Kiss In The Rain 1/3

1.5K 27 0
                                    

*ci tengo a precisare che questa è solo una riadattazione swanqueen a camren*

INTRO

Lauren aveva paura di lasciare New York per tornare a Storybrooke perché l'unica donna che desiderava era anche l'unica persona sulla Terra che avrebbe ricambiato i suoi sentimenti. Tutto potrebbe però cambiare quando, durante una notte piovosa, troverà il coraggio di confessare tutto.
Dalla storia:
"Mi spiace...per...quello che ho fatto...quello che ho detto..."
"Ti dispiace..." Ripeté Camila, con le lacrime che le scendevano rigandole le guance . "Tu mi hai baciata. Mi hai baciata come se tu...tu fossi impazzita? "



PARTE 1

Camminava. I suoi occhi castani erano concentrati: pensieri lontani, un volto nell'ombra, un viso familiare, il ricordo dei raggi caldi del sole che si riflettevano su dei capelli neri, un paio di occhi color smeraldo, un odore familiare di gelsomino e lavanda.
Un fulmine tuonò nel cielo nero sopra di lei e la pioggia fredda aveva iniziato a scendere dal cielo, aprì con mano tremante il proprio ombrello mentre i suoi stivali di pelle marrone fecero qualche passo verso il marciapiede. Era da sola e aveva freddo, tremava per i suoi pensieri interiori mentre il nero della notte aveva avvolto tutta la città con il suo manto. La sensazione di essere rinchiusa dentro ad una tomba non era qualcosa di completamente nuovo per lei, infatti il suo cuore si era sempre sentito compresso all'interno di un petto stretto che doleva per la solitudine. E quella sera era sul punto di piangere. Nelle sue orecchie riecheggiavano ancora quelle parole, anticipazioni che scatenavano nella sua mente pensieri e ricordi di un volto.
"Lauren è tornata. Lauren è tornata insieme a Henry. Ma lui non ricorda nulla. Lei invece sì. Lei ricorda tutto."
Non sarebbe dovuta tornare mai più.
"Doveva rimanere a New York" Disse a voce alta Camila mentre il vento ululava e le vetrine dei negozi sembravano dei quadrati neri.
Si allontanò dalla linea della città, era talmente nervosa in quel momento che avrebbe potuto distruggere qualsiasi cosa. Tutto questo a causa di quel ricordo che aveva cercato di soffocare con tutte le sue forze, visto quanto dolore le procurava. Il suo cuore batteva così forte che aveva paura che l'avrebbe fatta uscire di testa. E anche se la maggior parte delle calde lacrime che le avevano bruciato gli occhi erano state versate per Henry, Camila non riusciva ancora ad affrontare la realtà. Era stato come se stesse guardando un volto, conoscerlo e ricordarlo e, non volendo, farsi sfuggire il nome dalle labbra. Era un ricordo, un ricordo terribile, qualcosa che sarebbe dovuto rimanere morto e sepolto, da non far risorgere.
Eppure, Lauren era ritornata.
Non passò molto tempo prima che arrivasse a destinazione. E mentre i suoi occhi nocciola si posarono sopra il maggiolino giallo, si avvicinò, toccandolo con le dita coperte con i guanti di pelle neri. Accarezzò il tettuccio della vettura con delicatezza, come se fosse un amante dal cuore spezzato. Ma sicuramente tutto questo era solitamente un'illusione e, forse, era solamente la sua mente che le stava giocando un brutto scherzo, perché era impossibile che lei fosse tornata. No, l'idea era quella di trovare un modo per far tornare solo Henry.
C'era un piano, c'era sempre stato, e non importava quanto duramente lei avrebbe lavorato per nascondere la verità, sentiva ancora le farfalle svolazzare.
"E' tornata!" Mormorò Camila, mentre con le dita aveva percorso tutta la parte inferiore del vetro del finestrino.
Gocce di pioggia avevano iniziato a bagnarle le unghie ben curate.
Facendo un passo indietro, con la mano guantata sentì il muro di cemento freddo alle sue spalle e, premendo le dita intorpidite sulle labbra socchiuse, la mora fissò il veicolo. C'era una leggera pioggerellina che bagnava la scena davanti a lei, gettando un velo morbido intorno ad ogni cosa. Tutto era rimasto addormentato, immobile. Ma che spettacolo doveva essere, con il trench nero lungo fino al ginocchio, in piedi sotto l'ombrello mentre pioveva pesantemente e i tuoni scuotevano il cielo.
Come un ladro in attesa della prossima vittima sfortunata, Camila rimase silenziosamente nell'ombra, mentre l'aria diventava sempre più fredda. I suoi occhi color nocciola rimasero concentrati sulla finestra dall'altra parte della strada che apparteneva a un particolare appartamento occupato in precedenza dal proprietario di quel veicolo. Poteva aspettare. Poteva aspettare per sempre. Non importava quanto lei potesse allontanare quei sentimenti, ancora combatteva contro il suo cuore per negare quella verità.


*******************************************************************************************


"Beh, sembra che ci sia una tempesta in arrivo." Affermò Charming con gli occhi fissi al di là del vetro rigato dalle gocce di pioggia, mentre sua moglie gli si avvicinò con le braccia incrociate. "Con un tempo del genere, dovrebbero essere tutti chiusi nelle proprie case."
"Parli proprio come uno sceriffo premuroso." Disse sorridente Lauren mentre avvolgeva le sue dita intorpidite intorno ad una tazza di cioccolata calda. Henry se ne stava rannicchiato in su di una sedia, profondamente assorto in un gioco emozionante pieno di luci colorare.
"Beh, sta facendo davvero un ottimo lavoro come sceriffo fino a ora."
"Non lo metto in dubbio."
Gli sguardi di Lauren e Snow s'incontrarono, facendo nascere un sorriso sul volto di entrambe.
Erano trascorsi esattamente due giorni da quando era tornata a Storybrooke da New York e nulla era cambiato, nemmeno lo scenario, da quanto Lauren potesse ricordare. Per iniziare, sembrava che tutti avessero un vuoto di memoria, mentre sembrava che solo lei riuscisse a ricordare l'anno trascorso lontano, anno in cui aveva iniziato una relazione con una persona che si era poi rivelata una scimmia. Non era un argomento che volesse condividere con altre persone. No, non era nemmeno una minima parte del motivo per cui Lauren era stata consumata dal terrore, del perché si sentisse così vulnerabile all'interno e perché fosse così titubante in un primo momento, tanto da non prendere nemmeno in considerazione l'idea, quando Hook fece irruzione nel suo appartamento. A dire il vero, anche se aveva riacquisito i ricordi senza rendersi contro che la cosa era necessaria per salvare la sua famiglia, non le era passato assolutamente per la testa l'idea di tornare in città. Ed era per quel motivo che quella situazione era così terribile.
Henry riusciva a ricordare solamente la vita che aveva vissuto a New York. E onestamente, lo invidiava per questo motivo. Nel profondo avrebbe tanto voluto che alcune cose successe fossero cancellate via, che alcuni volti potessero essere dimenticati. Più di ogni altra cosa, desiderava che il suo cuore smettesse di battere cosi forte ogni volta che pensava al momento in cui le loro strade si sarebbero incrociate di nuovo. Questo era il punto della questione. Da quando Lauren era tornata in città, lei non aveva ancora messo gli occhi su quella mora che aveva complicato tutto.
E se la stesse evitando? Probabilmente, forse, o qualcosa del genere, perché Henry faceva colazione tutte le mattine da Granny's e anche lui aveva visto la Madame Mayor. Ma per i suoi occhi non vi era nulla di familiare in quella donna. Chissà quanto l'avesse ferita. Doveva dolerle il cuore davvero tanto. Ma per quanto riguardasse il suo di cuore, che poteva dire del fatto che le facesse così tanto male, dato che ancora non aveva rivisto Camila? Doveva fare forse lei qualche sforzo per vederla? La cosa sarebbe dovuta succedere presto perché Lauren non poteva fare a meno di trattenere il fiato ogni volta che pensava alla loro riunione.
Per questo motivo aveva trascorso la maggior parte del suo tempo rinchiusa in casa, non lasciandola mai per paura d'incontrare una persona che non voleva vederla.
"Io credo che sia meglio che tutti noi restassimo qui per la notte." Suggerì Snow, rimanendo in piedi accanto al marito.
Lauren non l'ascoltò. La sua mente era avvolta da una strana foschia, nella quale aleggiava il ricordo di una voce che ormai la ossessionava e le faceva provare una leggera stretta al cuore.
Proprio in quel momento, qualcuno bussò alla porta. Snow si allontanò dal suo posto accanto a David e, camminando con passo pesante, si avvicinò alla porta, assumendo uno strano cipiglio in volto. Aprendo la porta, senza chiedere prima chi fosse, fu travolta dalla voce allegra di Normani che annunciava la sua presenza, raccontando la sua necessità di trovare un lavoro che fosse in un posto diverso che da sua nonna.
"Accidenti, quanto è noiosa! Passa tutto il suo tempo seduta a lavorare a maglia." Disse Normani camminando per la stanza, quando i suoi occhi incontrarono quelli di Lauren. Si scambiarono un sorriso. "Ma neanche questa sembra una situazione molto eccitante. Siete tutti seduti qui...a fare...niente..."
"Che cosa dovremmo fare, secondo te?" Chiese Lauren mentre la donna esuberante si mise seduta su di uno sgabello alto, incrociando immediatamente le gambe.
"Um, non lo so. Forse giocare a un gioco o a qualcosa del genere? Snow, hai per caso uno Scarabeo nascosto da qualche parte?" E alzando le mani in aria aggiunse. "Siete delle persone così noiose. Che serve per ravvivare un po' l'aria da queste parti?"
"Lo Scarabeo è un gioco molto noioso" Disse Henry senza distogliere lo sguardo dal suo gioco.
"Il ragazzino ha ragione" Affermò Lauren.
"Allora che cosa proponete? Strip poker?"
"Chiedo scusa?" Chiese Snow spalancando gli occhi.
"Sembra una buona idea" Rispose Charming con un grande sorriso.
"Vedete, questo è uno dei motivi per cui mi piace questo ragazzo." Disse Normani, mentre sulle sue labbra comparì un sorriso molto malizioso. "Lui sa che cosa fare per divertirsi."
"E la tua idea di divertimento consisterebbe di vederci tutti spogliati fino a rimare con solo i nostri indumenti intimi?"
"Questo è divertente!" Disse Henry sorridendo ampiamente.
"Non mi sembra una cosa appropriata, quindi non succederà mai." Dichiarò Snow con un cipiglio in volto. "se pensi che possiamo ripetere quel venerdì sera di molto tempo fa, quando mi hai fatta stare in piedi con addosso solo i miei indumenti intimi", e puntando il dito in direzione di Normani terminò dicendo "perché se è così, ti stai sbagliando di grosso, perché non succederà."
"Disse la donna che perse terribilmente..."
"Dopo che tu hai truccato il gioco...tu sempre giochi in maniera scorretta!"
"Non è vero!"
"Invece sì!"
"Io non sono una persona che bara! So solamente una brava stratega." Tuonò nel buio la voce di Normani, muovendo lo sguardo da una donna all'altra, mentre la pioggia scorreva lungo il vetro delle finestre e il vento gemeva e s'infiltrava attraverso le fessure e le crepe dell'abitazione. "Personalmente, penso che tu sia molto sexy Snow. Non vedo perché ti dovresti sentire offesa di toglierti alcuni indumenti..."
"Io direi il secondo" Affermò David.
E Snow spostò il suo sguardo su di lui, ancora intento a fissare la finestra.
"Non penso proprio che faremo questa conversazione davanti a Henry!" Disse Snow incredula.
"Io so cos'è lo strip poker e non sono scandalizzato dal fatto che Normani abbia appena detto apertamente che tu sia sexy." Rispose Henry.
"Io penso che anche la tua mamma sia sexy." Disse Normani coraggiosamente, sorridendo nel vedere Lauren spalancare gli occhi. "Lei è così sexy, ho una cotta così folle per lei."
"Mani, tu sei completamente fuori di testa !" Concluse Snow spalancando anche lei gli occhi " Questo non è un..."
"Io non penso che Henry si faccia dei problemi perché penso che sua madre sia sexy" La interruppe Normani "Hai qualche problema con questo, Henry?"
"No. Sono di mentalità aperta."
"E questa cosa è risolta."
Snow rimase ancora a fissarla.
"Cosa?" Chiese incuriosita Normani, aggrottando le sopracciglia. "Vuoi che dica che ho una cotta anche per te, Snow?" Un sospirò sfuggì dalle sue labbra. "Va bene, sì, ho una cotta per te, l'ho sempre avuta, dal momento in cui ci siamo incontrate, quel tipo di cotte che fanno sentire le ragazze tutte frizzanti dentro..."
Snow si portò le mani sopra le orecchie e chiuse forte gli occhi. "La, la, la, la, la, la..."
"Quanti anni hanno queste persone?" Chiese Henry a Lauren, con un grande sorriso dipinto sul volto.
Lei si limitò a scrollare le spalle. "Sono più giovani di te, a quanto pare..."
"A me piace molto quella...come si chiama..." Socchiuse gli occhi mentre cercava di ricordare il suo nome "il sindaco, Camila. Lei mi piace. Lei è così...matura e seria quando la guardi, così spaventosa e rigorosa, come se fosse il preside di una scuola o qualcosa del genere." Lauren iniziò a trattenere il respiro. "Ed è veramente molto sexy."
Snow rimase a bocca aperta e con gli occhi spalancati. "Io...non credo...che questo sia appropriato, Henry."
"Perché?" Chiese il ragazzino girando la testa da Lauren a Snow.
"Perché..." Disse cercando di trovare le parole più appropriate. "beh, lei è troppo grande per te...è fuori dalla tua portata...quindi non puoi prenderla in considerazione...certo è molto attraente...sexy...se è per questo, perché è...no..."
"E' più una figura materna." Disse Normani con un sorriso. "Per te, intendo, invece per me è diverso. Quelle gambe...e il corpo..."
"Nastro adesivo" Disse Snow in fretta con un'espressione seria dipinta sul volto, come se fosse un giudice. "Qualcuno ha del nastro o una palla da tennis che può entrate comodamente in una bocca?"
"Penso che lei sia bellissima." Contribuì a dire Henry "L'hai già incontrata, mamma?"
Tutti gli occhi si rivolsero a lei e Lauren sentì la gola farsi secca e gli occhi sporgenti. "Um, no, no da quando sono tornata. Ma...noi...ci siamo incontrate...prima."
"Davvero?"
"Sì, mentre stavo seguendo un caso qualche tempo fa."
"A New York o qui ?"
"Qu...New York...sì a New York. L'ho incontrata a New York un po' di tempo fa."
"Tua madre ha un'enorme cotta per Camila" Disse Normani, allungando le dita sottili davanti a sé, studiando con un sorrisetto il sussultò che ebbe la donna dai capelli scuri e corti e l'espressione di vertigine che si dipinse sul volto di Lauren.
"Davvero?" Chiese Henry spalancando gli occhi, allungando il collo per catturare lo sguardo di Normani.
"Sì..."
"Normani..." Disse Snow a bassa voce.
David finalmente si girò, valutando se intervenire anche lui in quella conversazione.
Lauren inizialmente si era un po' agitata per le parole di Normani, ma aveva capito subito che fossero false, una semplice presa in giro, ma quando i suoi occhi iniziarono a esaminare la scena intorno a lei, il sospetto nacque subito in lei. Era qualcosa che aveva visto negli occhi di sua madre e nel fatto che suo padre aveva improvvisamente cambiato la conversazione. Inoltre Snow era rimasta in silenzio, ma si capiva che le sue labbra stavano per scoppiare e dire qualcosa. Premendole una mano sulla spalla, David sorrise a Lauren mentre entrambi, in attesa, scrutavano intorno.
"Che succede ragazzi?" Chiese tranquillamente, tornando ad incontrare gli occhi di Normani.
"Niente..." Rispose velocemente Snow, troppo velocemente. Il vento ululava attorno all'edifico, come se qualcuno stesse parlando in lontananza. Si poteva udire anche il rumore della portiera di una macchina che veniva sbattuta, ma sembrò che nessuno ci fece caso. "Forse è meglio iniziare a servire quella grande pentola di zuppa di pollo che ho preparato prima!" Disse energicamente, spostando lo sguardo. "Henry, che cosa ne dici?"
"Sono affamato." Appoggiando il gioco sulle ginocchia di Lauren, si alzò. "La zuppa va bene."
"Non mi dispiacerebbe averne una ciotola per me" Disse cautamente Normani, "mentre trascorriamo comunque del tempo insieme."
"E' troppo chiedere che qualcuno prepari un piatto anche per me?" Chiese David allontanandosi dalla finestra
Lauren era ancora seduta sulla sedia stordita, cercando di elaborare che cosa era appena accaduto dentro di lei. O forse stava sopravvalutando la situazione?
"Che cosa ne pensi, Lauren?"
"Non adesso, grazie comunque" E vedendo che Snow aveva aggrottato la fronte, disse. "Prenderò qualcosa dopo."
"Perché quel cipiglio, Lauren?" Chiese David che, seduto sulla spalliera della sedia, scrutava il viso della figlia con preoccupazione. "Qualcosa ti preoccupa?"
"Io...non lo...so."
L'uomo scoppiò a ridere. "Normani ti stava portando in giro."
"Davvero?"
"Hmm..." Disse lui con un sorriso. Guardò le due donne muoversi all'interno della piccola cucina di fronte a loro, le loro ombre danzavano sul muro mentre toglievano un coperchio. Sospirò . "L'hai rivista da quando sei tornata a Storybrooke?"
"Chi?" Chiese in fretta Lauren, mentre uno strano cipiglio le si disegnava in volto.
"Camila..."
"No..."
"Ho pensato che sarebbe stata una delle prime persone che avresti incrociato, conoscendo entrambe. È un po' strano che ancora non sei mai andata a trovarla."
"Non ho nessun motivo per farlo." Rispose tranquillamente la donna.
"Non ti chiedi mai se a lei vada bene così?"
Con gli occhi fissi sul muro accanto alle scale che conducevano al piano superiore, Lauren si rese conto che le sue guance stavano andando a fuoco. "Se non stesse bene ormai l'avrei saputo, non credi?"
"Beh, sembra che lei stia bene, ma visto che molto probabilmente tu sei l'unica persona che riesce a guardarla andando al di là di chi è, pensavo che..."
"Sì...le nostre strade s'incroceranno prima o poi, questo è sicuro." Disse sentendo la gola inasprirsi e provando la necessità di ancorarsi alla sedia e muovere le unghie sul cuscino verde per sentire la sensazione di pulito e freschezza su di lei.
I talloni di Normani sbattevano forte contro il pavimento mentre si faceva strada verso di loro, bilanciando una scodella di zuppa sul gomito del braccio destro, un bicchiere nella stessa mano e il suo piatto nell'altro braccio.
"E' facile così" Disse David raggiungendola in fretta per prendere la sua ciotola di zuppa e il bicchiere per Lauren, il cui liquido all'interno sembrava danzare al riflesso della luce delle candele. "Che cos'hai lì per Lauren?"
"Non fare domande, bevo solo" Disse elegantemente, sedendosi comodamente e prendendo un cucchiaio. Guardando la corvina, avvicinò il mento contro il bicchiere non appena Lauren lo annusò. "Bevi."
Cinque minuti più tardi, il bicchiere era stato riempito di nuovo e lei provava quasi una sensazione di stordimento forse a causa del fatto che l'ultima volta in cui aveva mangiato un pasto completo era stato probabilmente più di cinque ore prima. Sorprendentemente non aveva fame di nulla o forse i pensieri e i sentimenti che stava provando erano tutto ciò di cui aveva bisogno per sentirsi completamente piena. Ma Normani si stava approfittando troppo della situazione così ormai aveva versato a Lauren il suo terzo bicchiere, mentre la bottiglia era posizionata tra di loro visto che Snow era troppo assorta a conversare con Henry della sua vita a New York. Invece David stava guardando la scena con un sorriso divertito, osservando come la figlia sorseggiava il contenuto del suo bicchiere. Avrebbe potuto parlare con lei, chiederle il motivo di tutto quell'alcol, ma a quanto sembrava Lauren aveva altre cose per la testa, qualcosa che non voleva condividere con nessuno.
"Laur, ma te l'ho detto che ho incontrato Mila stamattina da Granny's e mi ha chiesto di te?" Disse piano Normani in modo che Henry e Snow non riuscissero a sentire quelle parole. Ma David, che era seduto davanti a loro, sentì tutto mentre guastava la sua zuppa calda con le mani leggermente intorpidite.
"Davvero?" Domandò Lauren mentre succhiava un cubetto di ghiaccio, cercando di evitare gli sguardi di tutti.
"Sì, voleva sapere dove Miss Jauregui fosse e cosa Miss Jauregui stesse facendo e che lei non aveva nulla da dirle a Miss Jauregui ASAP."
"Oh..." S'infilò il cubetto di ghiaccio in bocca in modo tale che quel freddo tagliente potesse punzecchiarle i denti e la mente.
"Ma la stai evitando o qualcosa del genere?" Chiese Normani osservando attentamente la sua amica, come del resto stava facendo anche David, ma, mentre la prima stava facendo un esame minuzioso, quest'ultimo si era limitato ad esaminare la situazione con un'espressione fredda dipinta in volto .
"Io non sto evitando proprio nessuno. Semplicemente non ci siamo ancora incontrate. E non penso che ci sia bisogno di riferire queste cose al Sindaco. Non sono più lo Sceriffo."
"Ti è mancata?"
"Mi sono mancati tutti." Rispose Lauren.
"Onestamente, credo che lei ti sia mancata molto..."
"Chi?" Quegli occhi color smeraldo sembravano storditi.
"Camila..." Sussurrò Normani.
"Perché mi sarebbe dovuta mancare proprio Camila?"
"Hmm, non lo so." Disse Normani stringendosi tra le spalle "Forse lei ha una cotta per te? Intendo..." e, cambiando posizione, continuò a dire " Pensa che lei ha dovuto dire addio a te e Henry nello stesso momento. E probabilmente si è resa finalmente conto dei sentimenti che prova per te..."
"Carte..." Disse all'improvviso Lauren, alzandosi e accarezzando la sua tasca, sentendovi all'interno le chiavi della sua macchina.
"Forse lei ha una cotta per te."
"Penso di avere un mazzo di carte in macchina."
"Lauren, non ignorarmi. Lo so che capisci perfettamente quello che ti sto dicendo."
"Normani..." Disse David a voce bassa " non..."
I loro occhi s'incontrarono e il silenzio scese sulla stanza.
Mentre Normani voleva continuare a torturare Lauren con quelle domande, David si limitò a guardarla in silenzio. Anche se la prima non aveva alcuna intenzione di fermare quel interrogatorio, ad entrambi sembrava che la corvina si stesse deliberatamente sforzando di nascondere qualcosa che le aveva dato fastidio o non era semplicemente di buon umore. David sembrò captare qualcosa in più rispetto a Normani: Lauren stava nascondendo qualcosa. Per essere onesto, l'uomo poteva giurare di aver visto un sussurro di verità in quegli occhi smeraldo vista la reazione che la figlia aveva avuto al sentir menzionare il nome di Camila. Ma che cosa poteva essere? Forse la dichiarazione di Normani aveva colpito nel segno, ma fino a che punto? Possibile che Lauren se la fosse presa così personalmente per quel commento perché era esattamente quella la situazione? Scuotendo via quei pensieri dalla sua mente, posò gli occhi su sua figlia che aveva appena dichiarato che ci fosse un mazzo di carte in giro da qualche parte nella sua auto.
"Io...vado un attimo..." Disse Lauren sorridendo a nessuno in particolare "Vado un attimo a fare una cosa. Torno subito."
"Normani, stai bevendo una Johnny Walker con...la zuppa?" Chiese Snow in stato di shock, guardando il bicchiere che Normani aveva in mano non appena i loro occhi s'incontrarono. "Come fai..."
"Il mio stomaco è simile a un frullatore." I suoi occhi seguirono Lauren mentre apriva la porta e usciva in silenzio, poi Henry che si era alzato per andare a cercare il bagno. Infine tornò a guardare Snow. "Guardate, voi due potete anche cercare di dimenticare che tutto questo non sia mai accaduto, ma sappiamo tutti e tre che è successo e io non ci penso proprio a cancellarlo dalla mia memoria."
"E a che cosa precisamente ti stai riferendo?" Chiese Snow assumendo uno strano cipiglio.
"Sai esattamente che mi riferisco...Camila...confessione da ubriaca...quella che sono riuscita fortunatamente a strapparle dalle labbra."
"Lei me l'ha detto in confidenza." Disse Snow abbassando la voce e spalancando gli occhi "non dovresti spifferare questa cosa davanti a Lauren!"
"Oh, ma sei stata tu quella che l'ha urlato davanti a me e David." Disse prendendo con la posata una carota tagliata a dadini e sollevandola.
"Perché avevo bisogno di qualcun altro che la tenesse d'occhio insieme a me. Per cominciare, stava iniziando a comportarsi in maniera strana."
"La poverina stava annegando i suoi dispiaceri con una bottiglia d'alcol una notte al Diner poco dopo che eravate tornati da Neverland e non mi sembra che bere sia un crimine. Forse la maggior parte delle cose che ha detto non erano nemmeno vere."
"Mi ha confessato di essere innamorata di mia figlia." Disse Snow acutamente, con il viso serio. "Mai e poi mai, neanche tra un milione di anni, Camila mi avrebbe raccontato una cosa del genere, anche se era ubriaca. E un'altra cosa, non è mai stata di solito...ubriaca fino al punto da rilevare tutti i suoi segreti. Lei è sempre composta e trattenuta, tranne quella notte lì."
"Stava semplicemente riprendendosi dopo aver passato più di 24 ore insieme ai Charmings. Questo poteva essere sufficiente per farla andare fuori di testa." Disse cautamente Normani.
"Ha detto di essere innamorata di Lauren. Ha detto..." Snow si fermò un secondo per inspirare profondamente, cercando di ritrovare il suo contegno "'Snow, c'è una cosa che devo dirti. E lo so che ti sembrerà...sbagliato...ma...ma penso di provare del sentimento per tua figlia'."
"E fammi indovinare..." Disse Normani, premendo un dito sopra le labbra, ingoiando un cucchiaio di minestra. "Tu le hai chiesto,'oh, di quale sentimento stai parlando, Camila?'" Chiese imitando perfettamente la voce dell'amica, tanto che David non poté fare meno di sorridere.
"L'ho chiesto veramente."
"Avrebbe dovuto dirti la verità più profonda."
"E quale sarebbe?" Chiese Snow assumendo la tipica faccia seria di un giudice.
"Ti avrebbe dovuto dire, 'Snow, ho così tanta voglia di scopare tua figlia, da sbatterla contro il muro e farmela con entrambe le mani'..." Premendo le mani sopra le orecchie, Snow serrò gli occhi mentre David rimase a bocca aperta. Normani sorrise. "Oops, forse era un po' esagerato, ma avete capito il punto."
Seguì il silenzio, un silenzio molto intenso, per poi sentire "Lauren è innamorata di Brad..." Disse Snow.
" E di Hook..."
"E di un altro ragazzo che Henry mi ha raccontato che lei ha incontrato a New York..."
"Ragazzo, e poi voi avete il coraggio di dire a me che mi do troppo da fare" Affermò Normani incredula. "Forse anche a lei piacciono le donne, forse lei e Camila hanno già avuto qualche cosa insieme che noi ignoriamo, forse hanno avuto un flirt o hanno già scopato. Certo, non sarebbe mai andata da mamma e papà a raccontare i suoi piccoli segreti sporchi perché, nel caso in cui non ve ne siete accorti, lei non è più un'adolescente."
"Lauren non è interessata alle donne." Disse Snow rifiutando di credere il contrario. "Ma se anche fosse, non credo di avere problemi, perché l'accetterei per quello che è."
"Tutto questo è vero" Disse David facendo un cenno con il capo.
"Allora perché sembravi infastidita prima?"
"Perché lei non è una donna qualsiasi, è Camila Cabello e Lauren sa che noi siamo come...famiglia, siamo..." Snow arricciò le labbra e strinse i pugni "affiatati..." e Normani sbuffò. "Siamo parenti in qualche modo, noi...è la mia matrigna."
"Non per sangue...quindi non vedo quale sia il problema. Guarda..." si spostò sulla sedia " il punto è che tutti e due sapete che vostra figlia è molto sexy e dovete accettare che gli uomini si gettono ai suoi piedi e, come abbiamo dimostrato, anche la Evil Queen pensa le stessa cosa. Lei la trova davvero molto eccitante, quindi tirate un po' le somme ora."
"Io non ho problemi con questa cosa" Disse David, ricevendo un cipiglio da parte di sua moglie
"David, come puoi..."
"E' un bellimbusto..." Disse cautamente Normani. "Ai bellimbusti piacciono tanto le ragazze nei film femminili, perché riescono sempre a raggiungere il loro obiettivo."
"Ma stiamo parlando di Camila e Lauren!" Urlò Snow. "Camila...e...Lauren..."
"E' stata solo una piccola confessione da ubriaca che probabilmente non era neanche del tutto vero e l'hai presa come se fosse una minaccia per la tua vita" Affermò Normani scuotendo la testa incredula. "Per quanto posso vedere, stai ingigantendo la situazione in un crescendo paranoico quando nulla di tutto questo sta accadendo."
"Piangeva sul confine della città." Continuò imperterrita Snow.
"Chi ha pianto dove?"
"Oh, giusto, ti sei persa il loro addio"Disse Snow scuotendo la testa con diffidenza, mentre appoggiava il suo piatto di minestra sul tavolo davanti a lei.
"Camila piangeva sul confine della città?" Dando l'impressine di essere abbastanza scioccata, anche Normani appoggiò il suo piatto sul tavolo, con gli occhi spalancati mentre cercavo lo sguardo della sua amica. "Stava piangendo perché Henry se ne stava andando, solo per questo."
"No..." La mora con i capelli corti cominciò a scuotere la testa velocemente "no... no...no...no... la causa non è stata solo perché Henry stava andando via. Ho ripensato a ogni singola cosa che è successa e mi sono resa conto che i segnali sono sempre stati tutti lì. Credo proprio che Camila abbia utilizzato Henry come copertura per nascondere i sentimenti che prova veramente per Lauren."
"Come può essere possibile se Henry era l'unico motivo per cui all'inizio Camila odiava Lauren?"
"Non so tutto nei dettagli e, non ne sono sicura, ma posso solo sentire che..." Serrò i pugni " che sta succedendo qualcosa e che sta accadendo qualcosa, ma non riesco proprio a dire che cosa sia successo fino ad ora."
"Puoi smettere di preoccuparti per questa storia!" Sbottò Normani. "Potrai preoccuparti solo, e dico solo, se un giorno le troverai a baciarsi o a fare qualcos'altro del genere."
"Okay!" Snow face dei respiri profondi, cercando di rimanere calma "Okay! Non mi devo preoccupare...non mi devo preoccupare..."
"Oppure, se si sono già baciate in precedenza ed è questo il motivo per cui piangeva..."
"Non sono preoccupata, non ti sto proprio ascoltando."Disse Snow mentre respirava lentamente. "Io non ti sto ascoltando proprio..."
"Forse era per questo che voleva seppellire il suo cuore nel bosco: non le mancava solo Henry, ma anche perché era molto innamorata di Lauren e..."
"Il vento sta ululando ed io sto ascoltando solo il suo suono..."
"...il solo pensiero di non poterla più rivedere la stava devastando..." Continuò Normani mostrando un enorme sorriso "Magari si sono anche sposate in segreto e ora sono moglie e moglie. Molto probabilmente hanno anche già dormito insieme..."
"Un giorno io avrò un genero e gradirei che la mia matrigna trovi l'amore della sua vita fuori dalla mia famiglia..."
"Camila è tuo genero..."
"Fai silenzio, Normani..." Urlò Snow irritata "prima che svuoti tutta questa ciotola di minestra sulle tue gambe..."
"Mi sto già accendendo" Disse Normani, inclinando il mento verso l'alto mentre i suoi occhi incontravano quelli di David.


Salve a tutti, questa è una piccola storia divisa in 3 capitoli, ecco il primo
Ci premetto a dire che la storia non è mia, io la sto solo riadattando se volete passate a leggere l'originale su efp è una swanqueen
Baci R

Racolta One ShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora