«Non urli detective, la prego», disse Jakob.
James gli diede un'occhiataccia, poi disse: «Non lo farò, sta' tranquillo... ma perché cazzo sei voluto tornare ad Arkham? Ti ho salvato la vita una volta, non posso farlo per sempre... in più sei un criminale e dovrei sicuramente portarti in prigione».
Curtis sembrò decisamente sorpreso dall'appellativo appena datogli. «Criminale? Ma... io non ho mai fatto nulla di illegale in vita mia! In base a cosa lo sarei, adesso?».
James sgranò gli occhi per poi ripetergli tutta la serie di delitti che Don Romano gli aveva elencato quando aveva detto di uccidere l'uomo il cui nome era nella busta di carta. Come ebbe finito, Jakob ridacchiò.
«Io non ho mai fatto niente del genere James. No, tutto quello che sa su di me... quello che le ha detto Romano... sono tutte balle: io sono un biochimico, non un assassino né tantomeno un ladro o uno che ricicla denaro. Romano se l'è inventato perché vuole liberarsi di me».
Il detective si iniettò due tacche di morfina e si mise a sedere, tutto d'un colpo interessato, dicendo: «Biochimico, eh? E di cosa ti occupavi?».
Jakob tirò a sé una sedia poco lontana e si sedette, dicendo: «Negli anni immediatamente precedenti alla fine della guerra fredda mi trovavo a lavorare per la Kramer Chemicals come soprintendente dei loro laboratori, finché un giorno (nel 1986 credo) venni coinvolto in un progetto governativo top-secret dal nome in codice "Silent Hill": l'obbiettivo era generare un siero che permettesse ad ogni uomo di trasformarsi in un'arma vivente... un "super soldato", se così vogliamo dire.
«Le ricerche durarono tre anni. Esperimenti genetici, studio del DNA di vari animali e perfino test su esseri umani, principalmente malati terminali provenienti da questo stesso ospedale dove ci troviamo ora: usavamo loro perché "un uomo morto non parla", detective... e poi non ce l'avrebbero fatta in ogni caso, dato che all'epoca non esistevano cure per le loro malattie. Comunque; il siero che riuscimmo a sintetizzare era basato sul DNA delle formiche rosse, perciò lo chiamammo "Siero FireAnt": questa sostanza era in grado di inibire i recettori del dolore di qualsiasi persona ne assumesse e ne incrementava forza, resistenza e riflessi in modo incredibile.
«Ma qualcosa andò storto mentre stavamo producendo un'altra versione del siero... volevamo fare in modo che l'effetto non fosse permanente, perché avevamo notato che i soggetti esposti al FireAnt per più di ventiquattr'ore consecutive iniziavano a presentare severi danni cerebrali e decadimento muscolare, seguiti dalla morte del paziente in un paio di giorni. Il siero che ne derivò dopo mesi di sperimentazione venne chiamato semplicemente "FireAnt II": il suo effetto era temporaneo e non sembrava avere effetti collaterali a giorni dalla prima somministrazione.
«Il problema si pose quando, durante l'autopsia di uno dei soggetti che erano stati esposti al siero FireAnt I (rinominato così a seguito della creazione della sua versione migliorata), ci accorgemmo che qualcosa aveva preso vita dentro di lui. Qualcosa di terribile: il soggetto in questione era precedentemente affetto dal virus HIV... ma era qualcosa che non avevamo mai visto prima di allora: il virus era mutato. Scoprimmo così, con orrore, che il siero aveva agito non solo sul corpo dell'uomo, ma anche sul virus che lo infettava, rendendolo più pericoloso e mortale. Quando lo comunicammo all'uomo che ci aveva commissionato l'intero progetto, questi ci chiese di modificare il "super HIV" che avevamo ottenuto dal corpo del paziente, di renderlo peggiore, accrescerne l'infettività e le vie di contagio. "Sarà utile per schiacciare l'Unione Sovietica", ci dissero. E così facemmo.
«Incrociammo il super HIV con il virus Ebola e con quello della peste bubbonica (anche questi esposti precedentemente al FireAnt I). Il risultato fu terrificante: tre dei peggiori organismi virali mai esistiti ora erano fusi insieme e potenziati all'inverosimile. Lo chiamammo "Viper".

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Arkham
Misterio / SuspensoJames Morgan è un detective ancora forte nel corpo ed incorruttibile nello spirito, in contrasto con una città che è tutto tranne che pura. Insieme al suo collega, Hush Evans, il giovane poliziotto dovrà combattere contro una società malata e corrot...