12. Getaway car

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Dopo quella sera, Nicolas non aveva avuto molte possibilità di vedere Riccardo. Si erano incrociati qualche volta alle prove in studio, lanciandosi sorrisi divertiti tutte le volte che avevano sentito qualcuno parlare dello sconosciuto che aveva cercato di irrompere nella casetta della squadra bianca. Morgan era rimasto abbastanza sconvolto da quella storia, con somma sorpresa del cantante in gara. "Incredibile!"- sputava ogni tanto mentre gironzolava attorno ai suoi studenti - "L'unica cosa degna di nota che si è verificata qui. Deve essere uno con le palle, questo qui, ve lo dico io. Uno psicopatico, ma sicuramente uno con le palle"

A Nicolas veniva semplicemente da ridere. Non vedeva l'ora di poterlo raccontare a Riccardo in trasmissione. Certo, non avrebbe mai ammesso con lui di aver concordato con il suo coach e di essersi sentito anche un po' fiero, ma il suo orgoglio era un elemento noto del copione, ormai.

Le cose però non vanno mai secondo i piani e Nicolas non aveva potuto raccontare a Riccardo niente di tutto questo. Era stato eliminato prima, stranamente, dopo una settimana infernale trascorsa nella sua casetta. L'abbandono del programma lo aveva lasciato amareggiato, ma in un certo senso anche sollevato, convinto com'era ormai di non essere affatto materiale da talent show. Comunque, in quell'arena di luci al neon aveva trovato qualcosa di vero e non se lo sarebbe aspettato. Non era così ingenuo da dare per scontato che Riccardo fosse vero, questo no, ma sapeva perfettamente che quello che aveva provato lui per il ragazzo dagli occhi blu era assolutamente reale. Quello sì, quello era vero. A dirla tutta, gli era stato difficile credere che Riccardo non ricambiasse nello stesso modo quando alla fine della diretta gli era corso incontro e lo aveva stretto forte a sé, baciandogli un lembo di pelle appena prima dell'orecchio.
"Ti vengo a prendere fuori" - gli aveva sussurrato mentre tutti gli altri intorno quasi facevano a botte per salutarlo - "hai capito? Io ti vengo a prendere fuori e parliamo, davvero. Mi aspetti, Nicolas?"
Lui non aveva saputo come rispondere mentre lo stringeva un po' più forte, una mano salda sulla schiena del più giovane.
"Andrai bene, Nicolas. Andrai bene. Sei troppo bravo per non andare bene, però aspettami"
Solo dopo quella frase Lo Strego aveva avuto la forza di soffiare un "va bene" che non aveva saputo riaffermare con lo sguardo. Aveva lasciato andare Riccardo senza guardarlo negli occhi, compensando con una stretta di mano più vigorosa. Era andato via incalzato dai compagni di talent e dalla produzione. Riccardo non si era perso neppure uno dei suoi passi fuori di lì.

In casetta aveva davvero rielaborato l'assenza di Nicolas e per la prima volta si era trovato a sperare di essere il prossimo a lasciare quel posto. Aveva fretta, così tanta fretta. Lo Strego lo avrebbe rimproverato per la scarsa considerazione che stava avendo del suo sogno. "Ti sei fatto distrarre dal contorno!" gli avrebbe detto severo. Il vero problema è che Nicolas era tutto meno che contorno, non sapeva come farglielo capire.


II

E Nicolas aveva aspettato, alla fine.
Non se ne era reso conto, neppure lo voleva, ma era successo. La vita dopo Amici non era finita e se al suo senso logico la cosa sembrava scontata, alla sua psiche emotiva era sembrato un miracolo. Si era rimboccato le maniche, deciso a non tornare a fare l'impiegato, così aveva realizzato un videoclip, qualche intervista e qualche singolo dal discreto successo. Quando aveva finalmente firmato il contratto per il suo primo album, si era sentito felice come il giorno in cui gli avevano detto che avrebbe partecipato al talent di Canale 5. La musica lo stava rendendo felice? Vero. Sentiva la mancanza di qualcosa che non sapeva definire? Vero.
La sentiva nei momenti meno opportuni: al supermercato, in giro per le strade, mentre scriveva la sua musica, mentre guardava la televisione, mentre faceva la lavatrice o quando cucinava. Soprattutto la sentiva il venerdì sera, quando andava a letto e cominciava a porsi domande su quello che avrebbe visto la sera seguente ad Amici. Il serale era ormai diventato il suo incubo: ogni sabato sera restava sul divano come un deficiente a guardare gli RVM in cui Riccardo abbracciava, baciava e riempiva di complimenti la maledetta Federica Carta. A metà serata gli passava completamente l'appetito, era matematico. Se avesse avuto Riccardo davanti, probabilmente lo avrebbe mandato a quel paese, con tutto quello che gli era toccato vedere nelle settimane successive alla sua eliminazione. "Non è così che lo saprai, Nicolas! Fidati di me, Nicolas! Lo sai che ti amo, Nicolas?" - borbottava al televisore mentre si susseguivano le immagini del ragazzo che abbracciava la compagna di squadra - "Lo sai che sono anche un gran coglione, Nicolas? Dico queste cose a chiunque, io!"

La costruzione di un amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora