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Entro cercando di fare meno rumore possibile e mi dirigo in  camera in punta di piedi: vuoto. Guardo sul mio letto: vuoto. Guardo sul pavimento: vuoto.

Mi sposto in salotto e poi in cucina, dove trovo Sara seduta al tavolo con un bicchiere d'acqua in mano.

<<Hey, che ci fai sveglia?>> chiedo io, cercando di stare il più calma possibile.

<<Dove sei stata?>> chiede lei continuando a fissare il suo bicchiere.

<<A farmi un giro...>> devo imparare delle scuse migliori.

<<Mi spieghi cosa ti succede in questo periodo? Passeggiate misteriose, visite a tua madre, sei sempre ansiosa...>>

<<Non è ver..>> provo a dire io ma mi blocca sul colpo.

<<Smettila. Ti conosco da quando sei uscita fuori da tua madre. Non raccontarmi palle. Che succede?!>>

<<Nulla>> cerco ancora di nascondere la verità. Non è che non mi fidi di lei, ma sono stufa di buttarle addosso sempre tutti i miei problemi. Non lo merita.

Si alza dalla sedia e mi guarda con fare minaccioso. <<Vuoi litigare? Perchè se è così ci stai riuscendo benissimo.>>

<<No>> rispondo solo io. <<Scusami se la mia vita va alla grande e senza intoppi, anche se dovrebbe avere per forza dei problemi per poterteli dire...>> dico d'un fiato. Mi sto irritando, e non va bene perchè poi inizio a dire cose senza senso.

<<Non va alla grande per nulla. Come ti ho già detto, ti conosco, e so che c'è qualcosa che non va>> dice posando il bicchiere ormai vuoto nel lavello e incrociando le braccia al petto.

<<Be', magari mi conosci da tempo, ma non abbastanza...>> dico senza riflettere. Mi guarda, si volta e se ne va a chiudersi a chiave in camera. Eccolo, il tasto dolente. Non avrei dovuto dirlo. Non ho mai messo in discussione la nostra amicizia, e non intendo farlo ora, mi è solo scappata una frase stupida per farla smettere di indagare. Sto facendo tutto questo per lei, se solo potesse saperlo...

Busso, ma non mi risponde. Busso di nuovo, nulla. Urlo.

<<Mi vuoi aprire? E' anche la mia camera, e ho sonno. Voglio andare a letto.>>

La porta si apre leggermente giusto da far passare un cuscino e una coperta e mentre sta per richiudersi riesco a bloccarla col piede e a spalancarla. Lo so che lo ha fatto apposta per non farmi far male a farmela aprire, se no ce l'avrebbe fatta come nulla a bloccarla.

<<Penso tu possa dormire sul divano sta notte. Vattene.>> dice indicando la porta.

<<E va bene, ti racconto tutto...>> sospiro esausta da questa situazione. Capirà... mi ripeto per convincermi.

Rimane stupita per un attimo, però poi cede e si siede sul bordo del letto, picchiettando la mano invitandomi a sedere accanto a lei.

Mi ascolta senza interrompermi, o almeno fino a quando non arrivo alla parte di Natan, dove scatta in piedi.

<<Cosa? Stai con Natan contro voglia? E per proteggere James? Con quel coglione? Ma seriamente?!>>

<<Purtroppo si...>> sussurro abbassando lo sguardo. Mi vergogno. Mi vergogno di quella situazione e di cosa sto facendo...

<<Tu lo molli, domani stesso. Cioè, dopo, dato che ormai sono le quattro.>> dice guardando di sfuggita la sveglia che sta sul suo comodino.

<<Non posso, non ti ci mettere anche tu...>>

<<Anche tu...? A chi altro lo hai detto? E oltretutto, lo hai detto a qualcuno prima di me?>>

IO E LUI_Benjamin Brian Mascolo ||Benji&Fede||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora