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<<Sara, ti muovi con quello zaino? Non dovrai stare via per mesi...>> le urlo dal bagno, ma non faccio in tempo a pronunciare altra parola che la vedo entrare di corsa e fissarsi allo specchio.

<<Guarda che capelli, fanno cagare>> dice stizzita, e quando le do ragione alza le spalle, infila il suo cerchietto preferito ed esce.

Vado in sala e recupero il mio zaino e la giacca e subito la mia amica mi raggiunge. Come usciamo dalla porta d'ingresso principale vediamo Ben e Fede seduti in macchina che ci aspettano, così io corro incontro a Benjamin.

<<Grazie per aver organizzato questa piccola parentesi dopo tanti problemi>> lo abbraccio e lui mi stringe forte, ma a rovinare quel momento ovviamente ci pensa Sara.

<<Ei, guarda che l'idea è stata mia.>> io la guardo male e salgo in macchina, guadagnandomi una linguaccia.

Dai sedili posteriori poso la mano sulla spalla di Fede, che mi sorride e io gli mimo un "mi dispiace". Lui alza le spalle e torna a guardare dritto davanti a sè. Poi mi volto e saluto Terence, seduto nel sedile in mezzo, che ne approfitta per abbracciare per metà Sara.

<<Non dobbiamo passare a prendere il coglio... cioè, Natan vero?>> mi chiede il mio autista preferito e si guadagna un pugno sulla spalla e un gestaccio, per poi avere come risposta un no.

<<Verrà con la sua macchina, così se la sera vorremo uscire...>>

<<Vorrà uscire, intendi dire>> mi corregge, così perdo le speranze, sbuffo e mi accomodo sul sedile.

*****

<<Wow, mi era mancata questa casa!>> la mia migliore amica fa un urlo liberatorio e si va a buttare sul divano, chiude gli occhi e sospira. So a cosa sta pensando...

Mi siedo di fianco a lei e imito la sua posizione, poi le sussurro <<manca anche a me>>

<<Già...>> riapre gli occhi e si alza di scatto andando verso i nostri amici, che sono ancora impalati all'ingresso.

Ognuno si dirige nelle proprie camere, che sono solo tre: io e Sara in una, Ben e Fè in un'altra e infine Terry e Nat nell'ultima. Sono tutte al piano di sopra, e alla fine del corridoio con le varie porte c'è il bagno.

Sento il rumore di un clacson e capisco che è Natan, così corro verso la porta e gli apro sorridente e lui mi abbraccia.

Un colpo di tosse proveniente da dietro ci fa scattare e Ben avanza verso Nat porgendogli la mano. Sia io che lui ne rimaniamo stupiti.

<<Ciao Natan>>

<<Ciao Benjamin, tutto bene?>>

<<Magnificamente. Allora, che vogliamo fare per prima cosa?>>

<<Sinceramente io direi di mettere a posto i bagagli, no? Prendete un po' di confidenza con questa casa, come fosse la vostra, tranquillamente>> così prendo lo zaino e lo porto al piano di sopra, seguita dal gruppo di ragazzi.

Mostro a ognuno la propria stanza e Terence non sembra molto contento di dividerla con Natan, ma basta un occhiata a farlo tacere.

Quando entro nella stanza butto lo zaino per terra e mi sdraio da un lato del letto matrimoniale, seguita subito da Sara. Abbraccio il cuscino e una lacrima riga silenziosa il mio viso.

La mia amica è girata dall'altro lato, ma so che anche lei sta piangendo dal movimento irregolare della sua schiena.

<<Non entravamo qui da...>> dice, però un singhiozzo le strozza le parole in gola.

<<Si...>> riesco solo a dire e la abbraccio. Con questa stretta riusciamo a dire tutto e niente. <<Mi mancano tutte le cazzate, tutte le risate e tutte le infinite chiacchierate di me, te e...>> ma qualcuno che bussa ci riscuote e mi alzo ad aprire.

Terence aspetta in silenzio e sembra dispiaciuto.

<<Che succede?>> Sara si alza e si asciuga le lacrime guardando sorridente il ragazzo alla porta.

<<Mi dispiace ragazze, ma mi hanno appena chiamato urgentemente dal lavoro e... non posso restare qui. In realtà non posso proprio restare in Italia. Avevo dato la mia maggiore disponibilità non immaginando di trovare una compagnia imminente e...>>

<<Devi tornare in Inghilterra?>> lo interrompe la ragazza. Non sembra dispiaciuta, io al posto suo sarei già crollata in disperazione.

<<Già>> dice solo Terence. Lei esce e io mi richiudo dentro lasciandoli parlare da soli. Mi infilo le cuffie e faccio partire New York chiudendo gli occhi, mentre un sonno profondo prende a far parte di me.

*****

<<Sveglia bella addormentata>> mi sussurra una voce all'orecchio. Il volto di Benjamin si materializza sorridente di fronte al mio.

<<Buongiorno>> mi stiracchio e con voce assonnata e un po' impastata chiedo <<che ore sono?>>

<<Le otto di sera, ci chiedevamo se ti andava di unirti a noi per la cena>> a quella rivelazione scatto in piedi e prendo a sistemarmi frettolosamente per potermi rendere un minimo presentabile agli altri.

<<Ma non potevate venirmi a svegliare prima?>>

<<Dormivi così bene, non volevamo disturbarti...>> viene e mi abbraccia. Cosa?

<<A cosa devo questo abbraccio?>> dico stringendolo a mia volta e annusando il suo profumo. E' rassicurante.

<<Così, perchè ti voglio bene>> lo stomaco mi si torce e la mia testa si rabbuia leggermente. Mi vuole bene... perchè non mi va a genio questa cosa? Cioè, siamo amici, è normale. Che problemi che mi faccio, in effetti...

Gli sussurro un "te ne voglio anche io" e contro voglia mi stacco, andando giù in cucina dove un profumino di cibo aleggia nell'aria.

<<Cosa avete fatto voi due per mezz'ora in camera?>> dice Sara alzando e abbassando contemporaneamente le sopracciglia.

<<Ma se è appena venuto a svegliarmi e siamo subito scesi>> rispondo, ma prima che lei possa ridire qualcosa il ragazzo tratto in causa si difende.

<<A mia discolpa, è bello guardarti dormire>> alza le spalle e si siede a tavola. La mia amica mi fa l'occhiolino.

Alzo gli occhi al cielo e mi metto ai fornelli vicino a lei, ma è già tutto pronto. Così prendo i piatti di ognuno e li riporto pieni ai rispettivi posti. Quando poso il piatto di fronte a Benjamin le nostre mani si sfiorano e il cuore inizia a battere a mille.

Mi vado a sedere al mio posto -esattamente davanti a lui- e inizio a mangiare.

<<Terence se n'è già andato?>> chiedo poi colpita da un flash.

<<Si...>> risponde la mia amica.

<<Cavolo, non ho potuto nemmeno salutarlo.>> dico dispiaciuta e i miei amici mi riferiscono che lui invece mi porge i suoi saluti e che tornerà tra qualche tempo.

<<Natan, cosa ci racconti?>> Federico apre finalmente bocca.

<<Veramente non lo so, mi sento alquanto imbarazzato.>> sorride il diretto interessato e io lo rassicuro con uno sguardo.

<<Siamo tra amici, ormai sei anche tu parte del gruppo perciò non devi vergognarti. Tutti facciamo degli errori, l'importante è riconoscerli e cercare di cambiare. Ormai vogliamo bene anche a te>> Federico è davvero maturo quando ci si mette, ma il 99% delle volte è più scemo che altro. Gli voglio bene anche per questo.

<<Parla per te>> ribatte freddo Benjamin e si alza dal tavolo. So che Natan non gli va a genio, però non mi sembra il caso di fare una scenata del genere.

Mi alzo scusandomi col gruppo e lasciandoli alle loro discursioni, rincorrendo Ben.

Busso alla porta della sua camera dove si è rinchiuso e noto che la maniglia è aperta, così entro.

<<Ben, che succede?>>

IO E LUI_Benjamin Brian Mascolo ||Benji&Fede||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora