una malattia che non ho mai avuto, era stato un errore al quanto sciocco, avevano scambiato la mia cartella con quella di un altro paziente, che guarda caso morì quello stesso giorno in cui sarei dovuta morire io, ovviamente facemmo causa all'intero ospedale, non solo noi, ma anche i genitori della ragazza morta, tralasciando questo, da quel giorno tornai ad essere felice e alla normalità, ora ero di nuovo in ospedale, seduta su un lettino con Lauren al mio fianco, mi sembrava uno stupido deja-vu, ma sta volta le circostanze erano molto diverse per un semplice motivo, stringevo forte la mano di quella che ormai era diventata mia moglie da ben 10 anni, perché appena scoprimmo che non avevo il cancro, ci sposammo senza pensarci due volte, la vita è troppo breve no? Avevo le gambe divaricate e un forte dolore lungo l'addome e gridavo mentre lanciavo insulti di ogni genere.
« ancora un altra spinta e ci siamo signora Cabello» disse l'infermiera incitandomi a spingere.
«JAUREGUI È JAUREGUI-CABELLO RAZZA DI STRONZAAA» Gridai in preda al dolore spingendo con tutta la forza che avevo, finché non sentì un pianto invadere le mie orecchie e piansi. FINALMENTE«ce l'hai fatta camz» disse Lauren, orgogliosa e mi baciò
«è una femminuccia» disse l'infermiera dando la piccola a Lauren che sorrise orgogliosa.
«ciao piccola mia, sei bellissima, proprio come la tua mamma» mi guardò e sorrise facendomela tenere in braccio
«come la chiamiamo?» chiese con emozione
Non ci pensai di molto, avevo le idee molto chiare sul suo nome «Kira» la guardai sicura di me scegliendo il nome di quella ragazza che parecchi anni fa perse la vita senza sapere il motivo preciso. Lauren mi guardó e sorrise raggiante. «bene, allora benvenuta in famiglia, Kira Jauregui-Cabello» prese la sua manina e la baciò per poi dare un bacio casto ma pieno di significato anche a me «vi amo così tanto Camz» disse e sorrise felice
«Anch'io vi amo tantissimo Lolo» e sorrisi.
In fondo non era andata così male daiSe vi è piaciuta lasciate una stellina e un commento
Alla prossima
Baci -R
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Racolta One Shot
FanfictionRaccolta one shot mista (Carmen, Lauren e Camila delle fifth harmony),(Hosie, Hope e Josie di legacies), (swanqueen, Regina ed Emma di ouat), (Supercorp, Kara e Lena di supergirl) e (Faberry, Rachel e Quinn di Glee)