Nel corso degli anni Blackbridge aveva subito numerosi cambiamenti: nata come una caserma all'inizio del Novecento, negli anni '50 venne trasformata in manicomio e poco dopo in penitenziario. Per via dell'altissimo tasso di criminalità, la città di Arkham si era vista costretta ad ingrandire il carcere in modo esponenziale, tanto che dall'occupare qualche chilometro quadrato la struttura era cresciuta fino ad inglobare l'intero isolotto su cui sorgeva; fu a questo punto che Blackbridge di guadagnò il suo nome.
Arkham sorgeva su una sorta di arcipelago di quattro isole, separate dal fiume Silver Creek e da due canali artificiali che collegavano il suddetto fiume al mare: Blackbridge Island era una delle quattro regioni della città e l'unico modo per raggiungere la terraferma era attraverso un ponte di ferro, annerito dal tempo e dalle precipitazioni; da qui venne il nome dell'isola e, di conseguenza, del penitenziario.
James stava ripensando proprio a questo mentre si dirigeva con il suo partner alla prigione. Presero la Main, poi girarono a sinistra sulla Trentaduesima e la seguirono fino a Bridge Road, che sboccava direttamente nel ponte di Blackbridge Island.
Arrivati al penitenziario i due detective mostrarono i loro distintivi alle guardie di fronte ai cancelli del penitenziario, chiedendo di essere annunciati al rettore del complesso e di dirgli che avevano bisogno di interrogare alcuni dei prigionieri. Cinque minuti dopo Evans e Morgan erano dentro.
Il rettore, un tale Mr. Jason, non era mai stato visto camminare nei corridoi del riformatorio negli ultimi due anni, a seguito di un incidente con uno dei carcerati che aveva cercato di pugnalarlo con una scheggia di vetro acuminata. Straordinariamente, quel giorno, Mr. Jason decise di sgranchirsi le gambe per venire incontro ai poliziotti.
«Agenti!» disse il rettore sorridendo falsamente, «A cosa devo il piacere di questa vostra, inattesa, visita? Controllo di routine?».
James mise una mano davanti ad Evans come per dire "ci penso io" e poi rispose: «Per essere sinceri, signor James, siamo qui per interrogare alcuni dei prigionieri. Uhm, avrei bisogno di... Kasker, Lombey e Hopper. Se sono disponibili, ovviamente».
«Ma certo. Seguitemi nel mio ufficio, vediamo chi di questi signori può parlare con voi».
Jason spulciò parecchi fascicoli e poco dopo sentenziò: «Sono mortificato, ma apparentemente sia Kasker che Lombey sono deceduti in circostanze non meglio definite... Hopper, tuttavia, è perfettamente sano e pronto per parlare». Poi premette il bottone che accendeva i megafoni della prigione e disse: «Guardie, per favore, portate il signor Hopper nella stanza degli interrogatori in cinque minuti», e rilasciò il pulsante, sorridendo nuovamente ai detective.
Poco dopo Morgan ed Evans erano faccia a faccia con quello che era ritenuto essere l'ultimo membro vivente della "Smile Gang", responsabile di omicidio plurimo, rapina e resistenza a pubblico ufficiale.
«Mike Hopper... vedo che hai un curriculum vitae niente male... quanto ti hanno dato, eh? Vent'anni?», disse James tenendo in mano il fascicolo del criminale.
«Trentacinque, detective. Trentacinque fottuti anni di prigione. Se sono fortunato me ne scaleranno cinque per buona condotta».
«Sempre ammesso che uscirai vivo di qua, ma forse per questo possiamo darti una mano».
Hopper poggiò i polsi stretti nelle manette sul tavolo che aveva davanti e disse, secco: «Che cosa offrite e cosa volete in cambio».
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Arkham
Mystery / ThrillerJames Morgan è un detective ancora forte nel corpo ed incorruttibile nello spirito, in contrasto con una città che è tutto tranne che pura. Insieme al suo collega, Hush Evans, il giovane poliziotto dovrà combattere contro una società malata e corrot...